Il Cinema di Christopher Nolan, tematiche, estetica e poetica del regista

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$lask
view post Posted on 18/12/2012, 20:28 by: $lask     +1   +1   -1
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Prima parte della traduzione completa di un lungo e dettagliato articolo su Christopher Nolan pubblicato dal BRITISH FILM INSTITUTE:

CITAZIONE
CHRISTOPHER NOLAN, ARTISTA DELL'EVASIONE - Parte 1

Nello spazio di poco più di una decade, Christopher Nolan ha realizzato film partendo dallo status di promettente regista britannico di film indipendenti e diventando maestro di un nuovo genere di escapismo intelligente.

In un dialogo di The Prestige, il film del 2006 di Nolan basato sulla rivalità tra due illusionisti della Londra vittoriana di fine 19esimo secolo, Borden (Christian Bale) critica l'illusionista per cui lavora perché, arrivando al top, ha perso incisività: "Milton ha raggiunto il successo, qualunque cosa significhi, e ora è spaventato, non prende nessun rischio. Sta sprecando la benevolenza del pubblico con trucchi scontati e di seconda mano..."
Questa frase si può leggere come una sfida aperta lanciata da Nolan ai suoi rivali nel cinema mainstream - quella tradizione ad alto rischio la cui reputazione il regista londinese ha cercato di difendere sin da quando ha catturato l'attenzione per la prima volta con il suo secondo film Memento nel 2000. Ciascuno dei film di Nolan, a partire da quell'innovazione di 12 anni fa, corteggia il pubblico di massa, ma gli richiede anche una grande attenzione. Questo rispetto per l'impegno dei suoi fan sembra parte integrante dell'approccio del regista. Nell'era dei Transformers, dove la maggior parte del cinema mainstream tratta il suo pubblico con chiaro disprezzo, l'approccio di Nolan equivale ad una presa di posizione morale, quella a cui il pubblico ha risposto positivamente - aiutando a spiegare i livelli di attesa da cuore in gola tra i suoi fan per il suo nuovo film The Dark Knight Rises.

La pura ambizione del lavoro di Nolan ha costretto altri registi di blockbuster a rivalutare i propri processi creativi, lasciando che molti si perdessero nella sua scia (Prometheus di Ridley Scott, per esempio, sembra superficiale e inefficace al confronto). Apparendo come grandi romanzi d'aeroporto [è un genere non diffuso in Italia dove si prediligono storie a sfondo criminale, spionistico e investigativo basate su trame piuttosto lunghe ma frenetiche, dense di intrighi e avventura; il nome si deve ai generi che tipicamente sono reperibili nei negozi all'interno degli aeroporti] con strutture complesse, i film di Nolan sono pensati per tipi diversi di pubblico che cercano sì intrattenimento di evasione ma che sono stanchi di essere trattati con condiscendenza e pretenziosità. I suoi film permettono all'abituè del cinema d'essai di godersi cinema supereroistico e alle folle delle multisale di approcciarsi a trame labirintiche.

La virtuosità tecnica della sua opera rende difficile credere che Nolan non abbia seguito una scuola di regia, ma l'ha fatto, realizzando i suoi primi film - minifilm di fantascienza con protagonisti alcune action figures - con la sua Super 8. Mentre studiava Letteratura Inglese alla University College di Londra nei primi anni '90, ha usato qualunue tecnologia cinematografica fosse disponibile, collaborando con i suoi amici e la sua abituale produttrice e compagna Emma Thomas (moglie dal 1997) sul cortometraggio Doodlebug (1997) e il suo primo lungometraggio Following (1998). Entrambe le produzioni hanno ottenuto favori di critica e attenzione nel circuito dei festival, ma fu il suo secondo film, il profondamente strutturato Memento - che vede Guy Pearce, incapace di memoria a breve termine e a caccia dell'assassino di sua moglie, che si tatua sul corpo le scoperte fatte nel corso dell'indagine che altrimenti andrebbero perdute - ad ottenere un grande successo commerciale. Il suo primo film americano ha segnato la collaborazione con il direttore della fotografia Wally Pfister, con cui lavora da allora.
La carriera successiva di Nolan è stata un ascesa verticale. Prima arrivò Insomnia (2002), un remake di un noir norvegese, con protagonista Al Pacino alias Will Dormer, un poliziotto corrotto alla deriva in una Alaska senza notte. Il suo successo ha dato a Nolan la possibilità di riesumare un franchise in rovina: il Batman della DC Comics. Batman Begins (2005) aiutò a cancellare dalla memoria le debacle di Joel Schumacher con Batman Forever (1995) e Batman & Robin (1997), raccontando le origini del personaggio come descritte nella graphic novel oscura e seriosa Batman: Anno Uno di Frank Miller, per la prima volta pubblicata nel 1987.
Successivamente arrivarono The Prestige, adattamento dal romanzo del 1995 di Christopher Priest, e il sequel di Batman Begins del 2008, The Dark Knight, che rappresentò il suo più grande successo al botteghino, aiutato anche da una tonante performance di Heath Ledger nei panni di Joker. Il grande successo del sequel su Batman diede a Nolan carta bianca per il suo film successivo, il complesso e ambizioso Inception (2010), nel quale un gruppo spionistico guidato da Leonardo Di Caprio alias Dom Cobb entra nei sogni delle persone per rubare (o trasmettere) segreti. E quest'estate, naturalmente, Nolan ritorna per la parte finale della trilogia di Batman con The Dark Knight Rises.

Benchè la grandezza delle tele canvas sia aumentate enormemente da Memento, ciò che è degno di nota degli ultimi film di Nolan è che hanno tutti mantenuto il tocco noir, la tematica dell'ossessione e l'audacia tecnica dei suoi primi lavori. La critica più volte mossa a Nolan è che lui sia prima di tutto una regista "tecnico". Sembra che i suoi film siano freddi e in qualche modo mancanti di senso di rivelazione personale che è il marchio di un vero autore. Un altro modo di guardare a questo aspetto è che in essi il confine tra cinema popolare e privato si dissolve. L'epiteto 'fanboy', usato spesso in maniera irrisoria dai critici e registi assaliti dalle orde di fan nel web, può essere la chiave per comprendere Nolan. Il regista è senza dubbio il fanboy del fanboy e il redentore di quell'etichetta offensiva, capace di strappare la meraviglia dell'immaginazione dell'adolescente a favore del cinico e ipercritico.
In accordo alla prospettiva del fan, un forte elemento di realizzazione di un desiderio permea l'opera di Nolan - un desiderio di vedervi più spettacolarità possibile. I suoi film pullulano di ninja, supereroi, agenti segreti, carrarmati, spie, illusionisti, molestatori e uomini in completo con pistole, ma tutti questi elementi sono trattati con una serietà rimarcata. In questo contesto l'abituale collaborazione di Nolan con suo fratello minore Jonathan nella stesura dello script (il quale ha scritto la storia originale di Memento e ha coscritto le sceneggiature di The Prestige, The Dark Knight e The Dark Knight Rises) ci dice che i loro film sembrano emanare un ambiente di passione privata ma liberatoria proveniente da un mondo di sogno immaginario e condiviso.

fonte: http://www.bfi.org.uk/news/sightsound/chri...n-escape-artist
 
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