Il Cinema di Christopher Nolan, tematiche, estetica e poetica del regista

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KyleDes
view post Posted on 22/9/2012, 18:45     +1   -1




CITAZIONE (Frances. @ 22/9/2012, 19:34) 
Il tema potrebbe essere anche di speranza...se ne parla molto nel film. La speranza porta alla disperazione ma permette anche di dare fiducia al mondo e quindi di poterlo salvare (lo dice Talia). Mmm, diciamo che forse sono l'unica che non riesce a trovare un vero e proprio tema conduttore...per gli altri due ne ero più sicura visto che viene sottolineato in parecchie battute apertamente, qui non riesco ad individuarlo con facilità.

Ma secondo me il titolo stesso "Rises" dice apertamente il tema. Ma per un tema simile vanno poste delle premesse quindi una fase in cui vediamo cadere in pezzi tutto (oltre che i primi due film che sono anch'essi delle premesse al tema della rinascita). Inoltre la frase Deshi Basara credo sia anche questa una parola che si ricollega direttamente al tema. E' anche vero dire che nell'ultimo film i temi sono davvero molti (speranza, dolore ecc..), ma credo quello centrale sia proprio quel "sollevarsi" che non è solo un sollevarsi fisico o una mera rinascita, ma è un sollevarsi di spirito quasi un divenire più di un uomo ecco xD
 
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Alan Wake
view post Posted on 22/9/2012, 19:30     +1   -1




CITAZIONE ($lask @ 22/9/2012, 19:41) 
Bè certo, io ho elencato il tema principale scelto dal regista per rappresentare ogni pellicola, ma non sono gli unici, questo è vero.

Come meglio non potevi. Sarà anche che molte cose le pensavo anch'io e mi sono trovato d'accordo, però hai fatto davvero un bel lavoro schematico. Concedi almeno un complimento :P
 
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thanat
view post Posted on 31/10/2012, 18:15     +3   +1   -1




Dico anch'io la mia opinione sul cinema di Nolan. Penso che tutta la poetica di Christopher Nolan la ritroviamo in The Prestige.
Il film in questione, come è già stato notato dagli altri, è meta cinema. Il monologo iniziale che dice Michael Caine, per intenderci questo www.youtube.com/watch?v=pX2qr0txlz4 è sì una spiegazione su un numero di magia, ma parla anche di cinema. Infatti, quei tre atti, la promessa, la svolta e il prestigio potrebbero benissimo corrispondere ai tre atti di un film. Nel primo atto c'è qualcosa di ordinario che solitamente sono i primi quindici minuti di un film, ma nel secondo atto quel qualcosa di ordinario diventa straordinario e finalmente il protagonista agisce. Il finale di un film corrisponde perciò al terzo atto che deve stupire lo spettatore.
Così, il regista non è altro che un prestigiatore che crea un'illusione per intrattenere lo spettatore. Il cinema è infatti finzione creata per divertire appunto lo spettatore. Come il prestigiatore, il regista inganna continuamente lo spettatore per stupirlo sempre di più, ricorrendo spesso alla narrazione non lineare. E questo è quello che fa Nolan con film come Following, The Prestige, Inception. Sono per esempio i finali di questo film che ci fanno capire come siamo stati ingannati fin dall'inizio dal regista.
 
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Frances.
view post Posted on 31/10/2012, 18:34     +1   -1




Thanat concordo con quello che hai detto. Nolan ci inganna spesso, ed è per questo che i suoi film li discutiamo ancora e ancora e possiamo dare innumerevoli interpetazioni, senza sapere, a volte, quale sia quella che intendeva lui stesso.

Ho semrpe pensato che in The Prestige Nolan si sia divertito a farci vedere un po' come lui ragiona, forse ha scelto di fare quel film un po' per dirci 'Vedete, ecco come vi inganno ogni volta!' Di fatto è il mio film preferito perché il regista riesce a capire perfettamente cosa vuole lo spettatore; non vogliamo trovare trucchi, vogliamo essere ingannati.

Ecco perché è il mio regista preferito, sa cosa serve ad uno spettatore per farlo restare attento e interessato al film e ci riesce creando in ogni sua pellicola qualcosa di eccezionale ;)
 
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view post Posted on 1/11/2012, 02:52     +1   -1
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La capacità di Nolan di immedesimarsi nello spettatore (d'altronde lui è un amante del cinema e dello spettacolo che esso rappresenta, in tutto il suo "rituale" di andare in sala e godersi la pellicola, facendosi sorprendere dall'inaspettato che prende vita dopo che si spengono le luci) è uno dei suoi punti di forza, perchè con i suoi film ha sempre centrato l'obiettivo di catturare l'attenzione del pubblico e fare piacere le sue storie.

Christopher Nolan e il labirinto della narrazione

Edited by MAN of STEEL - 21/4/2013, 18:53
 
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view post Posted on 18/12/2012, 20:28     +1   +1   -1
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Prima parte della traduzione completa di un lungo e dettagliato articolo su Christopher Nolan pubblicato dal BRITISH FILM INSTITUTE:

CITAZIONE
CHRISTOPHER NOLAN, ARTISTA DELL'EVASIONE - Parte 1

Nello spazio di poco più di una decade, Christopher Nolan ha realizzato film partendo dallo status di promettente regista britannico di film indipendenti e diventando maestro di un nuovo genere di escapismo intelligente.

In un dialogo di The Prestige, il film del 2006 di Nolan basato sulla rivalità tra due illusionisti della Londra vittoriana di fine 19esimo secolo, Borden (Christian Bale) critica l'illusionista per cui lavora perché, arrivando al top, ha perso incisività: "Milton ha raggiunto il successo, qualunque cosa significhi, e ora è spaventato, non prende nessun rischio. Sta sprecando la benevolenza del pubblico con trucchi scontati e di seconda mano..."
Questa frase si può leggere come una sfida aperta lanciata da Nolan ai suoi rivali nel cinema mainstream - quella tradizione ad alto rischio la cui reputazione il regista londinese ha cercato di difendere sin da quando ha catturato l'attenzione per la prima volta con il suo secondo film Memento nel 2000. Ciascuno dei film di Nolan, a partire da quell'innovazione di 12 anni fa, corteggia il pubblico di massa, ma gli richiede anche una grande attenzione. Questo rispetto per l'impegno dei suoi fan sembra parte integrante dell'approccio del regista. Nell'era dei Transformers, dove la maggior parte del cinema mainstream tratta il suo pubblico con chiaro disprezzo, l'approccio di Nolan equivale ad una presa di posizione morale, quella a cui il pubblico ha risposto positivamente - aiutando a spiegare i livelli di attesa da cuore in gola tra i suoi fan per il suo nuovo film The Dark Knight Rises.

La pura ambizione del lavoro di Nolan ha costretto altri registi di blockbuster a rivalutare i propri processi creativi, lasciando che molti si perdessero nella sua scia (Prometheus di Ridley Scott, per esempio, sembra superficiale e inefficace al confronto). Apparendo come grandi romanzi d'aeroporto [è un genere non diffuso in Italia dove si prediligono storie a sfondo criminale, spionistico e investigativo basate su trame piuttosto lunghe ma frenetiche, dense di intrighi e avventura; il nome si deve ai generi che tipicamente sono reperibili nei negozi all'interno degli aeroporti] con strutture complesse, i film di Nolan sono pensati per tipi diversi di pubblico che cercano sì intrattenimento di evasione ma che sono stanchi di essere trattati con condiscendenza e pretenziosità. I suoi film permettono all'abituè del cinema d'essai di godersi cinema supereroistico e alle folle delle multisale di approcciarsi a trame labirintiche.

La virtuosità tecnica della sua opera rende difficile credere che Nolan non abbia seguito una scuola di regia, ma l'ha fatto, realizzando i suoi primi film - minifilm di fantascienza con protagonisti alcune action figures - con la sua Super 8. Mentre studiava Letteratura Inglese alla University College di Londra nei primi anni '90, ha usato qualunue tecnologia cinematografica fosse disponibile, collaborando con i suoi amici e la sua abituale produttrice e compagna Emma Thomas (moglie dal 1997) sul cortometraggio Doodlebug (1997) e il suo primo lungometraggio Following (1998). Entrambe le produzioni hanno ottenuto favori di critica e attenzione nel circuito dei festival, ma fu il suo secondo film, il profondamente strutturato Memento - che vede Guy Pearce, incapace di memoria a breve termine e a caccia dell'assassino di sua moglie, che si tatua sul corpo le scoperte fatte nel corso dell'indagine che altrimenti andrebbero perdute - ad ottenere un grande successo commerciale. Il suo primo film americano ha segnato la collaborazione con il direttore della fotografia Wally Pfister, con cui lavora da allora.
La carriera successiva di Nolan è stata un ascesa verticale. Prima arrivò Insomnia (2002), un remake di un noir norvegese, con protagonista Al Pacino alias Will Dormer, un poliziotto corrotto alla deriva in una Alaska senza notte. Il suo successo ha dato a Nolan la possibilità di riesumare un franchise in rovina: il Batman della DC Comics. Batman Begins (2005) aiutò a cancellare dalla memoria le debacle di Joel Schumacher con Batman Forever (1995) e Batman & Robin (1997), raccontando le origini del personaggio come descritte nella graphic novel oscura e seriosa Batman: Anno Uno di Frank Miller, per la prima volta pubblicata nel 1987.
Successivamente arrivarono The Prestige, adattamento dal romanzo del 1995 di Christopher Priest, e il sequel di Batman Begins del 2008, The Dark Knight, che rappresentò il suo più grande successo al botteghino, aiutato anche da una tonante performance di Heath Ledger nei panni di Joker. Il grande successo del sequel su Batman diede a Nolan carta bianca per il suo film successivo, il complesso e ambizioso Inception (2010), nel quale un gruppo spionistico guidato da Leonardo Di Caprio alias Dom Cobb entra nei sogni delle persone per rubare (o trasmettere) segreti. E quest'estate, naturalmente, Nolan ritorna per la parte finale della trilogia di Batman con The Dark Knight Rises.

Benchè la grandezza delle tele canvas sia aumentate enormemente da Memento, ciò che è degno di nota degli ultimi film di Nolan è che hanno tutti mantenuto il tocco noir, la tematica dell'ossessione e l'audacia tecnica dei suoi primi lavori. La critica più volte mossa a Nolan è che lui sia prima di tutto una regista "tecnico". Sembra che i suoi film siano freddi e in qualche modo mancanti di senso di rivelazione personale che è il marchio di un vero autore. Un altro modo di guardare a questo aspetto è che in essi il confine tra cinema popolare e privato si dissolve. L'epiteto 'fanboy', usato spesso in maniera irrisoria dai critici e registi assaliti dalle orde di fan nel web, può essere la chiave per comprendere Nolan. Il regista è senza dubbio il fanboy del fanboy e il redentore di quell'etichetta offensiva, capace di strappare la meraviglia dell'immaginazione dell'adolescente a favore del cinico e ipercritico.
In accordo alla prospettiva del fan, un forte elemento di realizzazione di un desiderio permea l'opera di Nolan - un desiderio di vedervi più spettacolarità possibile. I suoi film pullulano di ninja, supereroi, agenti segreti, carrarmati, spie, illusionisti, molestatori e uomini in completo con pistole, ma tutti questi elementi sono trattati con una serietà rimarcata. In questo contesto l'abituale collaborazione di Nolan con suo fratello minore Jonathan nella stesura dello script (il quale ha scritto la storia originale di Memento e ha coscritto le sceneggiature di The Prestige, The Dark Knight e The Dark Knight Rises) ci dice che i loro film sembrano emanare un ambiente di passione privata ma liberatoria proveniente da un mondo di sogno immaginario e condiviso.

fonte: http://www.bfi.org.uk/news/sightsound/chri...n-escape-artist
 
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view post Posted on 20/12/2012, 15:48     +1   +1   -1
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CHRISTOPHER NOLAN, ARTISTA DELL'EVASIONE - Parte 2

Come reagite al recente lavoro di Nolan dipende dal grado con cui considerate il termine "adolescente" un dispregiativo; certamente, c'è un distacco inumano nel paesaggio onirico di Nolan - un'atmosfera ultraterrena, asessuata. In Inception, l'arrivo dei tirapiedi armati nel sogno dell'obiettivo suscita il commento "il subconscio dell'obiettivo è stato militarizzato". La battuta potrebbe suggerire un id ribelle impazzito, ma il risultato è nei fatti una radicale riduzione delle possibilità a mitragliatrici, esplosioni e incidenti d'auto. Il subconscio qui è stato infantilizzato.
Questo senso di non crescere mai a là Peter Pan si riflette nella sua scelta degli attori. Leonardo Di Caprio, Joseph Gordon-Levitt, Heath Ledger e Christian Bale erano tutti attori giovanissimi, e presentano una mascolinità adolescenziale, svelta e risolutivamente ordinaria.
I personaggi maschili preferiti da Nolan vestono tutti in modo meticoloso e in confidenza con la tecnologia. In Inception l'Eames di Tom Hardy è un anacronismo stile "Bond", scimmiottato per la sua durezza, così come la routine di flessioni di Bale strappa un sorriso rassegnato a Michael Caine in Batman Begins. Inception è probabilmente il primo film di "uomini-in-missione" popolato da creativi di internet - un blockbuster d'azione con borse da uomo.

Ma se il lavoro di Nolan è sfacciatamente leggero sul machismo, non ha neanche un piccolo spazio per personaggi femminili complessi. Le donne rimangono fissate negli originali archetipi della femme fatale, la vittima o l'ingenua dagli occhioni innocenti. Alcune delle attrici ingaggiate da Nolan riescono a infondere nelle loro donne maggiore interesse (in particolare Rebecca Hall in The Prestige), ma altre (come Maggie Gyllenhaal in The Dark Knight) lottano in parti sottostimate.
La paura di una femminilità autoritaria che passa attraverso le pellicole di Nolan è magari una conseguenza della tradizione noir. Qualsiasi suggerimento di sessualità aggressiva o volgarità tende a indicare corruzione - come con l'alleata traditrice di Carrie-Ann Moss in Memento, o la studentessa sgualdrina in Insomnia che è punita per la sua licenziosità da Pacino. Le donne di Nolan, sembra, sono solo fatte per essere desiderate, piante o diffidate.

Il bisogno degli adolescenti di protezione dalla venalità umana - e la quasi impossibilità di trovarla - si collega al disconoscimento di Nolan del cinismo nel processo di realizzazione di un film. Ha parlato del suo desiderio di "ritrarre sogni su pellicola", ma la relativa ironia è che i suoi sogni - e per estensione, quelli del suo pubblico - sono essi stessi colonizzati dai film. Nolan convoglia la vita immaginativa co-optata del teenager degli anni '80, la delineazione ed esplorazione dell'immaginazione di noi stessi attraverso il prisma della cultura popolare - la videoteca, la fumetteria, la rivista di cinema. Il giovane Orson Welles chiamava Hollywood "il più grande set di treno elettrico che un ragazzo abbia mai avuto"; nell'iniziale sogno inondato dalla pioggia, un gigantesco treno appare dal nulla nel mezzo di una strada trafficata. Questo tipo di cosa è parte del fascino del lavoro di Nolan: un'aperto riconoscimento del suo proprio senso di realizzazione dei desideri, che lo porta così tanto vicino al suo pubblico.

L'escapismo per Nolan è sia la più grande forza che il suo punto di debolezza, perchè potrebbe essere letto come un rifiuto di qualsiasi azione radicale nel mondo reale. Le parole conclusive di The Dark Knight - "A volte la verità non basta. A volte le persone meritano di più." - potrebbero valere come l'argomento di quel film, e per la verità globalmente come un'affermazione sull'obiettivo di Nolan, ma potrebbero anche essere viste come un sentimento reazionario in un film che presenta il pubblico generale come una folla pericolosa di persone che si lamentano, ad un passo dal panico e dall'omicidio, che per evitare il caos deve essere manipolate dai politici, dai poliziotti, da eroi e milionari. Come ha indicato Slavoj Zizek, The Dark Knight è un'espressione della "indesiderabilità della verità" - non si potrebbe desiderare migliore definizione di intrattenimento escapista.

Ed effettivamente l'indesiderabilità della verità può essere vista come il tema chiave di Nolan, rintracciabile in tutti i suoi film - con le sue origini che risiedono in una paura di cosa potrebbe accadere quando i fragili codici che impediscono (nella frase di Joker) alle persone civilizzate di mangiarsi tra di loro si rompono.
Quelle che violano questi codici sono state figure di paura nel suo lavoro fin dall'inizio. Following è stato influenzato dall'esperienza di Nolan di aver avuto un'intrusione nel suo appartamento a Londra; Memento è un incubo sulla perdita di controllo, come lo è Insomnia; The Dark Knight riguarda i sacrifici necessari per mantenere il controllo. La figura criminalmente diabolica di Bane (Tom Hardy) in The Dark Knight Rises è un altra incarnazione di questa paura.
Vigilare contro questa perdita di controllo spesso implica compromessi morali. Quasi tutti i film di Nolan includono una scena in cui gli eroi intrappolano e torturano gli antagonisti per raggiungere uno scopo moralistico. Nolan sembra suggerire che è l'abilità umana di romanzare sè stessi - per testare una moralità soddisfacente, per rendere loro stessi ciò che hanno bisogno di essere - che li redime. Questa autorealizzazione implica una scelta.
In Inception, la rinuncia di Cobb alla sua innamorata dei sogni è una scelta tra una bugia e ciò che potrebbe essere possibilmente una bugia ulteriore: la catarsi dell'unificazione con i suoi figli. Nella stessa maniera, il Leonard Shelby di Memento (Guy Pearce) usa deliberatamente la sua amnesia per ingannarsi in confortanti illusioni - per dimenticare letteralmente la verità.
Nelle pellicole di Nolan, l'unica speranza sembra essere la speranza di evasione. Invece del riciclato mito di Gesù presente in molti film basati sull'azione, lui usa il cinema mainstream per descrivere un insolubile vincolo tra il pessimismo e l'idealismo.

fonte: http://www.bfi.org.uk/news/sightsound/chri...n-escape-artist
 
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CHRISTOPHER NOLAN, ARTISTA DELL'EVASIONE - Parte 3

RISONANZE CULTURALI

Sebbene i film di Nolan rimangono entro i confini delle sue ossessioni giovanili - che chiaramente includono il lavoro di altri filmmaker - le risonanze culturali dei suoi film vanno oltre il cinema. Nei fumetti e nelle graphic novel degli anni '80 e '90 ha trovato un senso di immaginosa giocosità che è il più ovvio precursore della sua scrittura, e i suoi film reintegrano quel mondo nel cinema mainstream.

Questa propensione per il rinvigorire tropi generici, fecondare incroci tra generi e manipolare strutture narrative lo pone assolutamente all'interno di una tradizione britannica che include il fumetto 2000 AD, e in particolare le strisce Future Shocks di Alan Moore, con la loro enfasi su mondi meticolosamente immaginati e distorsioni di tempo e spazio. Allo stesso modo The Prestige usa l'immaginario che evoca lo steampunk vittoriano di un altro prodotto basilare di 2000 AD, Nemesis the Warlock.
Dagli Stati Uniti, il sopracitato Batman: Anno Uno di Frank Miller ha formato il sovratesto di Batman Begins, mentre la graphic novel di Miller del 1986 Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro è stata un'ispirazione per The Dark Knight Rises. Dove l'innovazione di Miller era di innestare i tropi dell'hard-boiled e della crime fiction nella narrativa supereroistica, il film di Nolan ha fuso ininterrottamente le tonalità dell'epica criminale cinematografica - principalmente Heat (1995) di Michael Mann - con le convenzioni del film supereroistico.

Come teenager negli anni '80, Nolan deve aver anche vissuto i videogame. Mentre è difficile immaginarlo dare un apporto al lignaggio deplorevole degli adattamenti cinematografici di videogiochi, lui ha reso un diretto omaggio ai nuovi giochi nei suoi ultimi due film. Le elevate riprese di Bruce Wayne che sfreccia con la sua Lamborghini in The Dark Knight mima la visuale del giocatore in Grand Theft Auto, mentre l'infiltrazione di Inception in un complesso delimitato dalla neve fa da eco ai giochi di Splinter Cell, così come al gioco giapponese Metal Gear Solid.
Queste risonanze accadono anche a livello di sceneggiatura. I livelli dei sogni di Inception sono strutturati come i livelli di un gioco, mentre Memento - con la sua enfasi su un eroe solitario che raccoglie indizi mentre lavora a modo suo in strani ambienti - è reminescente di miriadi avventure punta-e-clicca. Nolan potrebbe essere il primo regista a riconoscere la sfida che il cinema mainstream affronta dall'industria dei videogame, e a riaffermare che i film possono essere egualmente immersivi e coinvolgenti per la generazione da console.

Tuttavia, questo pensiero all'avanguardia (che include il pionieristico uso della tecnologia IMAX) è bilanciato da un tradizionalismo. Nolan ha parlato della sua fedeltà all'uso della pellicola, e non ha ancora adoperato cineprese digitali, sebbene dica che questo è semplicemente perchè preferisce "immagini chiare, pulite, senza filtrazioni". Nonostante usi la CGI discretamente, tende a terminare ogni sequenza in cui è utilizzata con effetti live-action, in modo da "tenere saldo" il film in una realtà estetica.
La casa di produzione di Nolan, il cui logo è un labirinto senza centro, si chiama Syncopy, in riferimento alla condizione medica sincope, o perdita temporanea di conoscenza. Nello stato onirico creato, al pubblico viene chiesto di essere creativi, di immaginare le possibilità, di formulare le loro opinioni riguardo il significato del film.

Le influenze cinematografiche di Nolan, nel frattempo, appaiono significative prima di tutto a livello visivo: Ridley e Tony Scott per lo scintillio delle atmosfere e le ricche scenografie; Stanley Kubrick per l'epicità e i paesaggi; Michael Mann il cui stile architetturale in Heat e Collateral (2004) ha posto solide basi per la realizzazione di The Dark Knight; e persino Michael Bay, per il suo look lucente e colorato, musiche martellanti e stile di montaggio criptico.
Un altro confronto ravvicinato si può fare con Terry Gilliam, i cui mondi visionari hanno molto in comune con quelli di Nolan - sebbene ci siano fantasia e dispetti al posto della cupa morbosità di giovani uomini. Inception in particolare deve molto a Time Bandits (1981) di Gilliam, per i suoi multipli collassamenti in altre realtà e per la sua incertezza come l'esistenza di un vero Nord.

fonte: http://www.bfi.org.uk/news/sightsound/chri...n-escape-artist
 
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view post Posted on 24/12/2012, 15:02     +1   +1   -1
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CHRISTOPHER NOLAN, ARTISTA DELL'EVASIONE - Parte 4

COMPLESSITA' STRUTTURALE

Benchè Memento si possa vedere come un rovesciamento della storia Jorge di Luis Borges ‘Funes the Memorious’, nella quale un uomo non dimentica niente di ciò che gli succede, le influenze letterarie nell'opera di Nolan appaiono largamente strutturali e le pellicole ne
forniscono il contenuto. Da laureato in Letteratura Inglese, Nolan ha parlato di come ha imparato ad apprezzare "le libertà creative adottate dagli scrittori" e si può discutere di come il suo lavoro sia mosso principalmente da un interesse per la complessità e per l'innovazione strutturali.

Ognuno dei suoi fim coinvolge storie nascoste, offuscamento, sviamento ed elementi di metacinema. The Prestige replica nella sua struttura le parti di un numero di magia: la 'promessa' (pledge), la 'svolta' (turn) e il 'prestigio' (prestige). The Dark Knight è incentrato sulla narrazione a noi celata di ciò che il Joker sta facendo quando è fuori dalla scena - una narrazione a cui si allude ma che è lasciata interamente all'immaginazione del pubblico.
La struttura duale di Memento è imperniata sulla separazione tra la narrazione della vendetta delusa che l'amnesico Leonard Shelby ha creato per se stesso e la narrazione nascosta - quella di un uomo che dimentica deliberatamente la verità affinchè possa avere una ragione di vita. In Following, lo script - che parla di uno scrittore che segue alcuni estranei per trovare una storia da raccontare - è stato concepito in modo che se i soldi finissero, ciò che rimarrebbe costuirebbe una storia di per sè, quindi risolvendo nettamente il problema affrontato da molti aspiranti registi di essere bloccati nel limbo tra cortometraggio e film.
L'interesse di Nolan in narrazioni coesistenti o parallele raggiunge la sua apoteosi in Inception, un'opera di metacinema stupefacentemente pura, dove la creazione di un sogno funziona come un'esplorazione del metodo artistico - una rivelazione della narrazione dentro la narrazione che allude all'espansione microcosmica e macrocosmica senza fine.
Orson Welles una volta disse che un artista di successo dovrebbe conoscere i limiti della sua arte e, mentre Nolan è a conoscenza di questi vincoli, sa anche cosa apporre ai confini per dare l'impressione che questi limiti non esistano. In Inception, usando le scale di Escher come modello, l'architetto del sogno Ariadne (Ellen Page) costruisce illusioni simili al labirinto per camuffare i limiti dell'esperienza onirica, così come Nolan usa scene di deliberata ambiguità per suggerire che l'architettura di un film potrebbe continuare all'infinito, in tutte le direzioni.
In The Prestige, il ciclo infinito creato dalla machina duplicante ci impedisce di capire se sia il vero Angier (Hugh Jackman) a morire alla fine del film o uno dei suoi cloni. Anzi, data l'infinità di cloni che la macchina può produrre, noi non potremo mai sapere veramente se sia davvero morto.

L'abilità di Nolan di accatastare varie strutture sulla cima di un'altra è la chiave per mantenere accessibili trame così strutturalmente ambigue e intricate.
Fondamentalmente Memento e Inception hanno dinamiche hollywoodiane alla base, con punti di svolta e climax catartici. La complessità dei film lascia sempre spazio per tradizionali scene d'azione e scene d'inseguimento come la corsa di Dormer sui tronchi in Insomnia o il precipitarsi di Cobb tra le strade di Mombasa in Inception.
Ma come con Hitchcock, pochi elementi in un film di Nolan hanno una funzione esclusiva, quindi persino questi inseguimenti operano come rivelazioni su un personaggio: Dormer è determinato ma stanco, e su una posizione instabile; Cobb non è capace di distinguere tra sogno e realtà, e finisce in un vicolo che si restringe per schiacciarlo. In una delle prime scene di Memento, la difficile situazione psicologica di Leonard Shelby è delineata da uno stacco diretto nel mezzo di una scena di inseguimento - "Ah, sto inseguendo quell'uomo. No... è lui che sta inseguendo me."

Queste narrazioni multi-strato lavorano attraverso acutezza visiva e montaggio veloce - e un inusuale grado di fiducia riposta nello spettatore per seguire la storia. Questo può includere una massiccia compressione delle scene - nel prologo di Batman Begins, Nolan ci porta con insistente parsimonia dall'incontro di Bruce Wayne con una caverna piena di pipistrelli alla morte dei suoi genitori, facendo familiarizzare lo spettatore con la storia mentre allo stesso tempo la rappresenta in modo diverso.
Implementa anche uno stile di montaggio contro-intuitivo staccando rapidamente da ciò che in un blockbuster standard sarebbe la scena madre - come il montaggio che alla fine mette a tacere la risata sonora del Joker in The Dark Knight, isolandolo bruscamente cosicchè la sua risata finale suoni più come un gemito di dolore.
Il montaggio è usato anche per rappresentare stati psicologici e fondono la soggettività dei personaggi con quella dell'audience. (Da Batman Begins, i film di Nolan sono stati montati da Lee Smith, altrimenti meglio noto per il suo lavoro con Peter Weir.) Considerando il termine flashback letteralmente, Nolan interseca immagini quasi subliminali per suggerire il ricordo colpevole degli eventi passati in Insomnia, o mostrarci la paura di un giovane Bruce Wayne di fronte alle figure pipistrellesche (?) che compiono acrobazie dal soffitto del teatro in Batman Begins.
In scene di disorientamento - come quando Dormer è perso nella nebbia in Insomnia - il montaggio si avvicina all'astrazione, come fa in momenti di distorsione percettiva, con trucchi di camera, suoni ambientali e sottile CGI usata per evocare le allucinazioni inflitte e sofferte dallo Spaventapasseri in Batman Begins. (Il biopic di Nolan su Howard Hughes a lungo pianificato, se mai sarà realizzato, potrebbe offrire un cambiamento su argomenti più adulti. Tuttavia la sua intenzione di concentrarsi sulle ultime fasi della vita del milionario recluso suggerisce che anche questa potrebbe essere una possibilità per descrivere condizioni psicologiche come compulsione ossessiva e paranoia.)

Mentre molti registi d'azione mostrano la violenza in primo piano, Nolan la usa in maniera fugace. I combattimenti montati in maniera serrata nei film di Batman suggeriscono più che mostrare l'impatto. Invero, durante The Dark Knight, il Joker ha pugnalato un uomo in faccia con una matita, disfigurato un gangster rivale con un coltello e costretto due scagnozzi ad un duello mortale tra di loro con una stecca da biliardo rotta. Nonostante la presentazione di questi eventi è montata per la suggestione della massima violenza - non vediamo una goccia di sangue.

Il cinema di Nolan è guidato dal bisogno di intrattenere gli innocenti insoddisfatti - persone che per prime hanno amato i film, i fumetti, i libri e i giochi nella loro giovinezza - e per aiutarli a trascendere i limiti dell'ordinaria esistenza, dell'età adulta. Qualunque siano le impliazioni di un escapismo così altamente funzionale, Nolan non ha ancora disonorato il patto con i suoi fan. Come Angier espone alla fine di The Prestige: "Il pubblico conosce la verità. Il mondo è semplice, miserabile, solido o del tutto reale. Ma se riuscivi a ingannarli anche per un secondo, allora potevi sorprenderli. Allora riuscivi a vedere qualcosa di molto speciale. Davvero non lo sai? Era quello sguardo sui loro volti."

Fonte: http://www.bfi.org.uk/news/sightsound/chri...n-escape-artist
 
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Kabutomaru
view post Posted on 16/2/2013, 14:20     +1   -1




Ragazzi una cosa, io sono sempre stato convinto che i film di Nolan siano pessimistici, ma avendo una discussione, mi hanno fatto notare che non lo sono, certo non sono le puntate dell'albero azzurro, però...non hanno una visione pessimsitica che si estende a tutto il creato?

Insomma la poetica di Nolan (intesa la concezione che Nolan ha delle sue opere), qual è ?

Edited by MAN of STEEL - 16/2/2013, 14:30
 
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MAN of STEEL
view post Posted on 16/2/2013, 14:34     +1   -1




Questa domanda è giusto porsela qui :P
Per capire a fondo la poetica di Nolan bisognerebbe rivedere tutti i suoi film in luce alle tematiche a lui care e trovare tutti i punti in comune, dopodichè si può tracciare l'essenza della sua ricerca e quella sarà la sua poetica.
 
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view post Posted on 16/2/2013, 14:48     +1   -1

Risen From Darkness

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secondo me nolan ci presenta storie e personaggi in chiave super pessimistica, ci mostra le debolezze di una persona e cosa fa per provare ad uscirne e per ora solo con batman, insomnia e inception ed alfred in the prestige ci ha dato un motivo di speranza, con memento e following non ci sono per me
 
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view post Posted on 16/2/2013, 15:01     +1   -1

Leggenda

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Diciamo che dare una risposta a questa domanda presuppone una riflessione abbastanza profonda e globale: è chiaro che ci sono dei temi che pervadono tutte le pellicole di Nolan, l'ossessione e il doppio ad esempio, ma quello che posso dire è che di solito il regista inglese parte da emozioni o stati d'animo perlopiù negativi. D'altra parte Nolan nasce come regista noir, quindi si concentra sulle debolezze e sui lati oscuri dei suoi personaggi ed è per questo che alcuni suoi film possono essere percepiti come pessimistici. Attenzione: noi italiani, per via del nostro DNA culturale, abbiamo associato il termine pessimismo alla connotazione leopardiana che è molto estrema, cosa che invece non si riscontra completamente in Nolan, anzi. Sicuramente Memento, Following e Insomnia sono le opere più cupe in questo senso perché l'essere umano non ne esce mai redento, ma si rende conto più che altro della sua debolezza e ossessione e decide di abbracciarla. Ma anche in The Prestige di certo non c'è da stare allegri ed è qui che la sua poetica raggiunge il picco autoriale e il finale di certo toglie si un po' di amaro in bocca, ma, come dice Tesla, c'è stato un prezzo carissimo da pagare. Poi per quanto riguarda i blockbuster, c'è sempre l'intento di partire da qualcosa di buio, per arrivare però ad una conclusione diversa, seppur con i suoi se e ma, basti pensare ad Inception e TDK. Direi che TDKR è il primo scorcio di luce che si intravede nei personaggi di Nolan, benchè Cobb alla fine di Inception abbia compiuto il suo percorso di redenzione e catarsi
 
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Kabutomaru
view post Posted on 16/2/2013, 15:15     +1   -1




Insomnia è il film più ottimistico di Nolan, alla fine Dormer può addormentarsi in pace con sè stesso perchè si è tolto il peso dalla coscienza, tra l'altro poi dice alla ragazza "non smarrire la strada", troviamo un protagonista che si è purificato.

Edited by MAN of STEEL - 22/2/2013, 20:31
 
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view post Posted on 16/2/2013, 15:17     +1   -1

Leggenda

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Beh si, diciamo che va annoverato insieme a Inception: in effetti mi sono lasciato trasportare e l'ho inserito nella prima lista :asd:
 
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222 replies since 16/7/2011, 15:06   6983 views
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