Qualche parola sulle Serie Tv che ho visto nei mesi scorsi, lungo le ore trascorse tra i perenni flutti.
Gotham di Bruno Heller. Viste le prime due stagioni. Rivisitazione dell'universo fumettistico che ambienta la narrazione durante l'infanzia di Bruce Wayne e che vede quindi protagonista il giovane Jim Gordon, alle prese con il crimine di Gotham ed il suo lavoro nel Dipartimento di Polizia. I caratteri e i toni del racconto sono in costante evoluzione. Dopo una prima stagione dal contesto maggiormente realistico, caratterizzata dalla lotta al crimine organizzato, la serie prosegue dando vita ad un "crime" decisamente unico nel suo genere, che si rifà sempre più alla fonte d'ispirazione, caratterizzato com'é dalla pazzia che man mano prende piede in città, dando vita a figure criminali sempre più folli ed estreme. Il risultato é un prodotto che cerca, e riesce in più di un'occasione, a riportare su schermo i caratteri e i toni dell'universo batmaniano, a metà fra il drammatico e il grottesco, tra il live-action e l'animazione, quasi una versione narrativamente e tamaticamente più interessante dell'approccio di Schumacher per i sui film sul Pipistrello. Il cuore della serie si trova infatti nel perscorso umano di Gordon e Bruce, chiamati ad affrontare eventi che li cambieranno per sempre; ed é principalmente questo che, accanto al fascino ed alla leggerezza dettati dalla follia e dai caratteri dei personaggi, mi fa apprezzare e mi fa seguire con piacere questa serie, sperando che i suoi sviluppi futuri riservino ancora qualcosa di più.
Quinta Stagione di
American Horror Story. Mi é capitato di vedere per ora solo questa stagione, essendo l'unica che ho reperito sul momento. Essendo una serie antologica, si può anche fare. Praticamente un compendio di tutta la narrativa thriller/horror. Non si riescono a contare le ispirazioni che hanno dato vita a questa stagione, gioia e delizia per ogni amante del genere e in particolare delle sue fonti. Si riesce senza troppa difficoltà a passare sopra all'indescrivibile bruttezza di Lady Gaga, grazie ad una serie di personaggi affascinanti e carismatici, uno più bello e meglio interpretato dell'altro, capaci di trascinare nel vortice degli eventi che prendono vita all'interno di un edificio maledetto, microcosmo spirituale, dimensione alternativa in cui, prendendo forma e sostanza, convivono le più oscure e torbide fantasie che ad una mente malata come la mia bastano e avanzano per farmi desiderare di perdermi per sempre assieme ai protagonisti nei gironi infernali dell'Hotel Cortez.
Da Vinci's Demons di David S. Goyer. Serie chiusa dopo tre stagioni, che riscrive in chiave fantastorica, un po' all'Assassin's Creed, un po' alla Batman Begins, un po' alla Codice Da Vinci/National Treasure, un po' alla Sherlock Holmes, il mito di Leonardo e della sua vita. Piacevole da seguire se si apprezza la sua volontà e la sua ricerca (che in più di un'occasione portano i loro frutti) di riportare in auge un po' di quello spirito, di quei toni e di quel gusto per la narrativa seriale televisiva che si spingeva ad attraversare territori rischiosissimi volendo viaggiare tra il sacro ed il profano, mescolando elementi e generi differenti, dando così vita ad una produzione con il costante pericolo di rovinosa e violenta caduta nel trash. Un po', per intenderci, quel gusto che tanto abbiamo amato (se come me le avete amate) di serie come quelle di Raimi (Hercules, Xena) o altre serie fantasy (Sinbad, Relic Hunter, ecc), ma con una migliore consapevolezza delle proprie potenzialità, una maggiore serietà nell'approccio ed una mirata volontà espressiva nella scelta di derminate tematiche ed aspetti umani che si é scelto di mettere in gioco e di affrontare. Prima stagione che si mantiene maggiormente ancorata alla realtà ed alle vicende storiche. Seconda che viaggia senza remore sulle ali della fantasia. Terza che trova un equilibrio tra le due, risultando probabilmente la migliore del lotto per una serie di fattori. Alcuni personaggi sono molto più riusciti, interessanti e accattivanti degli altri, tanto da riuscire da soli a far sorgere interesse per l'intera narrazione, della quale si riesce così a perdonare qualche elemento meno apprezzato. Particolarmente interessante é l'evoluzione della dualità e del conflitto tra Leonardo e la sua principale nemesi, Girolamo Riario, così come quelli che si combattono all'interno dello stesso Girolamo, il mio personaggio preferito... assieme al Conte Vlad Tepes. Sì. Durante le loro avventure, Leonardo e i suoi amici arrivano anche alla corte del grande Dracula. Molto fantasiosa, tanto nel concept, quanto negli sviluppi narrativi e nella messa in scena, la rivisitazione/ricostruzione della Battaglia di Otranto del 1480 (quando l'esercito Ottomano conquistò la città e portò alla morte i celebri Martiri di Otranto), soprattutto per quanto riguarda la presenza e le azioni dei personaggi principali della serie coinvolti all'interno della vicenda dall'immaginazione degli autori. Guilty pleasure che non può non essere visto e goduto almeno una volta dagli amanti del genere.
Marvel's Daredevil di Drew Goddard. Viste entrambe le stagioni. Prima stagione che si distingue per la cura con la quale é costruita e narrata la storia di origini del personaggio, impreziosita dalla presenza di un Kingping con i controcazzi interpretato da un grande D'Onofrio. Seconda stagione che lascia esplodere letteralmente tutte le premesse della prima, dando vita ad un fantastico racconto umano e morale, che prende forma e sostanza con la presenza e l'azione dei due bellissimi personaggi appena introdotti, ovvero The Punisher ed Elektra. Peccato solo il calo a livello tecnico di entrambe le stagioni, la cui regia cala drasticamente dopo le prime 2/3 puntate, nelle quali raggiunge picchi che non riesce (non può o non vuole?) a raggiungere mai più nel corso della stessa stagione.
Marvel's Jessica Jones di Melissa Rosenberg. Altro personaggio Marvel trattato meravigliosamente, altro colpo messo a segno da Netflix. Krysten Ritter é semplicemente perfetta e magnetica nel ruolo dell'intimamente problematica, estremamente franca e costantemente scazzata protagonista (da viverci in eterno!
) ed é incredibilmente coinvolgente seguire lo svolgersi della particolare vicenda che le ruota attorno, scoprendo sempre più del suo oscuro passato, caratterizzato com'é dal rapporto con il suo villain. Un rapporto che si presta alla perfezione per una bella narrazione sul piano etico/morale, dato che se da una parte abbiamo una protagonista dotata di una forza sovrumana tale da non poter essere arrestata e sovrastata da nessuno, dall'altra abbiamo un villain capace di annullare e plasmare a proprio piacimento l'unica forza in grado di controllare i poteri di Jessica e di farla agire per il bene o per il male: la forza di volontà. Rapporto Eroe-Villain semplicemente perfetto per una bella serie di cui non vedo l'ora di seguire gli sviluppi.
Marco Polo di John Fusco. Quando ho saputo dell'esistenza di una serie sull'esploratore italiano ho avuto inizialmente paura che potesse trattarsi di un prodotto votato al becero utilizzo di personaggi e vicende storiche per dar vita ad un pastrocchio senz'arte nè parte. Con mia piacevolissima sorpresa, invece, mi sono ritrovato davanti ad una delle serie che più ho apprezzato tra quelle che ho visto in quest'ultimo periodo. Forte del suo considerevole budget (circa 90 milioni), la serie si presenta curata sotto ogni minimo aspetto, risultando ad oggi, dal punto di vista registico, stilistico ed estetico, una delle produzioni televisive più cinematografiche che io abbia mai visto. Fanno il resto un utilizzo ben dosato di personaggi ed eventi storici fusi con personaggi ed eventi frutto della fantasia degli autori, che rendono il racconto tanto affascinante quanto coinvolgente. Molto bella la collaborazione tra tecnici ed interpreti di nazionalità differenti, presente anche il cameo di Pierfrancesco Favino nel ruolo del padre di Marco, ma i riflettori e la gloria sono tutti per Lorenzo Richelmy, l'orgoglio italiano che interpreta il nostro protagonista, assieme al quale non vedo l'ora d'imbarcarmi nella seconda stagione dopo la bella rivelazione della prima.
Le regole del delitto perfetto di Peter Nowalk. Non credo di sapere e di poter dire quanto o cosa avrei dato perché esistesse una serie televisiva in grado di costruire una narrazione episodica capace di portare alla massima espressione il racconto Giallo. La serie ideata da Nowalk fa molto di più, portando alla massima espressione non solo il Giallo, ma anche uno dei miei filoni preferiti: il thriller giudiziario. Potete capire quindi il mio immediato e totale trasporto per questo splendido prodotto. Ho amato/odiato ogni cazzo di singolo personaggio. Ho amato lo sviluppo della storia, ogni colpo, ogni soluzione stilistica e narrativa capace di ribaltare di volta in volta i punti di vista, le regole del gioco, le certezze acquisite, facendo ogni volta perdere qualsiasi appiglio che si poteva anche solo lontamente considerare ormai sicuro, per i personaggi e per sé stessi in quanto spettatori. Non condivido la perdita d'interesse nei confronti della serie da parte di HusH e del DottorBrand in seguito a certe evoluzioni della seconda stagione, perché anche quella continua a mantere la serie su livelli più che buoni, generando un'aspettativa particolarmente elevata per la terza stagione.
Constantine di Daniel Cerone e Neil Marshall. Nonostante avessi apprezzato la rivisitazione cinematografica del 2005 interpretata da Keanu Reeves, mancava al mondo dell'audiovisivo un adattamento più fedele alla fonte. Il piacere della sua esistenza é però accompagnato dalla triste consapevolezza che molto probabilmente la prima stagione resterà l'unica, visto che non ci sono ancora certezze sulla produzione di ulteriori stagioni, ma a quanto ho capito il personaggio ha fatto comunque la sua comparsa nella serie su Arrow. Gli amanti del personaggio, del sovrannaturale e dell'esoterismo possono comunque godere di questa stagione, che ha dalla sua un Matt Ryan che calza a pennello nel ruolo del protagonista, una buona prova dei principali comprimari ed alcuni spunti interessanti, ma il tutto non riesce mai a fare il salto di qualità, sia tecnicamente che narrativamente, soprattutto perché lascia il meglio in sospeso, in attesa di una seconda stagione che forse non vedremo mai.
Continuum di Simon Barry. Serie di fantascienza canadese. Nell'anno 2077, dei terroristi, condannati a morte per aver ucciso migliaia d'innocenti, mettono in atto il loro piano d'evasione e successivo piano d'azione per la vittoria finale: viaggiare indietro nel tempo per liberarsi e cambiare il corso della Storia. Nel viaggio viene coinvolta anche l'agente di polizia protagonista del racconto, che si ritrova così, assieme ai criminali, nel 2012. Tecnicamente di media qualità (ricorda le produzioni action/fantascientifiche a basso costo di fine anni 90, inizi 2000), la serie si lascia guardare e gustare per la buona caratterizzazione dei personaggi e per il concept narrativo, i cui sviluppi giocano, in maniera per ora intrigante e potenzialmente molto interessante, con gli effetti e le conseguenze dei viaggi nel tempo nel continuum spazio-temporale. Ho da poco iniziato la seconda stagione di questo particolare crime che nel suo piccolo mette in gioco anche tematiche di natura umana, politica e morale, dato che i terroristi, nonostante i metodi criminali, sono mossi dai più nobili degli intenti. Spero il livello si mantenga buono e piacevole fino alla fine della storia.
Stranger Things di Matt e Ross Duffer. Prendete il 1983. Ogni aspetto della cultura popolare che riguardi il suo passato e il suo presente. Mescolate sapientemente con cura e permettete agli spettatori d'immergersi in un vivido e accattivante racconto audiovisivo che gioca costantemente coi rimandi mentre ribalta gli stereotipi dell'epoca, costruendo una narrazione che ricalca quasi una partita di Dungeons & Dragons, che sembra scritta da Stephen King, diretta da Steven Spielberg e musicata da John Carpenter, presi per mano da bellissimi personaggi di cui non si può fare a meno d'innamorarsi, assieme ai quali tuffarsi in un'emozionante avventura. Avete appena realizzato la Serie dell'anno!
Fantastici e semplicemente adorabili i giovanissimi interpreti principali. Grande Winona Ryder. Incalcolabili le citazioni e gli omaggi all'epoca. La seconda stagione sarà ambientata nel 1984, con tutte le conseguenza del caso. Datemela ora!!!
Tirando le somme... House of Cards (che non ho ancora visto, ma la cui elevata qualità é nota a tutti), Marco Polo, Daredevil, Jessica Jones (ai quali seguiranno presto i successi annunciati di Luke Cage ed Iron Fist), Stranger Things e su tutte Sense8... Possiamo gridarlo: NETFLIX DOMINA!!!
Edited by §nake - 16/9/2016, 22:32