| In quest'ultimo periodo ho recuperato le prime due stagioni di The 100 di Jason Rothenberg. Ed é stato subito Amore. Vi riporto la sinossi dalla pagina Wikipedia:
"97 anni dopo che una guerra nucleare globale ha sconvolto il pianeta Terra, del genere umano rimane solo una stazione spaziale, l'Arca, un complesso di 12 stazioni spaziali minori che si trovavano in orbita al momento del disastro. L'Arca ha leggi molto severe per mantenere l'ordine: chi trasgredisce viene punito con la morte per espulsione nel vuoto. Ma ora, l'Arca sta morendo con l'aumento della popolazione e con il rapido deteriorarsi degli impianti di riciclo. I membri del Consiglio decidono di inviare sulla Terra 100 delinquenti minorenni per verificare se il pianeta è nuovamente abitabile. Questi giovani ragazzi intraprenderanno un viaggio molto pericoloso su un pianeta per loro affascinante ma sconosciuto e dovranno trovare un modo per superare le differenze, unire le forze e creare un nuovo inizio sulla Terra che ormai è completamente cambiata: è selvaggia, primitiva e piena di insidie."
Se i primi istanti possono da una parte lasciare ad intendere di star per assistere ad una classica storia adolescenziale e quindi ad un banalissimo teen drama, le premesse durano giusto il tempo di farcelo erroneamente pensare, perché fin da subito il racconto mette drasticamente le cose in chiaro e ben presto saremo catapultati assieme ai vari personaggi all'interno di un mondo e di una storia ben più adulta, cruda e viscerale di quanto avremmo potuto anche solo immaginare inizialmente. Sia perché, accanto alla loro, si sviluppa anche la vicenda degli adulti rimasti sull'Arca, sia perché tanto i ragazzi sulla Terra quanto gli adulti sull'Arca sono costretti dagli eventi a convivere e scontrarsi, affrontando via via situazioni sempre più drammatiche e violente che li porteranno a crescere in fretta e cambiare anche radicalmente, dovendo spesso prendere decisioni di una drammaticità senza pari in nome della sopravvivenza della razza umana. Ma quest'ultima non é certo unita, né tantomeno unitaria. Esistono infatti diversi gruppi di sopravvissuti, ognuno con la propria cultura e le proprie ragioni, ma tutti ugualmente mossi dall'istinto di sopravvivenza. Si arriva così a sviluppare un racconto in cui, accanto agli altri, si affronta costantemente, in particolare nella seconda stagione, ma comunque lungo tutta la sua narrativa, un tema i cui echi risuonano in tutta la narrazione: tra gli esseri umani, esistono veramente i buoni e i cattivi?
Fantascienza post-apocalittica come non ne vedevo da tempo, ma che desideravo vedere da una vita. Ottimi e coinvolgenti soprattutto gli interpreti principali, tanto tra gli esordienti quanto tra i più navigati. Bello ed accattivante, soprattutto per il pubblico più giovane, l'utilizzo di brani di musica classica affiancati a cover di grandi classici della musica pop per l'accompagnamento di alcune sequenze. Prodotto televisivo indubbiamente non eccelso dal punto di vista tecnico, per ovvie ragioni di budget, ma a dir poco sopra la media per quanto riguarda la gestione narrativa e l'espressione dei contenuti, veicolati da situazioni e momenti al limite del devastante che al confronto la violenza in Tv finora non ha dato e non ha detto nulla.
In attesa di recuperare in questi giorni la terza stagione, v'invito caldamente a dargli un'occhiata. Ad oggi non posso che considerarla la Serie televisiva che ogni ragazzo su questa Terra dovrebbe necessariamente vedere, per il bene della loro esistenza.
|