Il Cinema di Christopher Nolan, tematiche, estetica e poetica del regista

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§nake
view post Posted on 21/11/2016, 16:50 by: §nake     +1   +1   -1
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Ne abbiamo già parlato un po' in privato e in linea di massima concordo con il concetto espresso dal DottorBrand, ma lascio due parole a favore di tutti gli altri.

Fondamentalmente, quello di cui parli sono aspetti che personalmente ho sempre notato all'interno del Cinema di Christopher Nolan, ma che quasi mai ho considerato un grande ostacolo alla fruizione di un determinato film né tantomeno ragione di forte critica per quanto riguarda la qualità di una determinata pellicola. Aspetti che non ho mancato di far notare parlando di determinati film, ma ogni volta, nonostante la cosa non fosse in alcun modo mirata a sminuire il lavoro o la figura del Nostro, mi sono visto quasi sempre accusato di "eccesso di zelo", se così vogliamo chiamarlo, da parte di chi si faceva andar bene ogni cosa solo perché diretta da Nolan, mentre allo stesso tempo prendeva aspetti molto simili all'interno di altri film e li considerava come dei gravi problemi. Ora però, d'un tratto, ti ritrovi a notare (e a far notare) tu stesso certi aspetti, facendone però, a mio avviso, un problema enormemente più grande di quel che é in realtà.

Quel che facevo io, infatti, non era altro che constatare un fatto, più o meno evidente. Ovvero che quasi tutti i film di Christopher Nolan, così come la stragrande maggioranza dei film, sono tutt'altro che perfetti a livello di scrittura. Ma lì dove con "perfetti" s'intende semplicemente "perfettamente plausibili, con eventi che possono realmente verificarsi, quindi totalmente credibili in ogni situazione e risvolto". Questo perché stiamo pur sempre parlando di film, con Nolan come con qualsiasi altro regista, perciò tanto con lui, quanto con qualsiasi altro, andare a sezionare ed osservare al microscopio ogni più piccolo aspetto di una sceneggiatura non può che portare a rendersi conto che il più delle volte si é per forza costretti, specie in determinati film, a ricorrere ad alcune o più forzature narrative al fine di costruire una certa narrazione ed una certa tipologia di racconto. Ciò avviene in qualsiasi film di Nolan (o di chiunque altro) che richieda determinate forzature degli eventi per costruire un racconto, in particolare in film a carattere fumettistico, come quelli su Batman, ma ancor di più in film a carattere fantascientifico, come "Inception" o "Intertellar". Compresi i primi due capitoli della Trilogia del Cavaliere Oscuro, che fanno parte del periodo precedente al "calo" che hai notato, perché, se ci mettiamo a fare lo stesso ragionamento su TDK, vedrai che smontiamo pezzo pezzo anche lui e facciamo crollare tutto. Semplicemente in quel caso ti saltano molto meno all'occhio per determinati motivi. Ma un lavoro del genere lo si potrebbe fare anche per "Memento", la cui vicenda addirittura (come facevano notare alcuni critici, tra cui anche Ebert se non ricordo male) é interamente basata su di un buco di sceneggiatura, poiché se Leonard non ricorda nulla dalla morte della moglie in poi e da quel momento perde tutti i ricordi a breve termine, non può, ogni volta che la sua memoria si resetta, ricordarsi i dettagli della sua malattia e inventarsi Sammy, che di fatto é un frutto del suo stato mentale e non una persona reale che ha incontrato attraverso il suo lavoro. Cioè, persino la vicenda di "Quarto Potere" è interamente basata su di un buco di causa-effetto grosso quanto il Gran Canyon, però ci sarà un motivo se non se ne fotte una mazza nessuno, o mi sbaglio? Sono discorsi che se portati all'estremo finiscono per farci considerare "perfettamente scritti" neanche un migliaio di film nel corso della Storia del Cinema e si e no forse solamente "Insomnia" e "The Prestige" per quanto riguarda Nolan.

Il punto é che si tratta di aspetti che, sì, da una parte, se presenti all'interno di una struttura narrativa e di una direzione artistica in grado di ovviarli o sovrastarli completamente, possono anche non essere scorti minimamente, essere inglobati nel tutto e risultare parte integrante di un'opera in cui il risultato finale é maggiore della somma delle parti, ma dall'altra, se presenti in pellicole che non riescono del tutto in questo processo, risultano più evidenti e possono anche far storcere il naso. Tutto sta comunque, secondo me, nell'essere consapevoli che certe forzature sono inevitabilmente presenti in determinate tipologie di racconto, ma che soprattutto determinate scelte, siano esse formali, narrative, strutturali, ecc, in determinati registi sono anche finalizzate alla trattazione di determinati argomenti ed alla costruzione di un discorso molto più ampio, che va ben oltre il singolo film ed abbraccia tutto il corso e lo sviluppo della sua produzione. Ciò accade ad esempio con Nolan e non é un caso che certi aspetti risultino più evidenti nei suoi ultimi tre film, volutamente più ambiziosi in ogni loro aspetto. Questo riguarda anche la critica volta al fatto che Nolan sembri amare complicare le cose (e complicarsi la vita) per realizzare narrazioni sempre più articolate al fine di ammaliare e sorprendere. Da buon amante del Cinema ed appassionato di Nolan, dovresti però essere in grado di comprendere e riconoscere che questo é però tutt'altro che un vezzo che sta degenerando, quanto piuttosto un aspetto primario della sua produzione cinematografica direttamente legato a doppio filo con la sua poetica, in particolare con gli aspetti legati alla Morte e al Tempo.

La medaglia ha ovviamente due risvolti, perciò in alcuni casi il risultato può essere un film in cui i "problemi" impediscono al risultato finale di superare la somma delle parti, finendo per esservi sormontato e quindi limitato, come nel caso di TDKR, ma dall'altra si può avere delle parti talmente tanto riuscite e grandi, che la somma delle parti genera un'opera all'interno della quale il difetto non risulta altro che un "male necessario", una semplice e del tutto naturale forzatura narrativa, necessaria alla costruzione di una narrazione molto più grande e potente (tanto all'interno della pellicola stessa, quanto all'interno dell'intera filmografia) in confronto alla quale la forzatura passa in secondo, terzo, decimo piano, come nel caso di "Interstellar". L'unico aspetto per il quale mi sento di darti sicuramente pieno appoggio é quello riguardo l'eccesso di dialogo che affligge determinati momenti dei suoi film, ma quello si dimostra purtroppo fisiologico e non so quanto le cose possano cambiare da qui in avanti. Io mi auguro che "Dunkirk" possa soddisfarti molto di più in merito alle esigenze che hai nei confronti del Cinema di Nolan. Non dubito che magari, dato il genere, possa presentare un'articolazione minore e dei dialoghi meno espositivi, ma ricorda che si tratta pur sempre di Christopher Nolan e che certi aspetti della sua poetica sono inevitabilmente connessi alla struttura dei suoi film. Per il resto, cerca di farti molti meno problemi, sia con Nolan che con qualsiasi altro regista, trova un approccio, per me, in generale migliore e più costruttivo al Cinema e goditi la visione. ;)

CITAZIONE (Pessimismo Cosmico @ 21/11/2016, 15:07) 
La voice over di Tarantino serve a dare informazioni allo spettatore senza le quali non avrebbe i mezzi per interpretare quel capitolo del film.

Il voice over di Tarantino non serve praticamente a nulla, perché i mezzi per interpretare.... interpretare poi :xD:.... per vedere quello che succede, vengono forniti tutti. Perciò risulta solamente un cameo invadente e superfluo, che ha senso solo durante la visione del film in sala programmata come fosse una pièce teatrale, ovvero con l'intervallo di quindici minuti tra il primo e il secondo tempo, che "giustifica" parzialmente l'intervento di Tarantino.
 
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222 replies since 16/7/2011, 15:06   6992 views
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