Quentin Tarantino, Il mio cinema o si ama o si odia.

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§nake
view post Posted on 21/8/2018, 16:41 by: §nake     +1   -1
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Diversi mesi fa ho avuto finalmente modo di vedere l'unico film di Tarantino che ancora mi mancava, o meglio, che ancora non avevo visto del tutto. Ovvero Jackie Brown. Parlando un po' del regista di Knoxville, non posso che rivolge parole di ammirazione e stima nei suoi confronti, essendo stato, fin dagli esordi, uno dei registi che più mi ha permesso (così come ha permesso a tantissimi altri spettatori) di entrare in contatto con il Cinema, in particolare con quello che Tarantino ama omaggiare nelle sue pellicole attraverso il suo di Cinema. Che altro non è che l'espressione (forse) più alta di omaggio stesso, vivendo di rielaborazione, reinvenzione e riproposizione, capaci di esprimere tutto l'amore che Tarantino nutre nei confronti della Settima Arte. Un caleidoscopio di citazioni e rimandi che fanno delle sue pellicole una sorta di museo cinematografico all'interno del quale lo spettatore, nel tuor de force condotto da Tarantino, passa senza soluzione di continuità a gettare un sguardo da una pellicola all'altra, nel mentre la guida racconta una storia in grado di far emergere al suo interno tutto ciò che di quelle opere lo hanno colpito e segnato maggiormente. Facendo ciò, Tarantino ha praticamente inaugurato un periodo cinematografico tutto nuovo, di cui lui rimane comunque probabilmente unico ed indissusso esponente, accostato di tanto in tanto da alcuni tentativi di espressione "tarantiniana" all'interno di varie pellicole, per mano di vari registi che cercano di rifarsi in parte o del tutto a lui. Da riconoscere in particolar modo la sua capacità di affrontare diversi generi sempre con altissimi risultati, anche all'interno di una stessa pellicola (a parte il fatto che non riuscirebbe a realizzare un pessimo film neanche di proposito), così come non posso che riconoscergli il merito di aver avvicinato molti neospettatori al Cinema italiano a cui si ispira maggiormente e per il quale condivido con lui un grande amore, da Leone a Bava, passando per Corbucci e tanti altri, così come al Cinema orientale, da John Woo a Miike, passando per Tsui Hark, ecc. Trovo poi non ci possano essere abbastanza parole per descrivere il suo utilizzo della Colonna Sonora e di certi brani che hanno contribuito a rendere ancora più iconiche le sue pellicole.

Per quanto riguarda la sua carriera, trovo si possa osservare un prima ed un dopo, rispetto ad uno spartiacque costituito da Inglourious Basterds, pellicola che lo ha consacrato definitivamente come uno dei miei registi preferiti. Lo considero un momento di passaggio da una prima parte di carriera dedita maggiormente al gioco, alla citazione, alla ricerca dello stile, ad una seconda parte di carriera dedita maggiormente all'impegno, alla riverenza, al raggiungimento della piena maturità artistica, sia quindi dal punto di vista formale che dal punto di vista del contenuto. Se nella prima parte poi si limitava a rievocare alla mente il passato e la Storia del Cinema attraverso il suo sguardo, nella seconda parte passa letteralmente a ricreare, reinventare e riscrivere la Storia dell'Uomo attraverso il filtro e la magia del Cinema, focalizzando maggiormente le sue attenzioni su temi, narrazione e personaggi, dando così inizio al mio periodo preferito della sua Filmografia, in merito alla quale sono indicativamente queste le mie attuali preferenze:

01) Inglourious Basterds (2009)
02) Django Unchained (2012)
03) Kill Bill (2003-2004)
04) Reservoir Dogs (1992)
05) The Hateful Eight (2015)
06) Pulp Fiction (1994)
07) Jackie Brown (1997)
08) Grindhouse: Deathproof (2007)
 
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