James Francis Cameron
L'uomo che ha fatto di una macchina da guerra una figura tanto fredda quanto affascinante, per poi darne tutta un'altra caratterizzazione, riuscendo per ben due volte (più la prima o la seconda è soggettivo) a conquistare lo spettatore e a creare un'icona immortale. ("Terminator" - "Terminator 2 - Il giorno del Giudizio")
L'uomo che è riuscito a non sfigurare tirando fuori un sequel da un film di Ridley Scott. ("Aliens")
L'uomo che ha saputo unire in modo spassionato ed accattivante l'action ed il comedy. ("True Lies")
L'uomo che è riuscito a far interessare e a far seguire per più di due ore al mondo intero la ricostruzione storica/romanzata dell'affondamento di un transatlantico. ("Titanic")
L'uomo che si è impegnato per anni allo sviluppo di tecnologie all'avanguardia in modo che tutto ciò che si voglia realizzare e/o che possa immaginare la mente, risulti poi su schermo il più reale, espressivo e coinvolgente possibile. (il lavoro che ha portato ad "Avatar")
Non ho visto ancora "The Abyss", è una vita che tento di recuperare.
Nonostante tutto questo, sento comunque criticare Cameron a destra e a manca da più di qualcuno...
Tralasciando tutto il resto della sua filmografia, sulla quale si è più o meno d'accordo tutti, mi soffermo un attimo su "Avatar", avendo letto tutta la discussione (si, non avevo praticamente niente da fare
).
Cameron ha alcuni temi particolarmente a cuore, che inserisce all'interno delle sue storie e dei suoi film. Riesce quindi a creare pellicole di grande intrattenimento, senza tralasciare l'aspetto tematico sul quale struttura le sue storie. Tra i temi ricorrenti ci sono il rapporto uomo-tecnologia, uomo-natura, uomo e macchina in bilico tra umanità e disumanità, la tecnologia sovrastata dalla natura, la passione per le immersioni, per il mare e per le creature che lo popolano (attrazione per lo sconosciuto e per l'inesplorato).
Tutte queste cose si possono riscontrare nei suoi film, così come è impossibile non riscontrarle anche in "Avatar". Molte delle critiche mosse al film vertono sul fatto che la storia sia banale, un intreccio con risvolti visti e rivisti (Pocahontas, Balla coi Lupi, L'ultimo Samurai, ecc...); un'evoluzione narrativa quindi che non può riservare sorprese, perchè prevedibile in quanto conosciutissima. Posso concordare sulla presenza di tutto quanto, ma non concordo sul definirli elementi negativi, perchè allora varrebbero come tali anche per "Balla coi Lupi" e per "L'ultimo Samurai", che sono in sostanza elaborazioni dello stesso soggetto, con ambientazioni socioculturi e geografiche diametralmente opposte, ma che amo in egual misura. Cameron ha elaborato "Avatar" partendo a metà degli anni '90 dall'idea di voler realizzare una storia ispirata ai romanzi di John Carter. Tutto quel che voleva realizzare si sarebbe tradotto in spese disumane anche per una grande major, così accantonò tutto, in attesa che la tecnologia diventasse così all'avangurdia da essere allo stesso tempo funzionale ed economica, contribuendo egli stesso, in maniera diretta, alla cosa. Arrivò così ad avere tra le mani una tecnologia tale da poter rendere vivo, tangibile, reale ed espressivo qualsiasi cosa. Perciò, quale miglior modo per dimostrare (e mostrare) tale "potenza tecnologica"? Strutturare una storia complessa, particolareggiata, di difficile comprensione, che portasse a focalizzarsi ed impegnarsi sul contesto narrativo e che risultasse interessante solo ad un ristretto numero di persone? O Strutturare una storia semplice, generalizzata, di facile interpretazione, che portasse a focalizzarsi ed impegnarsi sul contesto artistico/tematico e che risultasse al tempo stesso interessante ad un ampio numero di persone? Se vuoi dimostrare (e mostrare) quanto più possibile le tue innovative tecnologie, opti inevitabilmente per la seconda (scegliendo comunque una storia che si sposi con le tue tematiche, in modo da implementarle e trattarle in maniera semplice e naturale), per dimostrare quanto tu sia in grado, con la tua nuova tecnologia, di rendere vivo, tangibile, reale ed espressivo qualcosa di già visto realizzato in maniera tradizionale, interessando anche un numero di persone tale che tutte insieme formino un coro che dica: "Cameron è in grado di ralizzare storie, ambientazioni, personaggi, mondi, che appaiano vivi, reali, tangibili ed espressivi nonostante siano artificiali, tanto quanto in passato erano vive, reali, tangibili ed espressive le stesse storie realizzate in maniera tradizionale."
Obiettivo di "Avatar" perfettamente raggiunto. Perchè? Perchè voleva dimostrare quanto il suo realizzatore fosse in grado di innovare le tecniche che permetto di "narrare per immagini"; ovvero di fare Cinema.
Non è nato per narrare una grande storia inventata da Cameron, ma è nato per dimostrare e mostrare la potenza e la capacità realizzativa di Cameron; obbiettivo che una storia nuova non poteva realizzare del tutto, perchè non si sarebbe potuto fare un confronto con storie simili, portate su schermo in maniera tradizionale.
Da qui in avanti, con queste premesse, con questa grande dimostrazione di forza, Cameron può realizzare qualsiasi cosa sia in grado di pensare, poichè il grande pubblico già è a conoscenza del fatto che può farlo in maniera più che appagante e le major non hanno nessun rischio a fargli fare ciò che vuole, perchè ha già il larghissimo consenso del pubblico.
"Avatar" non è un capolavoro, perchè pecca di molto nell'assenza di originalità; non è quindi qualcosa che trascende dalle storie comuni della Storia del Cinema, anzi, ne ingloba qualcuna che l'autore sfutta per realizzare la sua dimostrazione di forza, ma così facendo non esalta lo spettatore più esigente. Si può definire quindi una storia classica (comune a moltissime pellicole) realizzata con tecnologie innovative. E per me è più che giusto che fosse così, nonostante una storia originale avrebbe reso il film 10 volte superiore.
E' però, al tempo stesso, un grande lavoro sul piano tecnico e su quello artistico (e lo dico comprendendo tutto, dalla grande regia, al montaggio, al sonoro, al design di ogni elemento, ecc, ecc...) con il quale James Cameron ha conquistato il grande pubblico (dal bambino disinteressato, all'adulto scettico e disincantato, al vecchio avverso alle nuove tecnologie) e grazie al quale ora può permettersi, con i due seguiti di "Avatar" (si, vuole fare due seguiti) e con i suoi prossimi progetti, di rendere reale l'irreale, esplorando (credo e spero) le sue tematiche in maniera molto più intima di quanto fatto con "Avatar" e conquistando così anche il pubblico più esigente, che dovrà quindi ringraziare la realizzazione della sua pellicola più discussa in questi lidi...