Votes taken by §nake

view post Posted: 21/7/2013, 17:37     +1METAL GEAR - Videogiochi
Per i possessori di Playstation 3, che avessero trovato interessante quanto da me esposto e che volessero provare di persona l'approccio al gioco quanto la veridicità delle mie affermazioni, sul Playstation Store è disponibile da qualche tempo il primo capitolo per Playstation, "Metal Gear Solid", completo e caratterizzato dallo storico doppiaggio italiano (unico caso di localizzazione all'interno della Saga; decisamente poco elevato dal punto di vista qualitativo, ma amato da molti fan per ragioni sentimentali, tanto affettive quanto nostalgiche).

A ragion veduta, si potrebbe benissimo "sacrificare" la visione di un qualsiasi film in 3D, per meglio destinare circa la stessa quota in denaro alla ricerca di un'esperienza decisamente più valida. Per chi quindi ancora non lo conoscesse, o per chi l'avesse consumato a furia di rigiocarlo 30/40/50 volte, "Metal Gear Solid" attende di ripagare la fiducia dei giocatori su Playstation Store, a voi la scelta:

- Pillola "Non ci penso nemmeno", fine della storia: domani vi sveglierete in camera vostra, e crederete a quello che vorrete.
- Pillola "Ma sì! Fanculo il 3D", resterete nel Paese delle Meraviglie, e vedrete quant'è "pericolosa" la mente di Hideo Kojima.

Vi sto offrendo solo la verità, niente di più... ;)
view post Posted: 20/7/2013, 16:56     +1Che film vedrai? - Hollywood Reporter
Facciamola finita si prospetta letteralmente la fine del mondo! :xD:

view post Posted: 18/7/2013, 23:09     +1[SCHEDA] Following - FOLLOWING
CITAZIONE
Un cult del genere dovrebbe essere per Nolan il corrispettivo di Le Iene per Tarantino (con le dovute e vistose differenze del caso eh)

Ed è in effetti veramente così, solo che il pubblico non lo sa; cosa che fa un po' incazzare, é vero. Artisticamente parlando, sono i corrispettivi film di esordio/dichiarazioni d'intenti dei due registi. "Le Iene" ha dalla sua un budget (quindi un comparto tecnico) nettamente differente, ma per quanto riguarda presenza di tematiche ed estetica personali, sono perfettamente il biglietto da visita di entrambi. ;)

CITAZIONE
questo filmato che è tra i più emozionanti e riusciti tratti dalla filmografia di Nolan

Bellissimo! *_*
view post Posted: 18/7/2013, 21:46     +2BATMAN: Arkham - Videogiochi
I titoli "Arkham" si stanno affermando come la massima espressione dell'intrattenimento videoludico tratto dal mondo dai supereroi. I primi due capitoli finora usciti, hanno saputo attrarre, colpire ed appassionare i videogiocatori ed i fan di Batman attraverso una cura maniacale nella riproduzione di ambientazioni, atmosfere e personaggi, così come nelle meccaniche di gioco, straordinariamente efficaci ai fini dell'immedesimazione nel protagonista. La fedeltà al fumetto (da quanto letto ed ascoltato in giro) è davvero notevole, ma conoscendo la serie animata ho potuto comunque riconoscere di persona molte ambientazioni e molti personaggi, così come ho amato l'adattamento italiano con le voci storiche della serie trasmessa in tv negli anni '90. Scorazzando per Gotham City vorresti che il tempo non passasse mai, così come appassiona risolvere gli enigmi e le missioni secondarie. Prodotti realizzati con una cura meticolosa nell'aspetto tecnico ed in quello artistico, capaci d'incontrare i favori di pubblico e critica.

Attendo con ansia di metter le mani su "Arkham Origins", sperando che il cambio di sviluppatore non intacchi, ma al contrario accresca il valore dell'opera. Come già sembra trapelare dai primi trailer... :occhi:
view post Posted: 18/7/2013, 04:25     +1[SCHEDA] Following - FOLLOWING
Rullino i tamburi, squillino le trombe!

Con colpevolissimo ritardo ho finalmente portato a termine (limitatamente ai lungometraggi) la visione della filmografia di Christopher Nolan! :sbav:

"Following"

Un film d'esordio che fa paura!

Naturalmente i mezzi a disposizione eran quelli che erano, cosa che ha influito sull'aspetto esteriore complessivo della pellicola, ma che al tempo stesso non ne ha costituito un fattore svilente, anzi. Credo fortemente che dei mezzi superiori avrebbero reso il tutto più curato a livello estetico, ma avrebbero altresì influito "negativamente" sulla sfera comunicativa. L'amatorialità della pellicola, il suo aspetto "grezzo" e la camera a mano, rendono il tutto molto più "quotidiano", di conseguenza spaventosamente realistico. Un'immagine che traspare in questo modo è che persone e situazioni del genere potremmo incrociarle accidentalmente dietro l'angolo e viverle in qualsiasi momento della vita.
Con questo esordio, Chris omaggia un genere per il quale si dimostra fin da subito estremamente dotato, in quanto in grado di raccontare una storia cruda e amara, giocata fortemente sugli elementi (già presenti e che ritroveremo sempre più delineati ed approfonditi) che più ne caratterizzano il genio a livello tematico (colpa, tormento, ossessione) e tecnico (sceneggiatura, montaggio).
Giocano un ruolo fondamentale le interessanti interpretazioni, grazie alle quali riesce a narrare una storia che prevede pochi personaggi in scena, senza annoiare lo spettatore; anzi, incuriosendolo a tal punto da voler sapere ancor di più su di loro.
Così come concorre al coinvolgimento psico/fisico la magnetica ed espressiva colonna sonora, vero tocco che consacra il film come un particolarmente seducente ed inquietante noir moderno.
Seppur quindi non in grado, all'aspetto, di poter rivaleggiare con prodotti tecnicamente più curati, merita con pieno diritto di rientrare tra i moderni classici del genere; per intelligenza, capacità realizzativa, magneticità e impatto psicologico.

Grande esordio alla regia di un lungometraggio!

Il resto... è storia!

Edited by §nake - 18/7/2013, 07:16
view post Posted: 15/7/2013, 13:36     +1Che film vedrai? - Hollywood Reporter
CITAZIONE
Non solo, mi sembra essere persino un capitolo non canonico, visto che un personaggio è interpretato da un attore che nei primi due film interpretava un altro personaggio! Boh, io continuo a considerare i primi due una cosa a parte (più bello il primo per me).

Mi sa che si tratta proprio di una produzione diversa, che quindi ha fatto prendere tutta un'altra strada alle pellicole. I primi due quindi sono, per forza di cose, un qualcosa a sé stante. Il primo è più bello, ma anche il secondo non è male. Avessero realizzato un terzo capitolo conclusivo, che si dedicasse ad approfondire i suoi insegnamenti, con la crescita della scuola di Yip Man, fino ad arrivare alla sua vecchiaia con la quale riallacciarsi al mito di Bruce Lee... sarebbe stata una Trilogia da Leggenda ;)
view post Posted: 14/7/2013, 20:02     +1James Cameron - Director's Cut
James Francis Cameron


L'uomo che ha fatto di una macchina da guerra una figura tanto fredda quanto affascinante, per poi darne tutta un'altra caratterizzazione, riuscendo per ben due volte (più la prima o la seconda è soggettivo) a conquistare lo spettatore e a creare un'icona immortale. ("Terminator" - "Terminator 2 - Il giorno del Giudizio")

L'uomo che è riuscito a non sfigurare tirando fuori un sequel da un film di Ridley Scott. ("Aliens")

L'uomo che ha saputo unire in modo spassionato ed accattivante l'action ed il comedy. ("True Lies")

L'uomo che è riuscito a far interessare e a far seguire per più di due ore al mondo intero la ricostruzione storica/romanzata dell'affondamento di un transatlantico. ("Titanic")

L'uomo che si è impegnato per anni allo sviluppo di tecnologie all'avanguardia in modo che tutto ciò che si voglia realizzare e/o che possa immaginare la mente, risulti poi su schermo il più reale, espressivo e coinvolgente possibile. (il lavoro che ha portato ad "Avatar")

Non ho visto ancora "The Abyss", è una vita che tento di recuperare. :(

Nonostante tutto questo, sento comunque criticare Cameron a destra e a manca da più di qualcuno... :blink:

Tralasciando tutto il resto della sua filmografia, sulla quale si è più o meno d'accordo tutti, mi soffermo un attimo su "Avatar", avendo letto tutta la discussione (si, non avevo praticamente niente da fare :P).

Cameron ha alcuni temi particolarmente a cuore, che inserisce all'interno delle sue storie e dei suoi film. Riesce quindi a creare pellicole di grande intrattenimento, senza tralasciare l'aspetto tematico sul quale struttura le sue storie. Tra i temi ricorrenti ci sono il rapporto uomo-tecnologia, uomo-natura, uomo e macchina in bilico tra umanità e disumanità, la tecnologia sovrastata dalla natura, la passione per le immersioni, per il mare e per le creature che lo popolano (attrazione per lo sconosciuto e per l'inesplorato).
Tutte queste cose si possono riscontrare nei suoi film, così come è impossibile non riscontrarle anche in "Avatar". Molte delle critiche mosse al film vertono sul fatto che la storia sia banale, un intreccio con risvolti visti e rivisti (Pocahontas, Balla coi Lupi, L'ultimo Samurai, ecc...); un'evoluzione narrativa quindi che non può riservare sorprese, perchè prevedibile in quanto conosciutissima. Posso concordare sulla presenza di tutto quanto, ma non concordo sul definirli elementi negativi, perchè allora varrebbero come tali anche per "Balla coi Lupi" e per "L'ultimo Samurai", che sono in sostanza elaborazioni dello stesso soggetto, con ambientazioni socioculturi e geografiche diametralmente opposte, ma che amo in egual misura. Cameron ha elaborato "Avatar" partendo a metà degli anni '90 dall'idea di voler realizzare una storia ispirata ai romanzi di John Carter. Tutto quel che voleva realizzare si sarebbe tradotto in spese disumane anche per una grande major, così accantonò tutto, in attesa che la tecnologia diventasse così all'avangurdia da essere allo stesso tempo funzionale ed economica, contribuendo egli stesso, in maniera diretta, alla cosa. Arrivò così ad avere tra le mani una tecnologia tale da poter rendere vivo, tangibile, reale ed espressivo qualsiasi cosa. Perciò, quale miglior modo per dimostrare (e mostrare) tale "potenza tecnologica"? Strutturare una storia complessa, particolareggiata, di difficile comprensione, che portasse a focalizzarsi ed impegnarsi sul contesto narrativo e che risultasse interessante solo ad un ristretto numero di persone? O Strutturare una storia semplice, generalizzata, di facile interpretazione, che portasse a focalizzarsi ed impegnarsi sul contesto artistico/tematico e che risultasse al tempo stesso interessante ad un ampio numero di persone? Se vuoi dimostrare (e mostrare) quanto più possibile le tue innovative tecnologie, opti inevitabilmente per la seconda (scegliendo comunque una storia che si sposi con le tue tematiche, in modo da implementarle e trattarle in maniera semplice e naturale), per dimostrare quanto tu sia in grado, con la tua nuova tecnologia, di rendere vivo, tangibile, reale ed espressivo qualcosa di già visto realizzato in maniera tradizionale, interessando anche un numero di persone tale che tutte insieme formino un coro che dica: "Cameron è in grado di ralizzare storie, ambientazioni, personaggi, mondi, che appaiano vivi, reali, tangibili ed espressivi nonostante siano artificiali, tanto quanto in passato erano vive, reali, tangibili ed espressive le stesse storie realizzate in maniera tradizionale."
Obiettivo di "Avatar" perfettamente raggiunto. Perchè? Perchè voleva dimostrare quanto il suo realizzatore fosse in grado di innovare le tecniche che permetto di "narrare per immagini"; ovvero di fare Cinema.
Non è nato per narrare una grande storia inventata da Cameron, ma è nato per dimostrare e mostrare la potenza e la capacità realizzativa di Cameron; obbiettivo che una storia nuova non poteva realizzare del tutto, perchè non si sarebbe potuto fare un confronto con storie simili, portate su schermo in maniera tradizionale.
Da qui in avanti, con queste premesse, con questa grande dimostrazione di forza, Cameron può realizzare qualsiasi cosa sia in grado di pensare, poichè il grande pubblico già è a conoscenza del fatto che può farlo in maniera più che appagante e le major non hanno nessun rischio a fargli fare ciò che vuole, perchè ha già il larghissimo consenso del pubblico.

"Avatar" non è un capolavoro, perchè pecca di molto nell'assenza di originalità; non è quindi qualcosa che trascende dalle storie comuni della Storia del Cinema, anzi, ne ingloba qualcuna che l'autore sfutta per realizzare la sua dimostrazione di forza, ma così facendo non esalta lo spettatore più esigente. Si può definire quindi una storia classica (comune a moltissime pellicole) realizzata con tecnologie innovative. E per me è più che giusto che fosse così, nonostante una storia originale avrebbe reso il film 10 volte superiore.

E' però, al tempo stesso, un grande lavoro sul piano tecnico e su quello artistico (e lo dico comprendendo tutto, dalla grande regia, al montaggio, al sonoro, al design di ogni elemento, ecc, ecc...) con il quale James Cameron ha conquistato il grande pubblico (dal bambino disinteressato, all'adulto scettico e disincantato, al vecchio avverso alle nuove tecnologie) e grazie al quale ora può permettersi, con i due seguiti di "Avatar" (si, vuole fare due seguiti) e con i suoi prossimi progetti, di rendere reale l'irreale, esplorando (credo e spero) le sue tematiche in maniera molto più intima di quanto fatto con "Avatar" e conquistando così anche il pubblico più esigente, che dovrà quindi ringraziare la realizzazione della sua pellicola più discussa in questi lidi... ;)
view post Posted: 11/7/2013, 03:13     +2[SCHEDA] Batman Begins - BATMAN BEGINS

"Batman Begins"


"Following" e "Memento" uscirono in un periodo in cui non frequentavo ancora le sale cinematografiche; passaggi in tv pochi ed in orari difficili. Di "Insomnia" ricordo di aver visto qualche minuto, in un paio di passaggi tv, ma non riuscii in nessun caso a vederlo interamente. Il quarto film di Christopher Nolan quindi, fu il suo primo film ad aver visto. Usci nel 2005, avevo un'età ed un interesse tali da essere già da un bel pezzo un assiduo frequentatore delle sale e di certo non mi sarei fatto sfuggire per nulla al mondo l'occasione di vedere sul grande schermo una nuova incarnazione cinematografica di un personaggio dal fascino unico ed eterno, che solo alcuni possono vantare di possedere. La mia conoscenza di Batman si limitava alla serie animata degli anni '90, poichè, per motivi vari, non sono mai stato un lettore di fumetti, a parte "Topolino" XD (anche se mi sarebbe piaciuto molto e cerco di rimediare in qualche modo da qualche tempo, come ho già iniziato a fare con qualche manga della mia infanzia e come farò pian piano con il meglio del panorama occidentale). Fino ad allora, si erano avute due pellicole di Tim Burton, la cui estetica e poetica diedero vita a "Batman" e "Batman Returns", sposandosi col personaggio e caratterizzandolo in maniera unica e personale. Queste due pellicole restano, al di là di tutto, due ottimi film del regista, che mantengono inalterato il loro fascino e il grandissimo apprezzamento che godono da parte mia e di moltissimi altri. Il franchise passò poi nelle mani di Joel Schumacher, sul quale, per amor del buon costume, non mi soffermo nemmeno -.-"
Per carità, entrambi i suoi film li ho apprezzati per quello che sono (tra i due, più "Batman Forever"); il problema è che quelli non erano e non sono film su Batman, poichè quello rappresentato... non è Batman! E lo credevo anche allora, da relativamente ignorante in materia. :xD:
Il franchise fu quindi abbandonato, per ovvie ragioni, e si aprì un periodo di forte stasi, in cui nessuno era a conoscenza del futuro cinematografico del personaggio, se mai ce ne fosse stato uno.
Arrivò a prenderlo in mano un regista per me allora sconosciuto, avendone solo letto il nome in un passaggio tv di "Insomnia" e non avendo visto ancora nulla di lui. La cosa mi fece subito piacere, non tanto perchè avevo sentore di buon prodotto (ovvio, non conoscevo ancora Nolan :P), quanto perchè finalmente si tornava a parlare di Batman al Cinema. Inizialmente quindi, il mio interesse per "Batman Begins" si limitava a dipendere da questo, anche perchè il 2005, come molti di voi sapranno, era l'anno dello storico evento che risponde al nome di "Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith"; quindi tutto il mio essere desiderava più di ogni altra cosa che giungesse il 20 Maggio, per godere come un dannato dalla prima nota del jingle della 20th Century Fox fino all'ultima nota della colonna sonora di John Williams (e così è stato ^_^). Scusate l'OT, ma era doverosa la premessa, per comprendere come non mi aspettassi di poter godere dalla visione di un qualsiasi altro film a così breve tempo. Non passò molto infatti prima di essere smentito. Prima che arrivasse il 17 Luglio, e con lui un paio di "cose" che si abbatterono violentemente sul Cinema... e su di me: "Batman Begins" e Christopher Nolan ;)
Batman era finalmente il personaggio che aspettavo di conoscere. Qualcosa della sua personalità c'era già stata data da Burton, ma qui si è scavato molto più in profondità nella mente e nell'animo dell'uomo che diventerà leggenda. Un uomo ossessionato dal passato e ingabbiato dalla paura, caratteristiche che si traducono in una profonda difficoltà a relazionarsi col mondo e in un profondo rancore nei confronti del male e del marcio che attanaglia lui e Gotham. Si avverte profondamente infatti anche il legame che unisce indissolubilmente Batman a Gotham. La sua figura, il suo simbolo, nascono della corruzione di Gotham e dal potere di cui si fa forte il crimine: la paura. La paura è il sentimento principe del film, un'emozione in grado di annientare quanto di alimentare la forza di volontà di un essere umano. Forza di volontà che Bruce acquista in un crescendo, traendola dalla sua stessa paura, che volge a proprio vantaggio nella lotta contro il male. Un cerchio perfetto che si chiude e che rende in maniera splendida e complessa un personaggio, così come rende giustizia all'opera originale dal quale è tratto, attraverso una resa magistrale di eventi, situazioni, personaggi ed atmosfere. Così come su un cerchio è costruito il personaggio di Batman, anche su un cerchio è costruita la sceneggiatura, in quanto la strada da uomo a leggenda lo porterà a percorrere un cammino circolare, finendo per utilizzare le abilità e le capacità acquisite contro la stessa setta e lo stesso uomo che prima erano stati per lui fonte di crescita e di conoscenza. L'origine "materiale" di Batman infatti, era un elemento ancora assente nelle precedenti incarnazioni cinematografiche, ma di vitale importanza per la formazione del personaggio. Il suo legame con la Setta delle Ombre è l'asso nella manica di Goyer e Nolan, che comprendono quanto possano essere potenti, se ben sfruttati, la figura di Ra's Al Ghul e la Setta delle Ombre. Bruce Wayne in questo film non diventa Batman solo perchè ad un certo punto decide di indossare un costume da pipistrello; lo diventa essendo stato addestrato, essendo in grado, con un costume da pipistrello, di terrorizzare, infierire e battere realmente il crimine. Lo farà sfruttando le abilità ninja acquisite dalla setta, tra cui l'arte dell'invisibilità e la peculiare teatralità che caratterizzano il personaggio (resi in maniera, per me, impeccabile ed estremamente convincente e coinvolgente, grazie anche e soprattutto al meraviglioso connubio sequenze/colonna sonora). Un legame quello tra setta e allievo che nel loro reciproco generare la propria nemesi, mi ha ricordato immediatamente un altro rapporto perfettamente uguale, ossia quello tra la Tana delle Tigri e Tigerman. La cosa mi ha fatto moltissimo piacere, sapendo quanto avrebbe comportato, a livello caratteriale per Bruce e narrativo per il film, aver impostato la storia in questo modo. Della fiducia riservata in quei primi minuti di proiezione sono poi stato felicemente ripagato nel prosieguo della visione. I rapporti tra Bruce/Batman ed i comprimari sono tutti essenziali per la crescita e la formazione del personaggio, così come sono ben dosati nella messa in scena, marchiando anche la loro influenza su Bruce/Batman attraverso dialoghi, frasi, parole che già dal primo ascolto restano per sempre impresse nella mente dello spettatore. A questo si aggiungono le prove attoriali: quasi tutto il cast è decisamente in parte, su tutti naturalmente Christian Bale, che riesce a rendere in buona misura entrambi i suoi personaggi, ai quali non si può fare a meno di legarsi durante la visione.
Ma se tutto riesce ad essere un mosaico complesso ma chiaro, un racconto coinvolgente ed emozionante, una narrazione epica e accattivante, un viaggio psicologico e destabilizzante, il tutto è dovuto a qualcuno che ora conosco (e conosciamo) molto bene ;)
Christopher Nolan era il personaggio che non mi aspettavo di conoscere. Non lo conoscevo, ma dopo i titoli di coda già comprendevo in parte la sua sensibilità autoriale e l'adoravo per questo. Non lo conoscevo, ma non sarebbe passato molto prima di conoscerlo. Non lo conoscevo, ma anche solo per "Batman Begins" già lo amavo. Non lo conoscevo, ma dissi a me stesso: "Lo voglio conoscere e lo conoscerò" ^_^

Edited by §nake - 28/6/2014, 16:55
view post Posted: 3/7/2013, 15:25     +2Sergio Leone - Director's Cut
Un uomo, un genere, una leggenda: Sergio Leone

Uno di quei nomi che, tra le altre cose, ci ricorda quanto l'italiano medio sia fuorviato nel suo giudizio e nel suo sapere da una serie di fattori che lo portano a considerare l'Arte oltre confine superiore a quella nazionale.

Un regista capace di personalizzare un genere nei caratteri, nelle atmosfere e con le sue soluzioni registiche da lì in avanti studiate, riprese, sfruttate, omaggiate, da decine e decine di cineasti. Un uomo capace con pochi, grandissimi lavori, entrati di prepotenza nell'immaginario collettivo, di influenzare la Storia del Cinema.

Che fossero storie semplici o meno, riusciva ad infondere in esse una carica epica, un'atmosfera ed una poetica personali (rese in una maniera unica ed irripetibile anche grazie all'incredibile affinità con Ennio Morricone) ed un'aura capace al tempo stesso di renderle suggestive ad ogni visione e di avvolgerle e preteggerle in eterno dallo scorre del tempo.

Per svariati motivi non ho ancora trovato il tempo per vedere "C'era una volta in America", perchè vorrei riuscire a vederlo senza interruzioni; cercherò di rimediare il prima possibile, per concludere finalmente la visione della "Trilogia del Tempo" :)

P.S.
Per info a $lask: "Il mio nome è Nessuno" è un film di Tonino Valerii, cui alla produzione, al soggetto ed alla stessa regia ha collaborato Sergio Leone. Le musiche sono anche in questo caso di Ennio Morricone. Il respiro "leoniano" perciò si sente. L'atmosfera è a metà, tra quella di "Lo chiamavano Trinità" e "C'era una volta il West", in quanto fortemente caratterizzata dalla presenza del personaggio interpretato da Terence Hill, il cowboy scanzonato, che rappresenta uno dei personaggi nati con lo spaghetti western (l'era moderna), e del personaggio interpretato da Henry Fonda, che rappresenta un altro tipo di personaggio, legato maggiormente al western americano (l'era romantica del vecchio west); così com'è caratterizzata dall'ambientazione, che è quella di fine '800 (l'epilogo dell'epopea del west). Il tutto quindi ruota attorno allo scorrere del tempo, alla malinconia che caratterizza l'abbandono di ciò che era, in favore di ciò che sarà, più una serie di altre tematiche di cui potrai riscontrare la presenza una volta che l'avrai visto. Per tutta una serie di motivi quindi, anche se minore rispetto ai capolavori di Leone, rientra comunque tra i miei film preferiti ;)

Edited by §nake - 18/12/2013, 20:47
view post Posted: 1/7/2013, 22:13     +1Nicolas Winding Refn - Director's Cut
Regista conosciuto solo due anni fa (cosa di cui mi dispiace) con "Drive", film che ho adorato fin dalla prima visione in sala. Esempio meraviglioso di come anche una storia semplice possa riuscire a coinvolgere e incantare, grazie alla presenza dietro la macchina da presa di un autore singolare, capace d'infondere una sua personale visione ed una (o più) chiavi di lettura che riescano a trasportare completamente nel racconto lo spettatore, chiamato a decifrare natura e carattere dell'opera.

Purtroppo, al momento, sono riuscito a vedere solo "Bronson", costruito e sorretto sulla grande interpretazione di Tom Hardy. Quasi un monologo (un folle monologo) che Refn riesce a far seguire con costante interesse da parte dello spettatore. Ho recuperato "Valhalla rising", ma lo vedrò in settimana, mentre "Only God Forgives", incredibile ma vero, dopo settimane di presenza fissa di locandine e cartelloni informativi, il giorno dell'uscita scopro che il cinema più vicino (non so per quale assurdo motivo) non lo aveva più in programmazione; per motivi vari poi, non sono riuscito a trovarlo in programmazione nella città dove lavoro, né ho avuto il tempo di andaro a vedere qualche giorno dopo nella mia città :cry:

Per questo non ho ancora letto i vari commenti relativi a questi ed ad altri suoi lavori, ma ciò non toglie che abbia già una grandissima stima di questo interessantissimo autore, di cui mi piace particolarmente:
- la sua capacità di costruire una solida storia attorno ad un personaggio iconico e affascinante;
- la capacità di creare suddetto personaggio;
- la capacità di catturare attraverso immagini e suoni;
- la capacità di saper sfruttare, quasi fossero interpreti aggiunti, sguardi e silenzi;
- la capacità di convogliare tutto questo (e anche di più) in una sola inquadratura;

Capacità che me lo fanno particolarmente apprezzare, essendo un grande amante di Sergio Leone e del suo spaghetti western; genere caro allo stesso Refn, il quale (a mio avviso) sembra esser quasi un moderno esponente. Se ciò si confermasse anche con la visione di "Valhalla rising" e "Only God Forgives"... :occhi:
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