IGN ha intervistato Kojima riuscendo ad ottenere qualche informazione sul gioco. E la cosa non potrebbe arrivare in un momento più importante, visto che, tra chi non ha idea di chi e di cosa ci si trova davanti, c'è la forte tendenza a supporre ed affermare, con assoluta certezza costruita saldamente sul nulla, la presenza di una certa forma di becero fanatismo da parte mia. Che sarebbe come dire ad esempio che Park Chan-Wook è un deficiente quando parla di "Film del Futuro", Shinya Tsukamoto è un menomato quando afferma che "Quando finisci un gioco come questo sei cambiato, non sei più la stessa persona di prima!" e Nicolas Winding Refn è un deviato mentale affetto da allucinazioni e deliri quando dice che "Non puoi fare a meno di chiederti se gli spiriti di Dostoyevsky, Stanley Kubrick e Caravaggio si siano impossessati di Kojima." Ma basterebbe anche solo pensare a quanto Guillermo del Toro, neo vincitore del Leone D'Oro a Venezia, sia affetto da lesioni mentali gravi, avendo il desiderio di affidare anima e corpo a Kojima a scatola chiusa e fargli fare tutto ciò che vuole della sua persona. Tutti fanatici immagino, come i milioni di appassionati di Videoludica in giro per il mondo. Vi prego, chi lo crede continui pure a crederlo. Noi qui, intanto, come sempre e per sempre, si continua a segnare e cambiare la Storia.
"Sto cercando di fare qualcosa di diverso. Sto cercando di capire come mostrarlo, come farlo vedere alle persone. I videogiochi sono nati più di 40 anni fa con le sale giochi. Lì quando un giocatore muore è game over. Se continui, il tempo torna indietro prima della tua morte. Puoi morire quante volte vuoi, ma tornerai sempre indietro, poco prima della morte. Quella era una meccanica creata specificatamente per far usare i gettoni e non è cambiata da allora. Due dei temi di questo gioco sono la vita e la morte. Perciò voglio che le persone capiscano che quando muoiono nel mio gioco, quella non è la fine. La morte non vi tirerà mai fuori dal gioco."
Questo il pensiero in virtù del quale Kojima ha voluto evolvere la meccanica del Game Over. L'ultima parte del trailer con Sam sott'acqua è giocabile:
"Come capirete, lì è dove Sam, e il giocatore, vanno ogni volta che muoiono. Ma non fate l'errore di chiamare ciò "game over". Quando muori in Death Stranding vieni trasportato in questo purgatorio, che sei libero di esplorare in prima persona. Per via di alcune misteriose e "uniche" abilità che Sam possiede, puoi vagare fuori dal suo corpo, recuperando oggetti e altre cose. In quel momento, non sei morto o vivo, è l'equivalente di una schermata che dice "Continua?" e un conteggio ticchetta verso lo zero.
Come visto nel trailer, si può notare il cratere, e quando torni indietro, è ancora lì. La maggior parte dei giochi ti riporterebbe indietro a prima che il cratere venisse creato. Quindi in base al giocatore, potresti avere molti crateri sparsi in giro... dipende da ogni giocatore."
Il mondo di Death Stranding sarà quindi persistente e al ritorno nel nostro corpo riconoscerà ogni nostra morte precedente e sarà influenzato dalle nostra azioni. Il neonato nei tre trailer è sempre lo stesso ed è collegato sia alle meccaniche di gameplay che alla storia, così come ovviamente le strumentazioni robotiche dei personaggi. Per quanto riguarda la pioggia:
"Nel trailer più recente avrete senz'altro notato una pioggia continua, mistica, che sembra avere il potere di manipolare il tempo. Fa crescere le piante e le fa appassire nell'esatto momento in cui una goccia le colpisce. E fa invecchiare il corpo umano fino a farlo deteriorare in una manciata di secondi. Quella pioggia, che non è di questo mondo, è chiamata "Timefall" (tempo che cade) ed è una parte integrante della storia e della lore di Death Stranding. Molte persone nel gioco sono spaventate dalla pioggia... e beh, Norman è quasi unico, in questo caso... ma è meglio che mi fermi qui. Le lacrime... quelle ci sono solo perché è triste."
Edited by §nake - 12/12/2017, 14:45
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