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The invisible guest: thriller/giallo spagnolo molto classico come soggetto e anche nelle dinamiche. Il regista si muove bene negli interni, ma lavora troppo di accumulo nel corso del film proponendo nuove teorie per risolvere il mistero. Alcuni particolari si notano da subito per difetti di messa in scena che cozzano con la perspicacia del protagonista. Riesce a ricomporre i cocci con un bel twist finale, che a livello concettuale mi ha ricordato The Prestige.
The Raid 2: Berandal: finalmente sono riuscito a finirlo dopo mesi. Che dire, un action enorme: Evans non solo sa perfettamente come gestire i corpo a corpo all'interno di qualunque sapzio chiuso, ma ha un occhio straordinario pure per inseguimenti di grande rispero facendo muovere la m.d.p. con una leggerezza che fa letteralmente spavento. Inoltre non è solo un mestierante che è perfetto per l'azione ma ha un occhio cinematografico pazzesco, grazie al quale queste crea inquadrature larghe e amplissime che restituiscono uno sguardo dominante sui personaggi. Per non parlare del montaggio alternato tra i tre combattimenti sulla metro, nei campi e nel palazzo abbandonato. Il difetto grosso sta nell'uso di una architettura narrativa talmente oliata che risulta banale, sfruttando personaggi bidimensionali con backstory troppo esili. In questo il primo capitolo era più solido.
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