| THE MAN OF STEEL |
| | Avevo in mente che si potesse aprire un topic in cui si parlasse non dei film ma bensì del CINEMA di Christopher Nolan, in modo da sviscerare più a fondo le tematiche care al regista, la poetica che ricorre nella sua filmografia, lo stile che lo contraddistingue, le modalità della sua messa in scena e le caratteristiche dei suoi personaggi, oltre a fare una riflessione sul metacinema... Avendo già sottomano qualcosa di corposo direi di far partire il discorso con un breve saggio fatto da me stesso inerente al rapporto cinematografico tra finzione e realtà. Il mio scritto mette in relazione tre film diversi per stile e carattere ma simili nei temi affrontati: The Truman Show di Peter Weir, The Matrix dei fratelli Wachowski e Inception di Christopher Nolan. Ehm... per ragioni didattiche quando l'ho scritto non potevo includere solo Nolan, ma ritengo che si possa considerare questo confronto con film estranei a Chris un aiuto per avviare meglio il discorso in modo da soffermarsi poi con più attenzione sul suo Cinema. Spero vi piaccia Realtà VS Finzione: confronto di film e dei loro personaggi Che cos’è la finzione? Che cos’è il sogno? Nella storia del cinema diversi registi si sono posti interrogativi simili e, indagando su argomenti di questo genere, hanno prodotto delle pellicole cinematografiche che cercano di dare ad essi una risposta che rappresenti un punto di incontro e riflessione. Soffermandosi in particolare su tre famosi film degli ultimi 15 anni si può notare come sogno e finzione, due dimensioni che nella loro rappresentazione non rispecchiano la realtà dei fatti oggettivi, hanno punti in comune. La cosa più evidente che accomuna The Truman Show di Peter Weir e Matrix dei fratelli Wachowsky è il metalinguaggio poiché i film, che già in sé sono finzione, pongono in primo piano un’ulteriore livello di finzione. Allo stesso modo di Truman Burbank, tranquillo impiegato che vive in un’illusione per oltre 10000 giorni della sua vita dopo la nascita, anche Thomas Anderson, nome da schiavo dell’introverso hacker Neo, è costretto a passare la sua esistenza in una prigione inesistente per la sua mente. Set cinematografico e realtà simulata sono rispettivamente un’illusione, in quanto l’oggetto percepito dai sensi esiste concretamente, e sogno onirico, dal momento che la realtà virtuale che viene colta dal soggetto non è altro che un insieme di segnali elettrici interpretati dal cervello. I protagonisti dei due film prima di essere liberati sono schiavi inconsapevoli: il regista del reality show di Truman ha scelto una vita tranquilla per il suo personaggio, mentre le macchine hanno imposto il loro dominio sulla civiltà dell’uomo traendo energia dagli esseri umani per sopravvivere. Entrambi non hanno avuto la possibilità di scegliere del proprio destino a causa del tornaconto di qualcun altro. Interessante aneddoto è la condizione opposta di Jim Carrey e Truman Burbank: l’attore che recita il film è consapevole della finzione del prodotto a cui prende parte, invece l’attore che assume il ruolo di protagonista del reality è inconsapevole del fatto che esso sia una montatura preimpostata. La finzione filmica, essendo un’interpretazione consapevole, è un processo meno genuino rispetto all’inconsapevolezza della realtà simulata, tuttavia essa permette il raggiungimento di una realizzazione artistica attraverso il procedimento dell’immedesimazione, ovvero qualcosa che sia in grado di rappresentare più o meno fedelmente quello che accade nella vita reale. Infatti, sia Matrix che The Truman Show, denunciano il controllo sulla vita dell’essere umano, un atto che nasce dalla costrizione, e da ciò si può dedurre che il cinema sia l’unico mezzo efficace in grado di mostrare l’interpretazione della finzione, senza costringere nessuno. Il tutto diventa un prodotto a tre livelli se si pensa che la realtà non è altro che la rappresentazione di elementi di oggettività come le cose statiche e la materia, quindi l’uomo coglie l’immagine di un’immagine, che su schermo diventa come un sogno a molteplici livelli. Il tema del sogno nel sogno è trattato nell’esplicativo Inception di Christopher Nolan, un film in cui si snodano rappresentazioni di mondo reale e mondo onirico su più livelli interni alla narrazione, i quali non sono altro che un’allegoria del processo di fare cinema che include interpretazioni di ordine visivo/artistico della pellicola, a partire dalla visione che il regista ha del suo film. La vicenda narrata in Inception è ambientata nel mondo dei sogni, dove un “dream team” capitanato dall’estrattore Dom Cobb (Leonardo Di Caprio) deve eseguire l’innesto di un’idea nel subconscio di un potente uomo d’affari; la stessa idea può essere vista come quella del film in sé: cinematograficamente parlando, il regista deve innestare la sua idea nella mente dello spettatore. La sala buia del cinema è il subconscio e sullo schermo viene proiettato il sogno. Il cinema è come una fabbrica di sogni e Nolan è come l’estrattore che ha un’idea da innestare nello spettatore, trasforma l’idea in un film come se fosse un sogno attraverso il quale può comunicare con il pubblico e Inception rappresenta il sogno stesso di fare il cinema. La principale differenza tra film e sogno è che il primo è un’esperienza che può essere condivisa mentre il secondo è qualcosa che coinvolge la mente nella sua individualità. Inception decostruisce questo archetipo e basa la sua struttura narrativa sul sogno come uno stato onirico condivisibile. Per quanto riguarda la differenza tra realtà e sogno, mentre la prima esperienza si ottiene mediante l’uso dei 5 sensi, la seconda viene raggiunta tramite l’immaginazione del soggetto. Tuttavia in Inception si può cogliere un parallelismo tra verità e menzogna che contribuisce a rendere ancora più labile il confine tra realtà e sogno: allo stesso modo di come la formulazione di una menzogna nella realtà può modificare la percezione della realtà stessa, lo svelamento della verità nel sogno, il quale di principio è finzione della mente, cambia la percezione del sogno stesso. Ad esempio il totem di Dom Cobb, effetto personale del soggetto che gli fa capire di essere cosciente, è una trottola che nel sogno non smette mai di girare mentre nella realtà finisce per cadere; egli la usa nel sogno che condivide con sua moglie Mal per trasmetterle una certezza: la dimensione in cui vivono non è la realtà. La staticità della trottola, che nel mondo reale non sarebbe veritiera, nel sogno diventa portatrice dell’unica verità, e cioè che il mondo in cui ci si trova non è reale. Raggiunta la consapevolezza del proprio stato, avviene una derealizzazione del sognatore che è portato a suicidarsi per ritornare nella realtà. Nel caso della moglie di Cobb la derealizzazione, innestata come idea fissa, si trascina nel mondo reale sotto forma di delirio o falsa convinzione conducendo la donna al reale suicidio. Con la derealizzazione il soggetto diventa conscio del fatto che tutto quello che prima riteneva fosse reale in verità è finzione. Spesso è una fase critica e il soggetto tende a respingere la realtà come se fosse una menzogna. Questo è il caso di Neo che, nel momento in cui Morpheus lo informa della finzione che si cela dietro il mondo del XX secolo, ha un collasso emotivo che si manifesta in una sensazione di nausea e svenimento. Truman invece, nonostante sia lui stesso l’artefice della sua disillusione, prova un grande stupore nel momento della derealizzazione, cioè quando con la sua barca sfonda la parete di cartongesso su cui è dipinto il cielo. Il subconscio è collocato nei più profondi e inesplorati meandri della mente umana, il mondo dei sogni quindi segue regole meno rigide rispetto a quelle del set di un Reality Show che dopotutto è una realtà concreta, questo perchè si presenta come un pensiero onirico astratto senza fisicità. Matrix consiste in un mondo che, nonostante abbia caratteristiche in comune col sogno, resta comunque una realtà virtuale meticolosamente programmata dalle macchine in modo da evitare paradossi, facilmente riscontrabili nel mondo onirico. Cobb infatti riversa parte del proprio subconscio nel sogno condiviso e non è in grado di controllarlo, infatti è costantemente perseguitato dalla proiezione della moglie defunta e dalla visione dei suoi figli sotto forma di allucinosi, tormenti che sono il simbolo del suo senso di colpa per la morte di Mal e del rimpianto per non aver rivisto in volto i suoi bambini prima di fuggire dagli USA. Ma dopotutto è proprio per questo che il sogno viene raccontato al cinema: per mostrare storie incredibili di traumi familiari, amori perduti, vicende sentimentali e viaggi indimenticabili. FILMOGRAFIA: The Truman Show (1998), Matrix (1999), Inception (2010) Edited by MAN of STEEL - 17/12/2013, 14:29
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