Il Cinema di Christopher Nolan, tematiche, estetica e poetica del regista

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HusH
view post Posted on 7/11/2013, 10:35     +1   -1




Premettendo che ho sempre pensato che TDKR fosse un filmone ma non tanto da essere il migliore della trilogia, ho letto tutte le considerazioni e quello che ho subito pensato è: WOW! :woot:
Ci sono cose che, da ignorante che sono, avevo già colto, ad esempio che Bruce sia realmente uscito dal pozzo e si libera da tutte le sue paure solo nel terzo film, e ci sono alcuni paralleli, come Cobb/Ulisse o la trilogia del Prestigio che mi hanno lasciato di sasso. Interessantissimo!
 
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Rock17
view post Posted on 27/11/2013, 14:23     +1   -1




Volevo fare una domanda diretta a Maddux: cosa pensi del cinema di Nolan?

Te lo chiedo perché mi incuriosisce il tuo modo di vedere il Cinema, ci siamo trovati completamente in accordo su, ad esempio, Lebanon e i film di Wright, mentre in completo disaccordo su Bay.
Poi leggendo alcune tue spietate critiche a TDKR (a mio parere centrate, ma esagerate) e alla fotografia dei film di Nolan, ho avuto l'impressione che tu fossi un po' una voce fuori dal coro in questo forum, quindi ripeto, sono curioso.
 
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view post Posted on 27/11/2013, 15:12     +3   +1   -1

Leggenda

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CITAZIONE (Rock17 @ 27/11/2013, 14:23) 
cosa pensi del cinema di Nolan?

Domanda complicata.

Penso ci sia molta inventiva, creatività. Apprezzo molto i primi lavori. Following è un ottimo esempio di idee ben applicate, dal montaggio ai dialoghi. Banco di prova per quello che poi sarebbe stato Memento. Magari con il senno di poi, entrambi un po' troppo esercizi stilistici, ma funzionano bene, specie per il tema che mette in scena. Ecco, la messa in scena di questi film ben si sposa con quello che deve dire. Insomnia, il più sottovalutato, penso sia uno dei suoi migliori, il meglio fotografato, il più intrigante nelle ambientazioni (deve molto a David Lynch e le sue ossessioni per le piccole città di frontiera). The Prestige è tutt'ora il suo capolavoro, ma non tanto per il twist finale, di grande effetto, ma perché è il connubbio perfetto tra gli argomenti tipici suoi (le ossessioni, i tormenti...) e la potenza espressiva delle immagini e dei suoi. Insomma, quel film è perfetto, azzecca tutti i tempi e non sbava mai. Il problema, secondo me sono i suoi batman e ciò che ne consegue: il problema è far coincidere quello che è un personaggio già fatto, conosciuto e con un suo personale contesto, con quelli che sono le cose che Nolan sa fare e che puntualmente ripropone. Potrei fare un elenco che non finisce più di cose che non funzionano, ma il punto è che nel rappresentare un genere (quello supereroistico) la via di Nolan è antitetica con quello, tanto da dover giustificare tante, troppe, forzature che il personaggio e quel mondo si porta dietro. Questo nel succo.
Il suo cinema è freddo, non è che sia un difetto, fa parte di lui, della sua personalità. È freddo, molto poco espansivo e si riflette anche visivamente. Il problema, quello che io reputo essere un problema, si trasmette poi ai personaggi, in particolare le figure femminili (frigide è il termine che mi viene in mente), che hanno molto poco di umano. I personaggi di Nolan sono troppo meccanici e spessissimo, per non dire sempre, riempiti di frasi troppo precostruite tanto che quello che dicono, non è più un dialogo, ma una pantomima troppo artefatta per coinvolgere. Questo si nota, particolarmente in Inception, probabilmente a causa anche di dover dare, o credere di dover dare, troppe spiegazioni verbali per ogni minima cosa, tanto da sembrare di leggere un libretto di istruzioni. Con l'ultimo batman si va all'eccesso, tutti i limiti vengono a galla. Tutte le scene nel pozzo sono un colpo al cuore. Tre tentativi, e ad ogni tentativo c'è sempre la didascalia, tanto che alla fine viene detto il trucchettone, come un cheat di un videogioco, per superare il livello infame e andare al boss fight.
Come ho detto, potrei andare avanti, ma io penso che il blockbuster abbia messo in evidenza il non riuscire a conciliare le sue ossessioni con le imposizioni di un certo cinema. Con l'eccesso di spettacolarizzare ogni cosa si è arrivati ad avere un insieme di scene d'azione prive di enfasi e non perfettamente eseguite. Nolan dovrebbe tornare a una dimensione più piccola per brillare di nuovo artisticamente, per quel che ne penso io.

Edited by MAN of STEEL - 27/11/2013, 20:14
 
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Rock17
view post Posted on 27/11/2013, 15:19     +1   -1




Ti ringrazio, sono queste le critiche che vorrei sentire, sia per contenuti che per modalità di esposizione, invece di molte altre che invece mi capitano sotto il naso.

Ora devo uscire e non ho tempo di rispondere, appena posso rimedio ;)
 
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view post Posted on 27/11/2013, 15:54     +1   -1

Leggenda

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Ottima analisi e piena di spunti: anch'io concordo con Rock con il tipo di critica mossa, puntuale e ficcante. Non concordo con la caratterizzazione dei personaggi nè sul didascalismo, o meglio sull'eccessivo didascalismo. Mi è piaciuto l'esempio che hai fatto per spiegarti (quello sul pozzo), ma a me lì non è sembrato così straripante, anzi è riuscito a coinvolgermi. Trovo forzatissimo il dialogo tra Daggett e Selina sul tetto, quello è chiaramente un esempio di ciò che Nolan NON deve fare. In quello concordo. Anch'io in Inception avrei preferito meno spiegazioni, però alla fine non le ho trovate ingombranti. Parere mio. Sulla prima parte mi trovi pienamente d'accordo e un po' anche sull'ultima frase che dici: anche a me piacerebbe veder tornare Nolan a film con budget più ridotto, però io sono contento matto del suo modo di fare entertainment nel mainstream. Lo trovo molto coraggioso proprio nel suo tentativo di mescolare cose apparentemente incociliabili. È per questo che sono innamorato della Trilogia e di Inception alla fine. Anche se poi in alcuni (o molti a seconda dei pareri di ciascuno) casi non ci riesce, lo accetto perchè sarebbe impossibile tenere le redini in toto. E infatti tu dirai "Perchè non torna a fare roba con 30 mln come The Prestige?": diciamo che uno potrebbe rispondere in maniera maliziosa che si è "venduto", ma io non la penso affatto così. Io penso che cercar di fare "entertainment autoriale" sia una sfida interessante e che sia segno di rispetto verso il genere mainstream. Credo che lui, come diceva anche $lask in un altro topic, voglia far riprovare al pubblico di oggi le sensazioni che aveva lui nell'assistere alle grandi produzioni della sua infanzia. C'è da dire però che con Interstellar mi auspico una fantascienza che esuli dalla mera spettacolarizzazione delle ambientazioni.

Edited by MAN of STEEL - 27/11/2013, 20:15
 
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MAN of STEEL
view post Posted on 27/11/2013, 20:14     +1   -1




Concordo, davvero un'ottima analisi critica! Complimenti.
Anche io vorrei che Nolan torni alla piccole produzioni, ma penso che prima o poi ne sentirà il desiderio lui. Sono d'accordo e in disaccordo sul didascalismo nella narrazione di Nolan: sì per quanto riguarda il duo Inception - The Dark Knight Rises, sperando che la tendenza venga sfatata in Interstellar, e no per il binomio Batman Begins - The Dark Knight. Tuttavia trovo che il didascalismo di Inception sia ampiamente giustificato per una serie di motivi. Prima di tutto si tratta di un didascalismo non visivo ma verbale, quello che secondo me è il meno peggio, in secondo luogo non concede cadute di stile come nel film successivo, inoltre è un didascalismo necessario a mettere a fuoco il complesso intreccio narrativo. Per TDKR ci sono poche scuse, anche perchè tutto sommato ha una trama prevedibile.
Un'altra cosa che mi vede in disaccordo è l'affermazione secondo cui la via di Nolan sarebbe antitetica al genere supereroistico e che dovrebbe giustificare le forzature. Questo perchè un errore comune è quello di vedere le forzature del Batman di Nolan come delle incoerenze in un film che vorrebbe essere un crime movie e invece, con esse, si dimostra un cinecomic. È chiaro che le forzature sono più evidenti in una visione di stampo realistico (nel contesto s'intende) ma il punto è proprio questo: le classiche forzature presenti ad esempio in un The Dark Knight sono esattamente quelle di un qualsivoglia poliziesco o gangster movie. Proprio i generi ai quali si avvicina di più.
 
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Rock17
view post Posted on 29/11/2013, 00:51     +3   +1   -1




Ok, finalmente ho un po' di tempo per scrivere (di notte ma vabbè :xD:).

Allora... se ci sono critiche da fare al cinema di Nolan, sono senz'altro quelle che hai esposto tu.

Concordo su Following e Memento, ma non ritengo il secondo "un po' troppo esercizo stilistico": ritengo che il film non potesse essere sviluppato meglio, inoltre vista la malattia del protagonista quel tipo di montaggio costituiva probabilmente l'espediente più efficace per permettere allo spettatore di immedesimarsi. Concordo pienamente invece su Following: la narrazione non lineare è interessante, ma non realmente giustificata dagli eventi narrati, per cui effettivamente può apparire come un virtuosismo.

D'accordo anche sulle ambientazioni di Insomnia, anche se non lo considero tra i suoi lavori migliori complessivamente.

The Prestige a mio parere si piazza subito dietro Memento e The Dark Knight, l'unico difetto che ho riscontrato nel film è la non immunità (per quanto riguarda me, ovviamente) alla prova dal tempo: la seconda e la terza visione non mi hanno estasiato come la prima. "Svuotato" dei suoi colpi di scena, rimane comunque una pellicola eccellente ma non riesce più a catturarmi come la prima volta, a differenza di Memento (che ritengo il vero capolavoro di Nolan), che trovo solidissimo e "inossidabile". The Prestige resta comunque tra i miei film preferiti, ed è senza dubbio il più emblematico per quanto riguarda la poetica di Nolan.

Inception a una prima visione mi ha esaltato, a una seconda mi è risultato un po' stucchevole, ad una terza l'ho nuovamente rivalutato. Intendiamoci, presenta alcuni evidenti difetti, come quell'interminabile ed eccessiva scena action sulla neve, però il didascalismo era difficilmente evitabile, come dice Man, a condizione ovviamente di non voler sfociare in una pellicola eccessivamente ermetica. E comunque sono d'accordo, leggermente sovrabbondante.

Sui Batman... discorso complicato. A mio parere Nolan riesce benissimo a far confluire la propria poetica nelle pellicole, facendola aderire ad i vari personaggi (poi non avendo letto il fumetto non so quanto li abbia snaturati, ma a mio modo di vedere la cosa non ha la minima importanza).
Ovviamente, trattare in maniera realistica un personaggio come Batman risulta parecchio difficile, e alcune forzature sono inevitabili, ma trovo che Nolan se la sia cavata egregiamente. Gli evidenti difetti dell'ultimo film non credo siano riconducibili alla figura di Batman (e del suo universo narrativo) in sé: sono difetti che i due capitoli non avevano.
In ogni caso sì, la fredda logica di Nolan viene messa a dura prova dall'uomo pipistrello, tuttavia penso che, accettate queste forzature (impossibili da evitare, credo che nessuno ci sia mai riuscito con un cinefumetto), i film risultino privi di evidenti falle (tranne, ripeto, il terzo).

Sui personaggi in generale, sì, quelli femminili non sono ben approfonditi come quelli maschili. E sì, spesso i personaggi di Nolan pronunciano frasi artefatte, ma in alcuni casi esse rompono la maschera dietro il quale il personaggio si nascondeva, ponendolo sotto una nuova luce. Mi vengono in mente le ultime parole di Angier in The Prestige... Nolan sa anche emozionare.

Tornando sui Batman, trovo il primo molto meno intenso degli altri due, mentre il terzo molto più difettoso degli altri (anche se personalmente continuo a preferirlo al primo), quindi prendo in esame il secondo, a mio parere perfetto. Secondo te Joker, Dent, lo stesso Bruce, non sono perfetti veicoli per la poetica di Nolan? Oppure cose come la radicale trasformazione di Dent, la follia mista ad onnipotenza di Joker (probabilmente forzate in qualsiasi film che non sia un cinefumetto), non riescono a farti apprezzare il film?

Cristo, ho scritto quanto Snake @.@

Edited by MAN of STEEL - 29/11/2013, 02:02
 
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view post Posted on 10/12/2013, 03:26     +1   +1   -1
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Non li avevo ancora letti questi post, me li ero persi! Comunque mi trovo in buona sostanza sulla stessa linea di pensiero di Maddux, salvo per le considerazioni sulla trilogia. Non era facile capirlo perché non ho ancora commentato molto i film ed il Cinema di Nolan, ma rimedierò a partire da domani, perché é già troppo che sono sul Forum senza aver parlato in toto della sua Filmografia. Mi sembra un torto da correggere. :P

Edited by MAN of STEEL - 29/3/2014, 18:48
 
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Kabutomaru
view post Posted on 11/12/2013, 00:30     +1   -1




In sostanza la poetica di Nolan gira su due elementi fondamentali:

- Crisi delle certezze individuali.
- Ossessione.

Tutte le sue pellicole, sono permeate se non da entrambe queste linee guida, almeno da una di esse (tipo TDK che ha solo la prima).
La poetica di Nolan fondamentalmente per quanto riguarda la crisi delle certezze individuali, è tipica delle nuove generazioni che si sono ritrovate in piena crisi economica e il sistema fondato dai loro genitori si sta sgretolando e quindi sta lasciando la nuove generazioni nell'incertezza più totale. La crisi dell'individuo è una poetica che ritorna in auge nei momenti di crisi.
Molto più personale e originale è la poetica dell'ossessione che forse è l'unica cosa certa e che ci permette di andare avanti nell'incertezza che ci circonda.

Edited by MAN of STEEL - 11/12/2013, 00:37
 
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MAN of STEEL
view post Posted on 11/12/2013, 00:39     +1   -1




Veramente la poetica di Nolan ruota attorno al concetto di frattura tra uomo e realtà. Il crollo delle certezze e l'ossessione, insieme al dualismo e all'escapismo (per dirne due) sono solo le tematiche che vengono esplorate dal suo percorso autoriale.
 
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WhySoSerious?!
view post Posted on 11/12/2013, 02:20     +2   +1   -1




Ciò che considero geniale in Nolan (tra le tante cose) è la potenza delle motivazioni che dà a questa frattura. Nolan ha l'intelligenza nei suoi film di affrontare temi, azzarderei a dire, praticamente immortali. Molti registi che tentano di affrontare la stessa poetica di Nolan, infatti, realizzano film di cui la maggior parte saranno destinati a diventare delle semplici "metafore" in futuro. Nolan ha la genialità di affrontare gli aspetti reali e virtuali non dell'uomo verso il mondo esterno (che è in continua mutazione), ma dell'uomo verso se stesso (che nella profondità rimane pur sempre lo stesso), di quei dubbi e di quelle patologie che lo affliggono da sempre e che lo esasperano in ciò che può essere banalmente definita come "indecisione umana". Questo fa dei suoi film, delle opere sempre attuali, che difficilmente si consumeranno col tempo.
 
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Kabutomaru
view post Posted on 11/12/2013, 10:15     +1   -1




CITAZIONE (MAN of STEEL @ 11/12/2013, 00:39) 
Veramente la poetica di Nolan ruota attorno al concetto di frattura tra uomo e realtà. Il crollo delle certezze e l'ossessione, insieme al dualismo e all'escapismo (per dirne due) sono solo le tematiche che vengono esplorate dal suo percorso autoriale.

Mi limito a dire semplicemente che non concordo. Questi sono temi in funzione della sua poetica principale che ruota intorno a quei due concetti fondamentali.
 
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MAN of STEEL
view post Posted on 11/12/2013, 12:56     +1   -1




Kabuto, non puoi contraddirmi con una cosa che ho detto io stesso pagine fa :lolle:

Forse ti sei perso quel pezzo di discussione, sta di fatto che mi sono ricreduto. Anche io ero convinto che la poetica di Nolan ruotasse attorno a due temi, ma dopo l'incontro di Comunicando ho capito che vengono riassunti nel concetto di frattura tra uomo e realtà. Puoi stare certo che è così :zi:
 
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Kabutomaru
view post Posted on 11/12/2013, 13:22     +1   -1




Dopo lo leggerò, però devi oggettivamente riconoscere che l'ossessione è presente in 7 film su 8 di Nolan:

- Following : ossessione di Cobb per gli oggetti delle persone.
- Memento : ossessione come elemento che ci consente di vivere e dare un senso alla nostra vita, Leonard senza di essa sarebbe perduto.
- Insomnia : ossessione di giorni e giorni del detective per aver ucciso il suo collega.
- Batman Begins : ossessione di Bruce che non riesce a liberarsi del peso della morte dei genitori.
- The Prestige : "l'ossessione è un gioco che si pratica da giovani", è qualcosa di distruttivo che porta alla rovina delle persone, infatti Angenier si libera di tutte le remore di carattere morale non esitando a condannare a morte un innocente e prendersi la figlia, mentre l'altro sacrifica il fratello gemello.
- Inception : il sogno è la dimora delle ossessioni di Cobb (La moglie e i figli).
- Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno : ossessione di Bruce per la morte di Rachel e Harvey Dent.

Insomma, visto che l'ossessione è presente in così tanti film di Nolan può essere estrapolata dal semplice tema e inserita a pieno nella sua poetica.

Edited by MAN of STEEL - 11/12/2013, 13:53
 
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MAN of STEEL
view post Posted on 11/12/2013, 14:04     +1   -1




Sicuramente l'ossessione è una delle tematiche portanti della filmografia di Nolan, tuttavia bisogna distinguere il peso che ha nei singoli film e valutare il ruolo che svolge in relazione al protagonista col protagonista. In alcuni casi l'ossessione è un rifugio dalla realtà, mentre in altri coincide con la realtà stessa, dal quale il protagonista si allontana per trovare pace. In altri casi, invece, non c'è proprio. La frattura tra uomo e realtà è un concetto generico che riassume e unifica questa diversificazione, e esprime in maniera univoca il percorso che ogni personaggio di Nolan compie fino a questo punto della sua carriera.
 
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222 replies since 16/7/2011, 15:06   6991 views
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