Ok, finalmente ho un po' di tempo per scrivere (di notte ma vabbè
).
Allora... se ci sono critiche da fare al cinema di Nolan, sono senz'altro quelle che hai esposto tu.
Concordo su Following e Memento, ma non ritengo il secondo "un po' troppo esercizo stilistico": ritengo che il film non potesse essere sviluppato meglio, inoltre vista la malattia del protagonista quel tipo di montaggio costituiva probabilmente l'espediente più efficace per permettere allo spettatore di immedesimarsi. Concordo pienamente invece su Following: la narrazione non lineare è interessante, ma non realmente giustificata dagli eventi narrati, per cui effettivamente può apparire come un virtuosismo.
D'accordo anche sulle ambientazioni di Insomnia, anche se non lo considero tra i suoi lavori migliori complessivamente.
The Prestige a mio parere si piazza subito dietro Memento e The Dark Knight, l'unico difetto che ho riscontrato nel film è la non immunità (per quanto riguarda me, ovviamente) alla prova dal tempo: la seconda e la terza visione non mi hanno estasiato come la prima. "Svuotato" dei suoi colpi di scena, rimane comunque una pellicola eccellente ma non riesce più a catturarmi come la prima volta, a differenza di Memento (che ritengo il vero capolavoro di Nolan), che trovo solidissimo e "inossidabile". The Prestige resta comunque tra i miei film preferiti, ed è senza dubbio il più emblematico per quanto riguarda la poetica di Nolan.
Inception a una prima visione mi ha esaltato, a una seconda mi è risultato un po' stucchevole, ad una terza l'ho nuovamente rivalutato. Intendiamoci, presenta alcuni evidenti difetti, come quell'interminabile ed eccessiva scena action sulla neve, però il didascalismo era difficilmente evitabile, come dice Man, a condizione ovviamente di non voler sfociare in una pellicola eccessivamente ermetica. E comunque sono d'accordo, leggermente sovrabbondante.
Sui Batman... discorso complicato. A mio parere Nolan riesce benissimo a far confluire la propria poetica nelle pellicole, facendola aderire ad i vari personaggi (poi non avendo letto il fumetto non so quanto li abbia snaturati, ma a mio modo di vedere la cosa non ha la minima importanza).
Ovviamente, trattare in maniera realistica un personaggio come Batman risulta parecchio difficile, e alcune forzature sono inevitabili, ma trovo che Nolan se la sia cavata egregiamente. Gli evidenti difetti dell'ultimo film non credo siano riconducibili alla figura di Batman (e del suo universo narrativo) in sé: sono difetti che i due capitoli non avevano.
In ogni caso sì, la fredda logica di Nolan viene messa a dura prova dall'uomo pipistrello, tuttavia penso che, accettate queste forzature (impossibili da evitare, credo che nessuno ci sia mai riuscito con un cinefumetto), i film risultino privi di evidenti falle (tranne, ripeto, il terzo).
Sui personaggi in generale, sì, quelli femminili non sono ben approfonditi come quelli maschili. E sì, spesso i personaggi di Nolan pronunciano frasi artefatte, ma in alcuni casi esse rompono la maschera dietro il quale il personaggio si nascondeva, ponendolo sotto una nuova luce. Mi vengono in mente le ultime parole di Angier in The Prestige... Nolan sa anche emozionare.
Tornando sui Batman, trovo il primo molto meno intenso degli altri due, mentre il terzo molto più difettoso degli altri (anche se personalmente continuo a preferirlo al primo), quindi prendo in esame il secondo, a mio parere perfetto. Secondo te Joker, Dent, lo stesso Bruce, non sono perfetti veicoli per la poetica di Nolan? Oppure cose come la radicale trasformazione di Dent, la follia mista ad onnipotenza di Joker (probabilmente forzate in qualsiasi film che non sia un cinefumetto), non riescono a farti apprezzare il film?
Cristo, ho scritto quanto Snake @.@
Edited by MAN of STEEL - 29/11/2013, 02:02