Il Cinema di Christopher Nolan, tematiche, estetica e poetica del regista

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view post Posted on 21/11/2016, 14:26     +1   -1

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I contenuti sono importanti ma devono essere veicolati attraverso la forma. In Interstellar c'è gente che ti dice apertamente che "l'amore è l'unica cosa che percepiamo che trascende le dimensioni di spazio e tempo" oppure "Cooper, hai capito dove siamo? Siamo in una riproduzione tridimensionale del mondo pentadimensionale degli egli esseri del futuro ecc.", cioè va ammesso onestamente che questo è brutto cinema. Ragazzi, dai se non l'avesse fatto Nolan, saremmo qui a riderci sopra. Non esiste che in un film un personaggio ti dica il significato della scena. Tanto valeva che Nolan si inquadrasse e parlasse lui. È lo stesso problema che c'è in The Hateful Eight quando il voice over di Tarantino spiega la faccenda della caffettiera. Ma vi pare? Che ne so, è come se in Snowpiercer il personaggio di Ed Harris dicesse: "Lo so che non ha senso tenere un vagone di gente povera, ma volevo creare una metafora della società di oggi attraverso le classi del treno". Paradossalmente il finale di TDKR funziona molto di più di quello di Interstellar perchè gioca sulle emozioni che ti suscita il montaggio parallelo, giustapponendo dei momenti importanti per ciascun personaggio. Quello è cinema.
Io non sto facendo nessun gioco, sto semplicemente evidenziando dei problemi netti nel cinema degli ultimi film di Nolan. Secondo voi Nolan non si complica drammaticamente la vita da solo? È un caso secondo voi che abbia scelto un film di guerra dove si parla di un'evacuazione nuda e cruda come sua prossima pellicola? Secondo voi lui non si è accorto che si sta arrotolando su se stesso?

CITAZIONE (Pessimismo Cosmico @ 21/11/2016, 13:59) 
La trasfusione di sangue serve per inscenare la morte dello studioso russo.

La trasfusione non è insensata per mancanza di scopo ma perchè un cadavere in mezzo alle macerie non lo riconosci con un prelievo di sangue. E oltretutto secondo te basta una sola trasfusione per cambiare il codice genetico di una persona?

Edited by MAN of STEEL - 21/11/2016, 17:41
 
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Pessimismo Cosmico
view post Posted on 21/11/2016, 15:07     +1   -1




Il dialogo sull'amore mica è brutto?

Lo spiegone invece è forzato per come messo in scena e magari andava inserito prima.

La voice over di Tarantino serve a dare informazioni allo spettatore senza le quali non avrebbe i mezzi per interpretare quel capitolo del film.
 
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view post Posted on 21/11/2016, 16:50     +1   +1   -1
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Ne abbiamo già parlato un po' in privato e in linea di massima concordo con il concetto espresso dal DottorBrand, ma lascio due parole a favore di tutti gli altri.

Fondamentalmente, quello di cui parli sono aspetti che personalmente ho sempre notato all'interno del Cinema di Christopher Nolan, ma che quasi mai ho considerato un grande ostacolo alla fruizione di un determinato film né tantomeno ragione di forte critica per quanto riguarda la qualità di una determinata pellicola. Aspetti che non ho mancato di far notare parlando di determinati film, ma ogni volta, nonostante la cosa non fosse in alcun modo mirata a sminuire il lavoro o la figura del Nostro, mi sono visto quasi sempre accusato di "eccesso di zelo", se così vogliamo chiamarlo, da parte di chi si faceva andar bene ogni cosa solo perché diretta da Nolan, mentre allo stesso tempo prendeva aspetti molto simili all'interno di altri film e li considerava come dei gravi problemi. Ora però, d'un tratto, ti ritrovi a notare (e a far notare) tu stesso certi aspetti, facendone però, a mio avviso, un problema enormemente più grande di quel che é in realtà.

Quel che facevo io, infatti, non era altro che constatare un fatto, più o meno evidente. Ovvero che quasi tutti i film di Christopher Nolan, così come la stragrande maggioranza dei film, sono tutt'altro che perfetti a livello di scrittura. Ma lì dove con "perfetti" s'intende semplicemente "perfettamente plausibili, con eventi che possono realmente verificarsi, quindi totalmente credibili in ogni situazione e risvolto". Questo perché stiamo pur sempre parlando di film, con Nolan come con qualsiasi altro regista, perciò tanto con lui, quanto con qualsiasi altro, andare a sezionare ed osservare al microscopio ogni più piccolo aspetto di una sceneggiatura non può che portare a rendersi conto che il più delle volte si é per forza costretti, specie in determinati film, a ricorrere ad alcune o più forzature narrative al fine di costruire una certa narrazione ed una certa tipologia di racconto. Ciò avviene in qualsiasi film di Nolan (o di chiunque altro) che richieda determinate forzature degli eventi per costruire un racconto, in particolare in film a carattere fumettistico, come quelli su Batman, ma ancor di più in film a carattere fantascientifico, come "Inception" o "Intertellar". Compresi i primi due capitoli della Trilogia del Cavaliere Oscuro, che fanno parte del periodo precedente al "calo" che hai notato, perché, se ci mettiamo a fare lo stesso ragionamento su TDK, vedrai che smontiamo pezzo pezzo anche lui e facciamo crollare tutto. Semplicemente in quel caso ti saltano molto meno all'occhio per determinati motivi. Ma un lavoro del genere lo si potrebbe fare anche per "Memento", la cui vicenda addirittura (come facevano notare alcuni critici, tra cui anche Ebert se non ricordo male) é interamente basata su di un buco di sceneggiatura, poiché se Leonard non ricorda nulla dalla morte della moglie in poi e da quel momento perde tutti i ricordi a breve termine, non può, ogni volta che la sua memoria si resetta, ricordarsi i dettagli della sua malattia e inventarsi Sammy, che di fatto é un frutto del suo stato mentale e non una persona reale che ha incontrato attraverso il suo lavoro. Cioè, persino la vicenda di "Quarto Potere" è interamente basata su di un buco di causa-effetto grosso quanto il Gran Canyon, però ci sarà un motivo se non se ne fotte una mazza nessuno, o mi sbaglio? Sono discorsi che se portati all'estremo finiscono per farci considerare "perfettamente scritti" neanche un migliaio di film nel corso della Storia del Cinema e si e no forse solamente "Insomnia" e "The Prestige" per quanto riguarda Nolan.

Il punto é che si tratta di aspetti che, sì, da una parte, se presenti all'interno di una struttura narrativa e di una direzione artistica in grado di ovviarli o sovrastarli completamente, possono anche non essere scorti minimamente, essere inglobati nel tutto e risultare parte integrante di un'opera in cui il risultato finale é maggiore della somma delle parti, ma dall'altra, se presenti in pellicole che non riescono del tutto in questo processo, risultano più evidenti e possono anche far storcere il naso. Tutto sta comunque, secondo me, nell'essere consapevoli che certe forzature sono inevitabilmente presenti in determinate tipologie di racconto, ma che soprattutto determinate scelte, siano esse formali, narrative, strutturali, ecc, in determinati registi sono anche finalizzate alla trattazione di determinati argomenti ed alla costruzione di un discorso molto più ampio, che va ben oltre il singolo film ed abbraccia tutto il corso e lo sviluppo della sua produzione. Ciò accade ad esempio con Nolan e non é un caso che certi aspetti risultino più evidenti nei suoi ultimi tre film, volutamente più ambiziosi in ogni loro aspetto. Questo riguarda anche la critica volta al fatto che Nolan sembri amare complicare le cose (e complicarsi la vita) per realizzare narrazioni sempre più articolate al fine di ammaliare e sorprendere. Da buon amante del Cinema ed appassionato di Nolan, dovresti però essere in grado di comprendere e riconoscere che questo é però tutt'altro che un vezzo che sta degenerando, quanto piuttosto un aspetto primario della sua produzione cinematografica direttamente legato a doppio filo con la sua poetica, in particolare con gli aspetti legati alla Morte e al Tempo.

La medaglia ha ovviamente due risvolti, perciò in alcuni casi il risultato può essere un film in cui i "problemi" impediscono al risultato finale di superare la somma delle parti, finendo per esservi sormontato e quindi limitato, come nel caso di TDKR, ma dall'altra si può avere delle parti talmente tanto riuscite e grandi, che la somma delle parti genera un'opera all'interno della quale il difetto non risulta altro che un "male necessario", una semplice e del tutto naturale forzatura narrativa, necessaria alla costruzione di una narrazione molto più grande e potente (tanto all'interno della pellicola stessa, quanto all'interno dell'intera filmografia) in confronto alla quale la forzatura passa in secondo, terzo, decimo piano, come nel caso di "Interstellar". L'unico aspetto per il quale mi sento di darti sicuramente pieno appoggio é quello riguardo l'eccesso di dialogo che affligge determinati momenti dei suoi film, ma quello si dimostra purtroppo fisiologico e non so quanto le cose possano cambiare da qui in avanti. Io mi auguro che "Dunkirk" possa soddisfarti molto di più in merito alle esigenze che hai nei confronti del Cinema di Nolan. Non dubito che magari, dato il genere, possa presentare un'articolazione minore e dei dialoghi meno espositivi, ma ricorda che si tratta pur sempre di Christopher Nolan e che certi aspetti della sua poetica sono inevitabilmente connessi alla struttura dei suoi film. Per il resto, cerca di farti molti meno problemi, sia con Nolan che con qualsiasi altro regista, trova un approccio, per me, in generale migliore e più costruttivo al Cinema e goditi la visione. ;)

CITAZIONE (Pessimismo Cosmico @ 21/11/2016, 15:07) 
La voice over di Tarantino serve a dare informazioni allo spettatore senza le quali non avrebbe i mezzi per interpretare quel capitolo del film.

Il voice over di Tarantino non serve praticamente a nulla, perché i mezzi per interpretare.... interpretare poi :xD:.... per vedere quello che succede, vengono forniti tutti. Perciò risulta solamente un cameo invadente e superfluo, che ha senso solo durante la visione del film in sala programmata come fosse una pièce teatrale, ovvero con l'intervallo di quindici minuti tra il primo e il secondo tempo, che "giustifica" parzialmente l'intervento di Tarantino.
 
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view post Posted on 21/11/2016, 20:05     +1   -1

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C'è un grosso difetto in quello che dici Snake. Citi un esempio come Memento che è praticamente un trattato sul montaggio nonlineare: tutt'oggi è ritenuto uno dei picchi del neo-noir e forse un capolavoro ed ha un'enorme forza cinematografica per esempio scegliendo un registro formale diverso a seconda del tipo di situazione che voglia descrivere, con inquadrature in soggettiva o semi-soggettiva in bianco e nero per mostrare che ciò che vediamo è frutto di un punto di vista di Leonard, con inquadrature distanti per dare un approccio oggettivo a ciò che Leonard guarda o legge. Il contrasto tra oggettività e soggettività tanto caro a Nolan è evidente non solo a livello tematico ma prima di tutto a livello stilistico, che, come dicevo prima, serve a comunicare un contenuto. E' cinema, non un bignami illustrato. Anche solo mettere accanto Memento e Interstellar mi fa correre un brivido lungo la schiena e significa veramente che forse Nolan è amato per i motivi sbagliati. Per carità ognuno può amare quello che gli pare per i motivi che più desidera, ma io scommetto che molti tra gli appassionati si tirano i rasponi sul film del 2000 perché "è un film complesso, è un trip, non si capisce niente!1!1!1!, capolavoro Nolan cenioh". Interstellar e TDKR hanno meno cinema all'interno di quel che si creda e tu mi tiri fuori come esempio Citizen Kane, che il cinema l'ha storicamente e inderogabilmente cambiato. Interstellar ha il gargantuesco problema di dirti per filo e per segno ogni passaggio e ancora non mi capacito di come certa gente dica che il finale sia incomprensibile, visto che è spiegato letteralmente a parole dal protagonista principale, distruggendo il momento drammaturgico sul più bello. Faccio un altro esempio, prendendo una delle ispirazioni del film, cioè Close Encounters. Tralasciando il purè, che è geniale, l'inquadratura di Dreyfuss che si trova sulla sinistra intento sul tavolo a pensare e a ripensare alla forma che visualizza nella sua mente e sulla destra il televisore che visualizza quell'immagine: praticamente la semplicità e la perfezione in un'immagine, non serve altro. Non parliamo del confronto tra i due finali perché è impietoso.
Concludo dicendo che le forzature possono anche andare a bene, ma dipende anche dal loro grado di accettabilità: che Joker entri alla riunione della cosca mafiosa indisturbato è qualcosa che posso completare io senza troppi affanni, ma un pilota che viene assoldato in due balletti perché è stato mandato da "Loro" strappa più di un sorriso dalle labbra.
 
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Pessimismo Cosmico
view post Posted on 21/11/2016, 20:16     +1   -1




Il Joker che entra alla riunione mafiosa perché crea tanti problemi? Difficile pensare che abbia seccato la vigilanza? Tanto scarso nel combattimento non è, visto come mette K.O. il body guard del mafioso. Senza contare che mette pure in difficoltà Batman.
Joker poi ha le granate, può benissimo averle mostrate alle guardie d'ingresso e queste, messosi paura, hanno deciso di farlo passare. I mafiosi di Gotham fanno tanto i gradassi, ma sotto sotto sono dei codardi se non sono spalleggiati o devono mettere in gioco la loro vita.

Mcpippa è l'unico ad essere stato nello spazio, quindi uno come lui viene assoldato subito senza se e senza ma.

Un cadavere su un aereo che precipita si scompone in mille pezzi. L'analisi del DNA è l'unico modo per identificare il corpo.

Edited by MAN of STEEL - 21/11/2016, 22:42
 
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view post Posted on 21/11/2016, 21:01     +1   -1

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Pessimismo, ti continui a concentrare sulle cose sbagliate: le forzature di cui parlo sono inserite in un contesto più ampio. Se il problema di Nolan fosse solo la sceneggiatura, me ne fregherebbe fino ad un certo punto, te lo posso garantire.
 
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view post Posted on 21/11/2016, 21:13     +1   -1
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C'é un grosso difetto in quello che dici, Lev. Nessuno ha messo in dubbio il fatto che "Memento" sia un Capolavoro e tutti concordano nel definirlo tale per le ragioni che hai appena esposto. Ciò probabilmente dimostra che non hai capito o quanto meno centrato il punto del mio discorso, che semplicemente vorrebbe farti capire che anche nei più grandi Capolavori della Storia del Cinema possono esserci forzature più o meno grandi, grosse, evidenti, fastidiose, ecc, che davanti alla grandezza ed al valore dell'opera risultano del tutto insignificanti. "Interstellar" ha al suo interno molto più Cinema di quel che riesci a vedere tu, al di là di tutti gli spiegoni o le forzature che può presentare, per questo non può essere minimamente accostato alle produzioni "peggiori" di Nolan, come TDKR. Sulla tua ultima considerazione, direi che la cosa probabilmente ti riesce più difficile in quanto ti é più facile accettare intuizioni, creazioni e soluzioni narrative meno fantasiose e più vicine al reale e al quotidiano, ma da una parte abbiamo un evento che ha rilevanza all'interno degli sviluppi dell'intreccio e poteva essere pensato e realizzato tanto così quanto in qualsiasi altro modo, mentre dall'altra abbiamo un evento la cui stessa esistenza é necessaria al fine dell'intero discorso narrativo e tematico che mette in piedi l'intera pellicola. Una differenza abissale che fa pendere la bilancia della necessità dalla parte dell'evento che più consideri inverosimile (e ce ne sarebbe da parlarne comunque, visto che é del tutto plausibile, ma il punto non é questo), che più ti fa sorridere e che quindi ritieni maggiormente criticabile, sommandolo agli altri fattori che ti portano a considerare il film pieno di "problemi", quindi impossibile da paragonare ad altri più "riusciti".

Pessimismo Cosmico, sarebbero graditi interventi sensati. Il discorso non verte sulla logica e la coerenza di certi passaggi narrativi, ma sul peso della loro presenza all'interno delle pellicole e sulla valenza della loro esistenza in merito al livello qualitativo degli ultimi film di Nolan. Grazie.

Edited by §nake - 21/11/2016, 22:50
 
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MAN of STEEL
view post Posted on 21/11/2016, 22:47     +2   +1   -1




Cercherò di rispondere nel modo più completo possibile.

Prima di tutto concordo sul punto finale del discorso: Nolan ha qualcosa da dimostrare con Dunkirk. Essendo un film di guerra basato su fatti realmente accaduti, deve dimostrare in primis che non è legato ipso facto a una narrazione multilivello e che quindi non deve rispettare per forza le attese del pubblico fidelizzato che sa già cosa aspettarsi da Nolan, in secundis deve dimostrare che può fare un film storico con naturali innesti di fiction senza doversi affidare a esposizione, dato che sulla carta non c'è motivo per farla. Se vuole abbracciare un periodo di ambizione che guarda ai kolossal di David Lean è giusto che dirotti il suo amore per la complicazione sul piano tecnico e che prenda le distanze da quei compromessi che ha dovuto fare per conciliare la comprensione del pubblico e l'altezza degli argomenti che tratta. Dopotutto Dunkirk è il suo secondo film, escluso l'esordio, che è basato su un soggetto originale ideato da lui stesso, e forse è il primo che ha generato da zero, escludendo il contesto storico ovviamente, subito dopo il film precedente. Per quanto ne sappiamo, due anni fa Nolan non aveva in mano neanche mezza riga scritta del progetto successivo a Interstellar. Si può pensare che quindi non sia stato condizionato dalla necessità di rispettare un lavoro già esistente e che ha potuto fare quello che vuole lui.

Ma partiamo dall'inizio. Sul fatto che Nolan sia calato dopo The Dark Knight per me non c'è ombra di dubbio. Come ho già avuto modo di dire, il secondo capitolo della trilogia del cavaliere oscuro è l'opera che porta la sua poetica alle estreme conseguenze e al punto di non ritorno, Inception invece è l'opera che dà il calcio (termine usato non a caso) per una svolta nel ciclo di escapismo dell'eroe nolaniano, per una via d'uscita che non è necessariamente la soluzione giusta ma è quella che pone il suo protagonista nella condizione di accettare la perdita che ha subito. Quindi no, per me Inception non è assolutamente un calo da The Dark Knight. Inferiore sì, ma un calo è una cosa diversa. Inception è anche il film che porta alle estreme conseguenze l'ambizione del Nolan storyteller, ossessionato dalle scatole cinesi e dal montaggio alternato, fino a portarla quasi il punto di rottura, oltre a essere il suo film tecnicamente più completo e maturo. Al di là della volontà espressiva e delle finalità estetiche.

E poi c'è The Dark Knight Rises, che visto nell'ottica di contentino è un buonissimo blockbuster fatto con più personalità di tutti i film Marvel Studios messi assieme, ma se dobbiamo fermarci al "chi si accontenta gode" restiamo fermi. Diciamo che io lo vedo un po' come il The Lost World di Nolan: quando Spielberg ha girato il seguito di Jurassic Park sapeva già che non sarebbe mai stato al livello del capostipite e per questo motivo ha evitato uno scontro diretto, scegliendo di fare una parodia non dichiarata con dei personaggi completamente diversi calati in situazioni analoghe, che però prendono una forma più colossale. Passiamo dal fuoristrada ribaltato dal tirannosauro a ben due tirannosauri che spingono un camper di oltre 10 metri giù da una scogliera, per finire con un finale citazionistico e metacinematografico. Siamo alla parodia di Hollywood e Spielberg ha colto l'occasione per fare il suo giocattolone più grosso, più ignorante e più rumoroso. Non dico che Nolan abbia toccato il metacinema, ma gli intenti di base erano gli stessi. Sapeva di non poter eguagliare l'exploit (in tutti i sensi) di TDK e per questo ha scelto di fare qualcosa di diverso, rifiutando ogni riferimento a Heath Ledger ma cedendo sempre al pregio di dare una base colta al racconto (Dickens) e allo stesso tempo al difetto di dare sfogo a un plot twist inutile (Talia) che sacrifica la sospensione dell'incredulità. Quindi no e ancora no, analizzando TDK con la stessa naturale perplessità che si può avere davanti a TDKR non si ottiene lo stesso risultato, tantomeno con Memento. L'effetto boomerang in questo caso è palese. Però ripeto, visto nell'ottica di un film che ha l'unica pretesa di chiudere degnamente una saga ha senso: se da una parte è giusto riconoscere fin da subito che è un terzo capitolo deludente dall'altra è altrettanto giusto considerarlo come un gigante dai piedi di cristallo con ambiziosi echi di attualità e la liberatoria volontà di fare una summa di tutti i film precedenti che trova spazio anche tra le tematiche.

Dopo Rises viene Interstellar. La versione ufficiale dei fatti è che Nolan abbia avanzato al fratello il desiderio di portare al cinema il progetto accantonato da Spielberg, ma i più maliziosi potrebbero pensare che la Warner Bros abbia spinto uno dei suoi registi più remunerativi a fare un film di fantascienza spaziale (genere tornato sulla cresta dell'onda negli ultimi anni) assumendo l'onere di dividere la distribuzione con la Paramount. Non lo sapremo mai. C'era già un soggetto e c'era già una sceneggiatura, modificati poi da Nolan stesso per piegarli al suo stile. Al di là della "lettera d'amore" a sua figlia, al di là della cavalcata emotiva della prima visione, al di là della potenza immaginifica dell'IMAX, è inevitabile constatare che il film fatica a reggere il peso di nuove visioni per via di un certo automatismo nel montaggio incrociato, assimilato da Nolan fin dall'esordio, e nell'esposizione. Nolan non si fida del pubblico? Può darsi che l'ambizione sia eccessiva e che le implicazioni tematiche siano troppo imponenti per poter essere semplificate in una frase che esce dalla bocca di un personaggio. "L'amore è l'unica cosa che trascende le dimensioni dello spazio e del tempo" è il messaggio finale di Interstellar, peccato che viene rivelato da Brand a più di 60 minuti dal finale. È impossibile non apprezzare un concetto di questa levatura, semplice e innegabile, ma è fin troppo possibile diagnosticare come venga trasmesso attraverso un canale di comunicazione che non ha niente a che vedere con il Cinema. Dato che è stato citato Spielberg getto un altro po' di benzina sul fuoco. In Raiders of the Lost Ark i protagonisti non sanno come i nazisti facciano a sapere del bastone di Ra, che indica il punto dove si trova l'Arca, se non sono in possesso del medaglione di Marion, ma il film va avanti lo stesso finché loro non realizzano che il nemico sta scavando nel punto sbagliato perché non ha tutte le informazioni necessarie. Poi a un certo punto arriva Toht che fa il saluto nazista alzando la mano e si vede distintamente la superficie del medaglione impressa nel palmo perché si era ustionato in Nepal toccandolo. Da questa scena capisci in due secondi come facciano i nazisti a sapere dove scavare, perché Spielberg ha sfruttato il Cinema come avrebbe fatto Hitchcock. E qui secondo me si arriva a una conclusione importante: negli ultimi film di Nolan c'è poco Cinema.

Pensiamo alla scena dei tre omicidi che anticipa l'ingresso di Joker al party di Harvey Dent in The Dark Knight e confrontiamola con la sequenza di Interstellar che alterna il tradimento di Mann con lo scoppio di Tom che caccia Murph da casa sua. Il paragone è impietoso e fa riflettere per come Nolan sia passato da un Cinema di testa basato sul raccoglimento dei semi di un conflitto, hitchcockiano e teorico, a un Cinema di pancia che si pone come unico scopo quello di sorprendere dal nulla, senza aver gettato delle basi credibili per poter giustificare una complessità narrativa così artificiosa. Problemi che, tanto per reiterare la mia teoria, per me Inception non ha. Si può dire che Inception sia freddo, cosa che non condivido. Il finale, da quando Cobb incontra Mal nel limbo fino all'ultima inquadratura, mi emoziona, e questo nonostante 6 anni fa Nolan facesse un Cinema più cerebrale e meno concentrato sull'emotività dei personaggi. Vogliamo confrontare la disperazione di Angier per la morte della moglie con il pianto di Cooper davanti al primo videomessaggio di Murph? E gli ultimi minuti sovrastati dalla spiegazione della vecchia Murph cosa possono di fronte al finale muto di Inception? Qui per me veniamo ad un altro punto importante, cioè che Nolan con il tempo è diventato un po' retorico. La retorica si ha quando l'emozione diventa il fine anziché il mezzo per trasmettere un determinato concetto, ma quello che fa Nolan è cercare delle emozioni più immediate che poggiano su basi meno solide e per questo motivo sono più gratuite. Non è un discorso legato alle situazioni e alle dinamiche tra i personaggi, bensì ai tempi della narrazione e ai dialoghi. Pensiamo al primo incontro tra Bruce Wayne e John Blake, una bella scena girata benissimo che da un punto di vista puramente tematico rimanda in maniera molto sottile a The Prestige e che allo stesso tempo suona falsa e artificiosa, perché in quel punto del film non conosciamo per niente John Blake, presentato nel film come un tipo qualunque, ma dobbiamo accettare non solo che sappia dell'identità di Batman ma anche che è un povero orfano rimasto solo dalla tenera età. Tutto spiegato attraverso un dialogo. Se penso ai primi 40 minuti di Batman Begins mi trovo su un altro pianeta, non è nemmeno la stessa galassia. Questo perché retorico significa anche "scontato" e in questo senso Nolan dà per scontato che noi sentiamo quello che prova Blake attraverso le parole, così come dà per scontato che noi empatizziamo con l'epifania di Cooper nel tesseratto attraverso il dialogo con TARS. Un altro piccolo problema è che Nolan è diventato confuso, perché negli ultimi due film si è lasciato andare alle emozioni sacrificando la struttura e la logica della trama. Basti pensare alla scena del marchio infuocato di TDKR, notevole nell'uso della scenografia e catartica (almeno sulla carta) perché simboleggia il ritorno in pompa magna di Batman, ma priva di senso perché strategicamente non ha senso rivelare la propria presenza al nemico. Stesso discorso per l'arrivo del The Bat nel bel mezzo del campo di battaglia per motivare la carica dei poliziotti. Dopo quella scena c'è uno stacco e Batman si trova sul campo di battaglia per fare a cazzotti con Bane.

Tutti questi problemi, che vadano in una direzione piuttosto che in quella opposta, sono PROBLEMI. Adesso io non voglio far passare Lev per quello che casca dal pero, però per quanto mi riguarda "niente di nuovo sotto al sole". Bisogna dargli atto però che ha fatto un intervento competente e ragionato che spinge a riflettere meglio sui difetti del Nolan recente, almeno chi è disposto a farlo. Ed è proprio qui la sua utilità.

Per il resto mi permetto solo una postilla in risposta alle cosiddette incoerenze logiche:
- In Inception le leggi fisiche di un livello non si ripercuotono direttamente sul livello successivo ma hanno effetto sulla percezione del sognatore, quindi nell'albergo Arthur perde il senso della gravità perché nel livello precedente ha la sensazione di galleggiare a mezz'aria nel furgone che cade dal ponte. Immagina che Eames fosse rimasto sul ponte e non stesse cadendo, nel livello successivo galleggerebbe comunque perché dipende da Arthur, non dipende da quello che sente lui dato che non è suo il sogno.
- le The Dark Knight Rises le fogne sono costituite da una fitta rete di canali ma non è così assurdo che due corpi che cadono nello stesso punto vengano trasportati dalla corrente fino allo stesso sbocco. Ovviamente quello di Blake è un azzardo e il ritrovamento di Gordon è una forzatura, su questo non ci piove.
- Sul wormhole nei pressi di Saturno non vedo nessun problema, se fosse stato vicino a Marte non sarebbe cambiato nulla. Immagino che Saturno abbia una funzione simbolica come ce l'ha Giove in 2001: Odissea nello Spazio.
 
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view post Posted on 21/11/2016, 22:56     +1   -1
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Comprendo e parzialmente condivido quel che dici. Fondamentalmente non condivido la gravità nelle considerazioni e nel pensiero di Lev, così come nel tuo, riguardo il calo di qualità del Cinema di Nolan, soprattutto visto e considerato che dopo TDKR (ad oggi sicuramente il suo punto più basso) non é certo proseguito. Anzi...
 
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view post Posted on 21/11/2016, 23:00     +1   -1

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Il post di MoS sfiora onestamente la perfezione, non concordo sulle ultime sue spiegazioni in merito alle incoerenze logiche, ma ha tirato fuori un discorso che io per mancanze culturali ho solo scalfito. Quindi lo ringrazio. Ci tengo a precisare che qui nessuno sta attaccando nessuno, solo che leggo certe cose in giro che ad un certo punto mi spingono a scrivere qualcosa anche solo nella speranza che qualcuno legga e abbia perlomeno un'idea dell'argomento di cui si parla. I gusti sono sacrosanti e mi stanno bene, ma se si insiste su certi mantra (attenzione sia dalla parte degli appassionati che dalla parte dei detrattori) non si va da nessuna parte. E Nolan è inspiegabilmente uno dei registi più amati ed odiati allo stesso tempo, cosa che non può essere assolutamente giustificata dal tipo di cinema che crea. Ovviamente mi piacerebbe sapere anche il parere di altri utenti che, finora, non hanno parlato :).
 
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view post Posted on 21/11/2016, 23:04     +1   -1
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Beh, ma ovviamente parli di affermazioni e considerazioni in merito ai suoi film che difficilmente potrai leggere tra questi lidi, salvo casi eccezionali, quindi non vedo perché farne un dramma, ma sicuramente é giusto condividere le proprie idee in merito e confrontarle con gli altri. ;)
 
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Melvin
view post Posted on 22/11/2016, 15:32     +1   +1   -1




Concordo in linea di massima con le sensazioni di Lev Yashin riguardanti il cinema di Nolan post TDK, ovvero che sia peggiorato per tutta una serie di motivi che non starò qua a ripetere. Non sono così duro però su Interstellar che, nonostante 2-3 difetti grossi (cadute di stile, trovate cheap, chiamatele come volete), ai miei occhi mantiene sempre un valore piuttosto alto anche a più visioni. Sarà che la space opera è il mio genere cinematografico preferito (fatemi vedere un'astronave e due pianeti e sarò vostro schiavo per sempre), sarà che la messa in scena di quel film è talmente potente da farmi dimenticare dei famosi difetti ma è un film che continuo ad amare, a differenza di Inception che decisamente peggiora ad ogni visione ed è ad oggi forse il film di Nolan assieme ad Insomnia che preferisco di meno.

Mi limito a dire che secondo me la fase 2.0 del cinema di Nolan (2010-in corso) è caratterizzata da una palese complicazione della narrazione e dalla fortissima ambizione di voler unire spettacolo mainstream e approccio cerebrale (proprio del background letterario di Nolan), ma anche ahimè da una sempre più scarsa fiducia nel pubblico.
Sono sempre più convinto che Nolan sappia benissimo di essere una delle persona più intelligenti a Hollywood e che questo, negli anni, lo abbia portato ad isolarsi intellettualmente. Non è mai stato uno molto aperto a collaborazioni e contaminazioni dall'esterno e non ha mai lavorato con nessun'altro escluso suo fratello (e Goyer per la saga di Batman anche se quest'ultimo ha avuto un ruolo marginale nell'effettivo). Imbarcarsi in progetti giganti e così ambiziosi da soli può essere molto rischioso e le conseguenze del suo isolamento creativo sono evidenti agli occhi di tutti. I difetti più grossi dei suoi ultimi 3 film sarebbero potuti essere facilmente corretti con l'aiuto di qualche punto di vista esterno ma mi sembra ormai evidente che Nolan non è interessato a questo tipo di processo creativo e l'esorbitante potere, anche economico, acquisito recentemente non fa presagire alcun cambio di rotta nell'immediato futuro.
E' vero che Dunkirk sarà un film per forza di cose più lineare per cui pericoli di eventuali cadute di stile dovute all'eccessiva complicazione narrativa non ce ne dovrebbero essere, ma se Nolan continua a considerarsi il re del suo castello (passatemi la metafora sciocca) e a non avere nessuno attorno a lui che gli fa notare i suoi punti deboli, non credo proprio che riuscirà a rendersene conto magicamente e a correggere il tiro. Forse l'unica "speranza" è che arrivi il flop commerciale e che il suo potere illimitato crolli dall'oggi al domani, anche se come scenario sarebbe sicuramente triste.
 
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Pessimismo Cosmico
view post Posted on 22/11/2016, 15:54     +1   -1




Se Nolan dovesse floppare, con le poche chanche che gli studios concedono oggi, sarebbe costretto a:

- Fare un film imposto dagli studios (sperando che vada bene) per fare un altro progetto suo in grande.
- Autoprodursi il suo film per la gran parte e auto-distribuirselo. Questo significa però budget molto minore e rischi in prima persona.

In parole povere, fine dei (pochissimi) blockbuster buoni. Nolan è l'unico regista che al giorno d'oggi può realizzare blockbuster:

- Senza un libro alla base.
- Senza un fumetto alla base.
- Senza che il film debba dar vita ad un franchising.
- Senza 3D
- Senza che il film sia un remake o reboot di un altro film.

In campo blockbuster attualmente Nolan, insieme a Cameron e Peter Jackson, è l'unico che ha il controllo totale. Manco Spielberg o Scorsese ce l'hanno più per farti capire...

Forse Nolan vedendo Mad Max, ha capito che può fare un blockbuster senza dover per forza spiegare le cose a tutti i costi. Quindi ha deciso di spolverare dal cassetto il progetto Dunkirk, storia lineare dove non deve sforzarsi negli spiegoni e può migliorare ancora di più in regia e nei dialoghi.

Edited by Pessimismo Cosmico - 22/11/2016, 16:03
 
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Melvin
view post Posted on 22/11/2016, 16:01     +1   -1




Se Nolan floppasse con Dunkirk (per fare un esempio) non cambierebbe nulla nell'immediato futuro: con il potere che ha e soprattutto con i miliardi in banca, nell'improbabile scenario in cui nessuno studio voglia finanziargli il prossimo film, se lo potrebbe pagare tutto di tasca sua. Ma non sarà così, per scalfire il potere di Nolan ci vorrebbero 3-4 grossi flop di fila che quasi sicuramente non avverranno.
Per spingerlo a uscire dalla bolla creativa di cui ho parlato onestamente non vedo molte vie percorribili, visto anche quanto potere ha acquisito il fratello e quant'è legata a lui anche la moglie come produttrice; non sembrano esserci persone vicine a lui in grado di smuovere le acque perciò o da ora in avanti si dedica esclusivamente a storie più classiche che non lasciano spazio a scivoloni e seghe mentali o temo che ne vedremo ancora in futuro.
 
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Pessimismo Cosmico
view post Posted on 22/11/2016, 16:05     +1   -1




Al giorno d'oggi con i budget che girano, basta un flop per stroncarti la carriera o quasi. A quel punto o divueni uno yes-man sperando in una futura nuova chance, oppure fai piccole o medie produzioni
 
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222 replies since 16/7/2011, 15:06   6991 views
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