Clint Eastwood, La vita la vivo come dico io, o non la vivo affatto.

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Kabutomaru
view post Posted on 6/1/2016, 17:03     +1   -1




A proposito Snake, il finale dello Straniero in italiano, hanno svaccato la battuta.

Eastwood sul set volle apportare una correzione, facendo dire al suo personaggio invece di essere il fratello dello sceriffo seppellito, gli fece intendere di essere lo spirito di quest'ultimo.

Così rende la figura dello straniero molto più enigmatica, se non un'entità demoniaca-spirituale, innovando quindi la figura e superando quindi il personaggio Leoniano.
 
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view post Posted on 6/1/2016, 23:29     +1   -1
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Lo so. In originale lascia intendere che si tratti di una sorta di reincarnazione dello spirito dello sceriffo morto, tornato per vendicare la sua morte e portare l'Inferno nella cittadina di Lago per purificarla con le fiamme. Una scelta che rinnova il personaggio dello straniero senza nome creato da Leone, rendendolo qui un'entità sovrannaturale. In questo senso lo supera, cioè va oltre la natura umana del personaggio, ma spero tu non intenda dire che il personaggio di Eastwood supera quello di Leone nel complesso della sua caratterizzazione e della sua iconicità, perché la Leggenda protagonista delle storie leoniane é a livelli insuperabili.
 
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Kabutomaru
view post Posted on 6/1/2016, 23:58     +1   -1




Pure nella caratterizzazione è un personaggio totalmente negativo pure lui, visto che violenta una donna ad inizio film ed uccide 3 uomini in modo poco leale.

Lo spirito vuole vendicarsi dei valori non rispettati e per far si che ciò avvenga, deve distruggere tutto in un luogo che sembra invece calmo e placido. Insomma una sorta di cittadina alla Twin Peaks in piena epoca west.

La sua vendetta risparmia solo il nano (che gli dà sepoltura), e la moglie dell'albergatore (che voleva intervenire ad aiutarlo).
 
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view post Posted on 25/1/2016, 19:28     +1   -1
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I film dall'85 al 2002 mi sono tornati in mente rivedendoli, in quanto li avevo visti tutti (anche se alcuni solo in parte) parecchi anni fa.

Con Il Cavaliere pallido ha provato a realizzare un western per dare un colpo di coda al filone, che in quegli anni stava inevitabilmente perdendo forza ed interesse, ma é un film che arriva inevitabilmente fuori tempo massimo, seguendo una formula narrativa reiterata (quasi una sorta di remake/omaggio de "Il cavaliere della valle solitaria"), che lo porta ad esser privo di particolare interesse o stimolo, ed una messa in scena classica, che lo porta ad esser privo del giusto carattere e della giusta forza per far rifiorire il genere e per sopravvivere al periodo storico in cui é uscito. Nel complesso risulta comunque piacevole da vedere, con alcuni momenti più riusciti di altri, ma decisamente non lascia il segno.

Gunny vede una delle migliori interpretazioni di Eastwood, che finalmente varia un po' il suo registro e caratterizza al meglio il suo personaggio, diversificandolo un po' dai precedenti e rendendolo particolarmente iconico. Leggendo il commento di Kabuto, il film risulta l'ennesimo esempio di come non s'interpreta un film, cioé a discrezione personale ed in base alle proprie opinioni, ma vanno interpretati in maniera corretta. Perché il film non dissacra affato la figura del militare e quella dei Marines, anzi. Il film, come quasi ogni film di Eastwood, si pone in netto contrasto con l'autorità, contro chi detiene il potere nonostante non lo meriti, contro chi amministra giustizia nella maniera sbagliata. Che é poi una delle cose che apprezzo di Eastwood: il suo risentimento e la sua insofferenza nei confronti delle ingiustizie. Di conseguenza, il film si pone giustamente in maniera ostile nei confronti dei giovani, esaltati ed incompetenti Ufficiali dei Marines. Non dei Marines. Si schiera contro (e percula alla grande) chi detiene l'autorità in quell'ambito senza meritarla, finendo per amministrare nel peggiore dei modi i suoi sottoposti e rischiando così di formare dei Marines che non sono in grado di far fronte ai loro compiti, di riuscire a vincere una battaglia e di salvarsi la vita. Come invece i metodi d'insegnamento di Gunny riescono a fare, facendogli ottenere anche l'approvazione ed il rispetto da parte dei suoi sottoposti. Un film davvero divertente e spassoso, come nessun altro dei suoi, che si lascia vedere con grande piacere, specie da chi questa storia la vive in prima persona. ^_^

Bird é un biopic che vive principalmente di due cose: l'immensa interpretazione di Forest Whitaker e la gran bella regia di Eastwood, che firma una delle sue opere migliori dal punto di vista tecnico e formale, risultando quasi "scorsesiano" in certi momenti. Dopo "Honkytonk Man", torna a raccontare gli ultimi momenti di vita di un uomo ed il suo rapporto con la Musica, concentrandosi questa volta molto più sulla figura del protagonista e molto meno sui rapporti interpersonali. Bellissima la Fotografia, che immerge letteralmente nell'animo di Bird. Nonostante tutto questo, però, non l'ho trovato particolarmente eccelso nel complesso, si dilunga in diversi momenti facendo perdere interesse per quel che racconta, ed alla fine della fiera non lascia quella voglia di rivederlo che accompagna i grandi film. Tant'é che sullo stesso tema gli ho preferito "Honkytonk Man".

Cacciatore Bianco, Cuore Nero é senza alcun dubbio un gran bel film. Divertente e drammatico, ironico e riflessivo, profondamente umano. Ho adorato il personaggio di John Wilson in quanto non si tratta altro che di Clint Eastwood stesso. Mosso come sempre dai suoi desideri ed animato dalla propria avversione nei confronti delle autorità, del potere, delle ingiustizie, in una sorta di ricerca personale che passa attraverso l'autodistruzione, cerca di compiere lui stesso un atto di crudeltà. Tra riflessioni sul Cinema, sull'Arte, sull'Uomo e la Natura, riuscirà il nostro eroe, nel corso della sua avventura, a comprendere ed ascoltare il suo compagno di viaggio/voce della sua coscienza, rivedendo così la propria condotta e la propria esistenza? Semplicemente bellissimo il finale.

Forse Eastwood voleva realizzare un action anni 80/90, creando una sorta di erede spirituale di Callaghan e seguendo la scia dei grandi film di genere del periodo, come "Arma Letale" e "Trappola di Cristallo". Purtroppo per lui, Eastwood non é certo Richard Donner o John McTiernan, e visto che non c'entra una mazza con l'azione, tira fuori una roba tristissima come La Recluta, che oltre ad essere uno degli action-polizieschi più insulsi di sempre, degrada Raul Julia nel ruolo patetico di un villain inesistente. Ad oggi, il peggior film di Eastwood, ma credo che non sia sceso più in basso di così.

Si rifà prontamente l'anno dopo realizzando il suo primo, vero e proprio Capolavoro. Gli Spietati é uno degli ultimi grandi esponenti del genere, la pellicola perfetta per raccontare del tramonto del West e del Western, per guardare al Mito con altri occhi, osservando l'eroe da un'altra angolazione, in grado di mostrare come anche quest'ultimo meriti di morire esattamente come lo merita qualsiasi altro uomo abbia commesso le sue stesse azioni. Grandissima prova di Eastwood dietro la mdp e di Gene Hackman davanti, che giustamente porta a casa la statuetta. Incipit ed epilogo rimangono scolpiti. Doverosa e sincera la dedica a Sergio e Don.

Quando arriva il momento di rivedere per la fantamiliardesima volta uno dei tuoi film preferiti, sai già esattamente cosa, come e quando lo proverai durante la visione, ma la voglia ed il piacere di rivederlo e di riprovare quelle stesse cose non svaniscono mai. Per me accade così ovviamente anche con Un Mondo perfetto, da sempre uno dei miei film preferiti. Risulta anche uno dei film più belli che Eastwood abbia mai realizzato, forse anche più bello del film che lo precede, poiché più sottile e sfaccettato nel parlare del lato oscuro del mito e del sogno americano, del contrasto tra quello che é stato costruito per essere un mondo perfetto a livello strutturale e ciò che quel mondo perfetto produce a livello umano. Un contrasto che porta la famiglia più improbabile che questo "mondo perfetto" avrebbe mai immaginato di vedere, a trovare per qualche istante il loro mondo perfetto, il loro sogno americano, la loro esistenza felice. Capolavoro della vita!

I Ponti di Madison County rappresenta una bellissima prova di Eastwood in un genere ancora mai affrontato e potenzialmente lontano dalle sue corde, che dimostra come invece sia in possesso di uno sguardo perfettamente adeguato nel raccontare una storia del genere e nel dare vita a personaggi di questo tipo, come quello che interpreta in questo film, una delle sue migliori prove attoriali. L'alchimia che si crea con il personaggio della Streep é bellissima, intensa, ma soprattutto la nascita e lo sviluppo di questo legame e di questa passione vengono raccontati nel migliore dei modi, con tempi perfetti, fino ad arrivare ad un finale che si attesta fino a quel momento come uno dei più belli e potenti della Filmografia di Eastwood.

Dal 1997 al 2002, non lo so, forse avrà avuto dei problemi economici, doveva far fronte a debiti di gioco o debiti contratti con la mafia, un giro di prostituzione andato letteralmente a puttane... boh! Fatto sta che si mette a realizzare quasi un film all'anno e, sulla scia dei vari thriller anni 90/00 (politici, polizieschi, giornalistici, legali), realizza alcuni dei più insulsi film di genere che abbia mai visto. Pellicole che non hanno nulla a che vedere con i grandi film di genere del periodo in questione e che soprattutto rischiano di affossare la qualità complessiva della Filmografia di Eastwood, che sembra quasi non aver più alcuna possibilità di tornare ai fasti d'inizio decennio. Si lasciano guardare un po' di più Potere assoluto e Mezzanotte nel giardino del Bene e del Male, quest'ultimo soprattutto per la comicità di Lady Chablis, ma per il resto, assieme a Fino a prova contraria e Debito di sangue, non possono che segnare il momento più inutile e basso della carriera di Eastwood. Vi rientra anche Space Cowboys, film di Fantascienza che si lascia anche guardare, ma che non risulta comunque granché, complice l'assurdità del plot, alla quale comunque non si fa poi tanto caso durante la visione, ma giusto perché non si vuole male a nessuno.
 
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Kabutomaru
view post Posted on 25/1/2016, 19:48     +1   -1




Potere Assoluto è un film contro il presidente USA. La difesa dei valori in questo caso è incarnata da un ladro (cioè colui che in pratica è il primo a non rispettarli) che in questo caso si mette contro il cittadino numero 1, The President. La sua morte ristabilirà la giustizia.

In Fino a Prova Contraria, Eastwood si mostra contro la pena di morte, soluzioni Grifftiane e sincera ammirazione per la vita sono i perni di questo film. Ci sono dei problemi: perché tutta la corsa finale? Fare una chiamata non era meglio? Poi si vuole tanto rompere lo stereotipo sui neri, ma il colpevole guarda un po'… è un nero….

Space Cowboys è un film sulla vecchiaia. La terza età come motivo di nuova vita e di realizzazione dei sogni mai realizzati in gioventù. Quattro vecchi di hollywood che insegnano a tutto i giovinastri odierni come si recita. Il film poi ha il pregio di non prendersi mai sul serio (come Armageddon!!!!) e il finale con Tommy Lee Jones molto bello. Uso del digitale avanguardista.

Debito di Sangue è un discreto film. Se lo davi in mano ad altri usciva una schifezza. L'inizio è chiaramente noir/poliziesco. Il cuore come guida prima del cervello.

Mezzanotte nel Giardino del bene e del Male è un film sull'inafferabilità della verità. Kevin Spacey ottimo (peccato in seguito).

La Recluta è discreto. La scena sadomaso, con il video che viene proiettato su tutti i televisori, è un intuito d'artista che sta a mostrare come le cose "scandalose", siano fatte solo per mero apparire.

Edited by MAN of STEEL - 26/1/2016, 00:11
 
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view post Posted on 27/1/2016, 01:18     +1   +1   -1
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Kabuto caro. Come puoi aver facilmente notato dai commenti ai vari film, non mi risparmio di certo quando si tratta di elogiare un bel film, che possieda determinate qualità ed un certo valore. Il punto é averlo davanti un film del genere. In diversi casi é capitato anche con Eastwood, ma in alcuni inevitabilmente no, come quando ci si trova davanti certi film. Che non sono brutti, é ovvio. Sono semplicemente insulsi. Sono anonimi, privi di sapore e di spessore. Quasi si stenta a credere che possano essere film diretti dallo stesso regista che poco prima aveva realizzato tre grandi film uno dietro l'altro e che poi avrebbe realizzato diversi altri grandi film da lì in avanti. Sembrano diretti da un qualsiasi buon mestierante, preso di peso mentre vagava negli studi di Hollywood alla ricerca di una commissione. Sono film che trattano determinati argomenti, come quelli che descrivi, ma ci sono delle grandissime osservazioni da fare.

Per prima cosa, non tutto quello che descrivi é realmente presente nel film. Non esiste per niente al Mondo infatti che i quattro interpreti di "Space Cowboys" insegnino ai "giovinastri odierni" come si recita, visto che due di loro sono quasi praticamente inesistenti nel film e gli altri due non fanno che fornire una normalissima prova, nella media delle loro possibilità. Anzi anche al di sotto, visto che Eastwood e Jones possono fare (ed hanno fatto) molto, ma moooolto di più, in passato come in futuro. E poi l'utilizzo avanguardistico del digitale ce lo vedi solo tu forse, perché vorrei ricordarti che il film é del 2000, perciò vuol dire che non hai visto o che fai finta che non esistano i film precedenti, oppure che fai finta che non esista la ILM. Seconda importantissima cosa, non c'é nessun fantomatico "intuito d'artista" in quella scena de "La Recluta". La criminale ha semplicemente il feticcio di registrare e rivedere le sue pratiche, come fosse una sorta di trofeo che le piace guardare per soddisfazione personale. Terzo, non c'é alcun problema in "Fino a prova contraria" e la cosa dimostra come sempre che hai difficoltà a cogliere e comprendere certi eventi all'interno di una storia e di una sceneggiatura. Una telefonata non sarebbe servita a niente in quel frangente, sarebbe stata inutile, perché il direttore del carcere avrebbe dovuto vedere la prova che hanno con loro, per avere un reale motivo per bloccare l'esecuzione e non rischiare conseguenze per la sua posizione. Non sarebbe bastata la parola di un qualsiasi giornalista, per quanto potesse essere simpatico al direttore del carcere.

Ma se questi film sono (come giustamente lo sono in parte) un film che si schiera contro il potere governativo, un film contro il sistema giudiziario e la pena di morte, un film sulla vecchiaia, un film poliziesco e un film "sull'inafferrabilità della verità" :xD: (rido perché allora lo sarebbero TUTTI i thriller legali! :lol:), allora sono inevitabilmente anche i film più insulsi riguardo questi argomenti che io abbia mai visto!!! Perché ce ne sono stati tanti altri (usciti anche e soprattutto in quel periodo; i film di Eastwood seguono proprio questa scia) che hanno trattato gli stessi argomenti, dando però vita a pellicole molto, ma anche molto più belle.

Vogliamo dei grandi thriller a carattere giudiziario, politico, giornalistico, che si schierano ora contro questo ora contro quello e si fanno un culo così in nome della verità? Basta prendere anche solo i film tratti dai romanzi di John Grisham: "Il Socio" di Sidney Pollack (1993), "Il Rapporto Pelican" di Alan J. Pakula (1993), "L'ultimo appello" di James Foley (1996), "Il Cliente" (1994) o meglio ancora "Il momento di uccidere" di Joel Schumacher (1996), "L'uomo della pioggia" di Francis Ford Coppola (1997) o "La Giuria" di Gary Fleder (2003). Al di là di Grisham, consiglio "Schegge di Paura" di Gregory Hoblit (1996), il grandissimo esordio di Edward Norton.

Vogliamo andare sulla cronaca e cercare un bel film contro il sistema giudiziario e la pena di morte? Prendiamo "Difesa ad oltranza" di Bruce Beresford (1996), con una grandissima Sharon Stone, che racconta la vera storia della prima donna giustiziata negli Stati Uniti dal 1984, Karla Faye Tucker Brown, uscito due anni prima della vera esecuzione, per cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica. Sinceramente, poi, non vorrei doverti ricordare che, addirittura nello stesso anno di "Fino a prova contraria", é uscito sua altezza reale "Il Miglio verde" di Frank Darabont (1999), che mette in scena anche il pregiudizio e l'odio razziale.

Vogliamo poi un vero gran bel film contro il sistema giudiziario ed il potere (politico, governativo e militare) bieco e corrotto, che cerca di pararsi sempre il culo e di passarla sempre liscia facendo i propri porci comodi e commettendo crimini contro l'umanità a destra e sinistra? Basta andare un paio d'anni più avanti, per incrociare il bellissimo "Regole d'Onore" di William Friedkin (2000), oppure andare qualche anno più indietro, per incrociare quello che é forse il punto più alto del genere ed uno dei miei film preferiti di sempre, l'immenso "Codice d'Onore" di Rob Reiner (1992), prima sceneggiatura firmata dal grandissimo Aaron Sorkin. Entrambe le pellicole, oltre a questi argomenti, affondano in particolar modo il loro sguardo sul militarismo americano e su aspetti intrinsechi dell'organizzazione militare.

Vogliamo poi un vero, grandissimo film che s'interroga veramente ed effettivamente sull'inafferrabilità della verità? Aspetta, com'é che si chiamava?! C***o! Mi dimentico sempre! :mmm: Mi sembra qualcosa che con la M... Roba che ha a che fare col Latino.... Ah, ecco! Credo s'intitolasse... sì... credo che fosse un certo "Memento", di un tale Christopher Nolan (2000). Boh! Mai sentito nominare.

Sarebbe poi oltremodo troppo facile per me ricordarti comunque che in quegli anni sono usciti veri grandi thriller come "Se7en" di David Fincher (1995), "I soliti sospetti" di Bryan Singer (1996), "Soldi sporchi" di Sam Raimi (1998), "Following" di Christopher Nolan (1998), "L.A. Confidential" di Curtis Hanson (1998) , "L'Avvocato del Diavolo" di Taylor Hackford (1997), "Omicidio in diretta" di Brian De Palma (1998), "Fight Club" di David Fincher, "Il Sesto Senso" di M. Night Shyamalan (1999), "La Nona Porta" di Roman Polanski (1999), ecc, ecc, ecc, ma sarò magnanimo e non lo far... ahia, c***o! L'ho già fatto! :doh:

Ma poi, davvero dovrei ricordarti che "Debito di sangue" (che tra l'altro elogi - in maniera del tutto forzata, visto che il film non esprime questo concetto - per essere un film che spinge a seguire il cuore prima del cervello, quando tu sostieni da sempre che la vera via sia il contrario :lol:) é uscito nell'anno di "Insomnia" di Nolan, "Minority Report" di Spielberg, "The Bourne Identity" di Liman, "Panic Room" di Fincher e già che ci siamo "K-19" della Bigelow, che male non fa?! Questi sono noir, thriller, polizieschi e film d'azione!!! Psicologici, claustrofobici, spionistici, fantascientifici o bellici che siano! Non quel gialletto insapore, privo di pathos e superscontato, di "Debito di sangue"! :sick:

Questi film di Eastwood, ripeto, non sono brutti.
Semplicemente... fanno pena, data la firma. :(
Inutile negarlo. :zi:

P.S.
Non mettetevi contro di me quando si tratta di uno dei miei generi preferiti! :rock:

Edited by §nake - 27/1/2016, 02:35
 
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Kabutomaru
view post Posted on 27/1/2016, 22:13     +1   -1




Non ho visto molti dei film che hai citato (perché a me i film prettamente di "genere" non piacciono) e non ritengo che con essi, a meno che non provi a trascendere il genere, si possa fare chissà che cosa e sono in pochi ad essere riusciti a fare con il genere grandi cose.

Questi film di genere li ho visti perché c'era Eastwood, con la sua fantastica regia di alta classe, altrimenti non li avrei mai visti.

Edited by MAN of STEEL - 28/1/2016, 10:20
 
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view post Posted on 28/1/2016, 01:22     +1   -1
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Sono decisamente parole di chi non conosce e non ama il Cinema.

Qualsiasi film di genere non nasce come "prodotto inferiore" rispetto a prodotti più particolari, come i film d'autore nordeuropei, giusto per dirne una. I film di genere (che si tratti dell'Horror, della Fantascienza, del Fantasy, ecc), possono essere qualsiasi cosa ed arrivare a toccare qualsiasi vetta. Ovviamente danno il meglio quando vengono sfrutti da grandi autori per trattare determinate tematiche legate all'essere umano ed al mondo che ci circonda, ma non perché in quei casi si é arrivati a "trascendere il genere", quanto perché sono generi che hanno molta più potenzialità per trattare determinate tematiche rispetto ad altri e determinati autori riescono a sfruttare al meglio tutta la loro potenzialità.

In questo caso, parliamo di Thriller, ma in particolare di Thriller a carattere giudiziario, legale, politico, giornalistico, ecc. Questo genere di film non diventano dei film che trattano di determinate tematiche a seconda del fatto che vengano sfruttati da Eastwood o da un altro regista. Sono generi la cui stessa natura é quella di trattare determinate tematiche e di schierarsi, per usare parole tue, contro il sistema. Ci nascono con questo fine. E' nella loro stessa ragion d'essere. E' nella loro essenza. Perciò i film di Eastwood non fanno altro che fare quello che fanno tutti gli altri film dello stesso genere, del quale Eastwood in quegli anni segue la scia, perché vede che questo genere di film é per sua stessa natura indirizzato a trattare argomenti che gli interessano. Non pensare minimanente che sia arrivato lui a prendere film di genere che non avevano alcun fine e li abbia portati a trattare determinati argomenti. Questi film ci nascono per andare contro il sistema.

Ma a fare grandi cose trattando questi argomenti, ci avevano già pensato e ci erano già riusciti tanti altri film (anche altri oltre quelli che ho citato), che risultano perciò ben più validi, grandi e belli rispetto ai filmetti scialbi e inutili con i quali Eastwood ha provato l'incursione in questo genere. Anche perché, di "fantastica regia di alta classe di Eastwood" (paroloni buttati al vento) non ce n'é nemmeno lontanamente l'ombra nei suoi film dal '97 al 2002. Altrimenti farebbero la loro porca figura tra gli altri film dello stesso tipo e sarebbero anche loro al fianco dei miei film di genere preferiti, invece di essere tra gli esponenti meno validi.
 
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Pessimismo Cosmico
view post Posted on 4/3/2016, 00:52     +1   -1




Rivisto I Ponti di Madison County, sempre filmone. Credo che sia insieme a Colazione da Tiffany ed Her, tra i miei film romantici preferiti. Complice anche il dualismo riuscito tra l'Eastwood dietro e quello avanti la macchina da presa, che esprimono due visioni opposte, ma al contempo complementari. Tra l'altro una delle sue interpretazioni più belle, dove impara oramai a comunicare il tutto con un'occhiata semplice o un movimento innanzi alla macchina da presa.
Un finale stratosferico e che rimanda molto ad una morale tipica dei film di Ozu, specialmente nel suo capolavoro assoluto Tarda Primavera (1948). Un epilogo amarissimo, ma necessario nell'ottica della famiglia e nell'andare avanti. Un sacrificio di sé, per un qualcosa che vada ben oltre il proprio orticello.

Peccato per i monologhi interiori della Streep, se li eliminava ci trovavamo innanzi ad un capolavoro.
 
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view post Posted on 20/8/2018, 17:53     +1   -1
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Prima di assentarmi avevo già portato a termine anche la visione della Filmografia di Clint Eastwood, vedendo o rivedendo i film realizzati dal 2003 ad oggi. Periodo che, per continuità, trovo si attesti come uno dei suoi migliori.

Finito di realizzare robetta scialba e insulsa dalla seconda metà degli anni 90 al 2002, Eastwood torna ad impegnarsi seriamente, portando sullo schermo Mystic River, film con il quale torna a gettare lo sguardo sul marcio sociale ed umano, a toccarlo con mano e a restituire con forza su schermo le emozioni del caso. Pur apprezzandolo molto rispetto ad altri film del regista, non é tra i miei preferiti all'interno del genere, ma segna comunque un grande ritrovamento da parte del cineasta. Una pellicola che ha dato una bella scossa alla sua Filmografia, che di lì a poco si sarebbe arricchita ulteriormente. In particolare con Million Dollar Baby, che considero ad oggi l'apice della sua carriera, o con il dittico bellico Flags of Our Fathers/Lettere da Iwo Jima, che non riesco a considerare separatamente, nè nel giudizio nè nelle preferenze, ma ancor di più con i film del 2008, ovvero Changeling e Gran Torino, con i quali riesce a colpire duro come pochi altri cineasti in quel periodo. Segue per me un periodo di pellicole mediamente buone, a tratti ottime, da Invictus a J. Edgar, passando per Hereafter, ma mai totalmente e realmente potenti e significative come quanto realizzato nel decennio precedente. Da amante della Musica, poi, non ho potuto che apprezzare particolarmente il biografico Jersey Boys, dalla forte impronta scorsesiana, ma ovviamente niente che faccia gridare al miracolo. Finchè non è arrivato il momento di assistere ad uno dei più validi tra i suoi film degli ultimi anni, ovvero American Sniper, con il quale si porta al limite tra lo sguardo lucido e l'ideologia. Persa l'occasione di vederlo in sala, ho recuperato poi Sully qualche mese fa, apprezzandolo in buona misura, senza però esserne particolarmente rapito e coinvolto, finchè non ho avuto la malsana idea di sprecare parte della mia connessione per vedere The 15:17 to Paris, cioè una delle cose di cui la carriera di Eastwood ed il mondo intero poteva benissimo fare a meno.

Detto questo, passo come da consuetudine a lasciarvi una lista indicativa delle preferenze personali riguardo le sue pellicole:

01) Million Dollar Baby (2004)
02) Gli Spietati (1992)
03) Gran Torino (2008)
04) Un Mondo perfetto (1993)
05) Changeling (2008)
06) Flags of our Fathers/Lettere da Iwo Jima (2006)
07) Il Texano dagli occhi di ghiaccio (1976)
08) I Ponti di Madison County (1995)
09) Lo Straniero senza nome (1973)
10) Mystic River (2003)

11) Cacciatore Bianco, Cuore Nero (1990)
12) Breezy (1973)
13) Honkytonk Man (1982)
14) Bronco Billy (1980)
15) Bird (1988)
16) American Sniper(2014)
17) Jersey Boys (2014)
18) Gunny (1986)
19) Invictus (2009)
20) Assassinio sull'Eiger (1975)

21) Brivido nella notte (1971)
22) Il Cavaliere pallido (1985)
23) Coraggio... fatti ammazzare (1983)
24) Sully (2016)
25) J. Edgar (2011)
26) Hereafter (2010)
27) L'Uomo nel mirino (1977)
28) Firefox (1982)
29) Potere assoluto (1997)
30) Mezzanotte nel giardino del Bene e del Male (1997)

31) Space Cowboys (2000)
32) Fino a prova contraria (1999)
33) Debito di sangue (2002)
34) The 15:17 to Paris (2018)
35) La Recluta (1990)
 
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