Animazione, tradizionale e digitale

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DottorBrand
view post Posted on 2/4/2017, 20:35     +1   -1




Che articolo sfizzioso :wub: :occhi:
Frozen, svelato come doveva essere (e di consequenza finire) il film Disney
Per i più appassionati non è una sorpresa, soprattutto pensando a chi ha ispirato gli autori di Frozen. Ma ora è ‘ufficiale’. Il lungometraggio della Disney, campione d’incassi nel 2013, in origine era molto diverso dalla favola a lieto fine che ha appassionato milioni di bambini in tutto il mondo. Elsa e Anna non erano sorelle ed Elsa non era per nulla buona.

A raccontarlo è stato il produttore Peter Del Vecho a Entertainment Weekly, che ha svelato le modifiche fatte alla sceneggiatura in corso d’opera. “Quando abbiamo iniziato con il progetto di Frozen Anna ed Elsa non erano sorelle, non facevano nemmeno parte della famiglia reale. Anna non era una principessa ed Elsa si era autoproclamata Regina di ghiaccio, solo che era il male puro, molto più simole al racconto di Christian Andersen. Abbiamo iniziato con un villain donna e un’eroina femminile innocente coinvolta in una epica battaglia con i mostri di neve che Elsa aveva creato come suo esercito…” confessa Del Vecho, che così conferma che il primo Frozen era molto più vicino alla fiaba di Andersen “La Regina di ghiaccio”. Ma non solo.

“Frozen doveva aprirsi con una profezia che diceva che “un sovrano dal cuore di ghiaccio avrebbe portato distruzione nel regno di Arendelle”. Veniva poi introdotta Anna, una eroina dal cuore puro ed Elsa, una malvagia regina delle nevi e venivamo a scoprire che Elsa era una donna disprezzata perché abbandonata all’altare il giorno delle sue nozze, cosa che le congelò il cuore così da non essere più in grado di amare di nuovo. Sia Elsa che il pubblico scoprivano così che era lei la cattiva della profezia” racconta Del Vecho.

E, proprio vista la trama diversa all’inizio, anche il finale era completamente diverso, con un colpo di scena che non si discosta troppo da quello che conosciamo, ma che riprende il discorso della profezia. “Per fermare l’attacco dell’esercito di Elsa il principe doppiogiochista Hans avrebbe innescato una gigantesca valanga senza preoccuparsi che in questo modo avrebbe messo in pericolo non sono Elsa ma anche Anna e il regno di Arendelle. Anna si rendeva conto allora che Elsa era l’unica speranza e la convincerla ad usare i suoi poteri per salvare il regno. La sorpresa finale riguardava il fatto che la profezia non parlava di Elsa ma di Hans, perché era lui quello che metaforicamente aveva il cuore congelato essendo un insensibile sociopatico. Il cuore di Elsa veniva così scongelato permettendole di amare di nuovo” dice il produttore.

FONTE YAHOO da Entertainment Weekly


Edited by DottorBrand - 3/4/2017, 09:47
 
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DottorBrand
view post Posted on 3/4/2017, 22:53     +1   +1   -1




:adora: RAGAZZI QUESTO CORTOMETRAGGIO HA VINTO !!!
Se non avete visto un certo film di Stanley Kubrick probabilmente non ve lo gusterete come sto facendo io

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view post Posted on 14/6/2017, 20:57     +1   -1
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Visti nell'ultimo periodo.

Hotel Transylvania 2 di Genndy Tartakovsky. Simpatico sequel del più riuscito e divertente predecessore, si lascia guardare altrettanto piacevolmente per l'escalation di situazioni che giocano come sempre con il ventaglio di cliché sui mostri. Per svagarsi con estrema leggerezza.

Sausage Party di Greg Tiernan e Conrad Vernon. Molto meno scemo di quanto immaginassi, dato che presenta più di qualche idea interessante nella creazione della vita e delle disavventure dei prodotti alimentari, ma pur sempre una classica commedia demenziale americana nello stile di Seth Rogen, Jonah Hill, James Franco e compagnia, che se da una parte diverte sempre e comunque, dall'altra non fa che riproporre nell'ennesima versione la solita comicità giocata su riferimenti sessuali e doppisensi, in questo caso anche soprattutto visivi, sfruttando in questo senso il disegno animato.

Kubo e la Spada Magica di Travis Knight. Livello altissimo dal punto di vista tecnico ed estetico, ormai firma inconfondibile della Laika, per un film che parte estremamente bene, con un primo atto particolarmente raffinato ed uno sviluppo narrativo nel quale brillano un paio di sequenza visivamente eccelsa, ma nel terzo atto la povertà della narrazione presta il fianco e mostra tutte le sue debolezza, soprattutto in quanto la risoluzione viene gestita in maniera superficiale, banalizzando un po' il tutto. Resta comunque una visione più che piacevole per quel che di buono presenta al suo interno.

Piano Forest di Masayuki Kojima. Tratto dall'omonimo manga, una storia di formazione che passa attraverso l'amicizia/rivalità tra i due protagonisti, Shuhei e Kai, estremamente diversi per quanto riguarda l'approccio alla vita, rappresentato nello specifico attraverso l'approccio al pianoforte, ma accomunati ed uniti dalla stessa passione per la Musica. Il film è quindi costruito sul rapporto e sulla dicotomia tra i due ragazzini, un confronto tra due personalità e status sociali diametralmente opposti che risulta essere un fattore di crescita per entrambi. Minimalista nella messa in scena e sommesso nella regia, si presenta estremamente curato quando si tratta di rappresentare l'esecuzione musicale, con animazioni che ricreano molto fedelmente i movimenti delle dita sui tasti del pianoforte, e la colonna sonora, a cui ha collaborato il pianista Vladimir Davidovič Aškenazi, contribuisce a calare nell'atmosfera surreale del magico pianoforte nella foresta, ma l'approccio minimale non si traduce quasi mai in quella delicatezza estetica capace di esplodere nella migliore tradizione della visionarietà poetica del Sol Levante, dando più la sensazione di un lavoro con pochi mezzi a disposizione che riesce comunque, nel suo piccolo, a raccontare in maniera semplice e piacevole una bella storia di formazione. Per certi aspetti il personaggio di Kai mi ha ricordato quello di Goshu, il violoncellista protagonista dell'omonimo film di Isao Takahata.

Una Lettera per Momo di Hiroyuki Okiura. Dopo la "breve pausa" durata circa DODICI ANNI! (:lol:), Okiura, che nel '99 aveva appunto esordito come pochi, dirigendo l'immenso Jin-Roh, torna finalmente nel 2011 alla regia di un lungometraggio. Dai toni, dall'estetica e dagli intenti diametralmente opposti, si presenta fin dai primi istanti come qualcosa di completamente differente rispetto al suo primo film, con il quale condivide di base il design dei personaggi e lo stile delle animazioni, ma dal quale non potrebbe essere più lontano in termini di narrativa, target, temi affrontati. Momo é una ragazzina di circa 11 anni che ha perso suo padre in un incidente e per questo é costretta a trasferirsi sull'isola dove la madre ha trovato lavoro. Qui incontrerà gli zii che la metteranno al corrente delle leggende sui demoni che si tramandano in famiglia, fino a che tre di questi "demoni" non irromperanno nella sua vita, con Momo, dapprima spaventata, sempre più intenzionata a capire perché. Forse ha qualcosa a che fare, appunto, la lettera che suo padre le stava scrivendo prima di morire e che reca scritto solo "Cara Momo". Divertente, leggero e delicato, il film affronta con intelligenza e garbo l'elaborazione del lutto da parte di una ragazzina, ma anche il rapporto con il genitore ancora in vita, anch'esso ovviamente segnato dalla perdita, così come la maturazione caratteriale della giovane protagonista, chiamata ad affrontare il suo trauma ed uscire fuori dal blocco che le impedisce di vivere con serenità il resto della vita. Si avverte in più di un'occasione l'influenza dell'immaginario fantastico di Miyazaki, Kon e della tradizione giapponese in generale per quanto riguarda la rappresentazione dei demoni, in particolare nell'orgia sul finale, che ricorda certe visioni presenti nei film di questi registi e non solo.

The Boy and The Beast di Mamoru Hosoda. Dulcis in fundo, il meglio del lotto, ma solo per manifesta superiorità, perché non si tratta del suo film migliore, ma al contempo sarebbe potuto esserlo ampiamente. Mi spiego meglio. Si tratta praticamente dell'opera magna di Hosoda in termini di narrativa e poetica, un sunto particolarmente denso, carico e bello di tutto ciò che caratterizza la sua Filmografia, affrontando, nel corso di tutta la sua durata, ogni singola tematica presente nei suoi lavori precedenti, dando vita ad un corpus unico, uniforme, definito e completo che fanno del film la controparte in pellicola della persona di Hosoda. E lo fa in maniera grandiosa dal punto di vista estetico e registico, con momenti e sequenze di rara bellezza e potenza che entrano di diritto nell'olimpo dell'animazione giapponese. Dici, dov'é la fregatura? La fregatura é che queste splendide immagini, comparabili a poche altre, sono purtroppo soverchiate, banalizzate e quindi estremamente depotenziate da una narrazione che definire a dir poco sovraespositiva sarebbe la madre di tutti gli eufemismi. Forse contribuisce particolarmente l'assenza di Satoko Okudera alla sceneggiatura, collaboratrice storica di Hosoda fin dal primo lungometraggio, perché in questo caso il nostro sembra essere stato colto da quella che potrei cominciare a definire come la "sindrome da Makoto Shinkai". Quasi ogni cazzo di singola sequenza del film é minata da una scrittura ingenua e ridondante, con momenti potenzialmente immensi che vengono resi particolarmente deboli da metafore e simboli che non passano attraverso il non detto, ma vengono urlati ad alta voce, rispiegati più e più volte, come se il film fosse intenzionato a farsi comprendere da spettatori ritardati, praticamente stile Teletubbies che si rivolgono ai bambini enunciando di volta in volta quello che stanno facendo, cosa stanno usando, dove stanno andando, ecc. Il livello è sostanzialmente quello. Molto più che da mani in faccia. Visione sconsigliata quindi? Anche no. Perché, come detto, sul piano visivo e registico siamo davanti ad un film di Hosoda, da questo punto di vista sì, probabilmente il più potente dei quattro, ma al tempo stesso quello infinitamente più debole nel complesso, per le ragioni espresse poc'anzi.
 
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Pessimismo Cosmico
view post Posted on 14/6/2017, 23:46     +1   +1   -1




Il film di Okiura è una perla di rara bellezza. Chi pensava che l'allievo di Oshii possedesse questa sensibilità malinconica.

12 anni... ne sono passati 6 da Momo e ancora nessun nuovo suo film.
 
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view post Posted on 15/6/2017, 14:08     +1   -1
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Jin-Roh é l'emblema stesso del dramma e della malinconia, visti attraverso gli occhi di uomo e di una ragazzina mentre divorano il mondo.
 
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view post Posted on 12/10/2017, 05:59     +1   -1
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CITAZIONE (§nake @ 14/6/2017, 21:57) 
The Boy and The Beast di Mamoru Hosoda.

Circa quasi concordo. Certamente è un film che esprime tutto lo stile tematico e estetico di Hosoda, ma questa volta lo fa trascinandosi appresso diversi problemi, in primis di struttura e narrazione. Se la prima parte è narrativamente buona anche se derivativa, la seconda pretende di risolvere la trama troppo frettolosamente, tralasciando di approfondire elementi che potevano essere interessanti per lo sviluppo del protagonista (vedi la ragazza) per finire tutto in un simil disaster movie con lo scontro con il suo doppelgänger (altra banalità) per niente ispirato.
 
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view post Posted on 29/4/2018, 20:31     +1   -1
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Nel periodo di assenza ho visto anche alcuni film d'animazione.
Indicativamente in ordine crescente di preferenza:

Cars 3 di Brian Fee
Paranorman di Sam Fell & Chris Butler
Il Viaggio di Arlo di Peter Sohn
Dragon Trainer di Chris Sanders & Dean DeBlois
Dragon Trainer 2 di Dean DeBlois
Boxtrolls di Graham Annable & Anthony Stacchi
Alla ricerca di Dory di Andrew Stanton & Angus MacLane
Coco di Lee Unkrich & Adrian Molina
Il Libro della Vita di Jorge R. Gutierrez
Sinbad di Patrick Gilmore & Tim Johnson
Epic di Chris Wedge
Le 5 Leggende di Peter Ramsey
 
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view post Posted on 18/7/2018, 17:53     +1   -1
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In questi giorni cercherò di risolvere alcune questioni per poi tornare sempre più attivo sul forum. Nel frattempo, vi faccio sapere di aver effettuato, nei giorni scorsi, la corposa operazione di revisione/recupero di tutti i Classici Disney. Di conseguenza, per mero piacere di condivisione e nell'eventualità che si voglia poi parlare di qualche titolo, vi lascio qui di seguito una mia lista indicativa delle preferenze personali riguardo la Storia e le pellicole della Walt Disney:

CITAZIONE
01) Lilo & Stitch di Dean DeBlois & Chris Sanders (2002)
02) Bambi di David Hand, James Algar, Bill Roberts, Norman Wright, Sam Armstrong, Paul Satterfield & Graham Heid (1942)
03) Aladdin di Ron Clements & John Musker (1992)
04) Pinocchio di Ben Sharpsteen, Hamilton Luske, Bill Roberts, Norman Ferguson, Jack Kinney, Wilfred Jackson & T. Hee (1940)
05) Lilli e il Vagabondo di Hamilton Luske, Clyde Geronimi & Wilfred Jackson (1957)
06) Biancaneve e i Sette Nani di David Hand (1937)
07) Cenerentola di Wilfred Jackson, Hamilton Luske & Clyde Geronimi (1950)
08) Hercules di Ron Clements & John Musker (1997)
09) La Bella addormentata nel Bosco di Clyde Geronimi, Eric Larson, Wolfgang Reitherman & Les Clark (1959)
10) Tarzan di Chris Buck & Kevin Lima (1999)

11) Il Re Leone di Roger Allers & Rob Minkoff (1994)
12) Red e Toby nemiciamici di Art Stevens, Ted Berman & Richard Rich (1981)
13) Mulan di Tony Bancroft & Barry Cook (1998)
14) La Bella e la Bestia di Gary Trousdale & Kirk Wise (1991)
15) La Sirenetta di Ron Clements & John Musker (1989)
16) Fantasia di S.Armstrong J.Algar B.Roberts P.Satterfield B.Sharpsteen D.Hand H.Luske J.Handley F.Beebe T.Hee N.Ferguson W.Jackson (1940)
17) Dumbo di Ben Sharpsteen, Norman Ferguson, Wilfred Jackson, Bill Roberts, Jack Kinney & Samuel Armstrong (1941)
18) Il Gobbo di Notre Dame di Gary Trousdale & Kirk Wise (1996)
19) Ralph Spaccatutto di Rich Moore (2012)
20) Koda, fratello orso di Aaron Blaise & Robert Walker (2003)

21) Atlantis: L'Impero Perduto di Gary Trousdale & Kirk Wise (2001)
22) Bianca e Bernie nella terra dei canguri di Hendel Butoy & Mike Gabriel (1990)
23) Taron e la Pentola Magica di Ted Berman & Richard Rich (1985)
24) Le Avventure di Ichabod e Mr. Toad di Jack Kinney, Clyde Geronimi & James Algar (1949)
25) Bolt di Chris Williams & Byron Howard (2008)
26) Oceania di Ron Clements & John Musker (2016)
27) Rapunzel di Nathan Greno & Byron Howard (2010)
28) Il Pianeta del Tesoro di Ron Clements & John Musker (2002)
29) Il Libro della Giungla di Wolfgang Reitherman (1967)
30) La Spada nella Roccia di Wolfgang Reitherman (1963)

31) Le Avventure di Peter Pan di Hamilton Luske, Clyde Geronimi, Wilfred Jackson & Jack Kinney (1953)
32) La Carica dei Cento e Uno di Wolfgang Reitherman, Hamilton Luske & Clyde Geronimi (1961)
33) Frozen di Chris Buck & Jennifer Lee (2013)
34) Big Hero 6 di Don Hall & Chris Williams (2014)
35) Zootropolis di Byron Howard, Rich Moore & Jared Bush (2016)
36) Saludos Amigos di Wilfred Jackson, Jack Kinney, Hamilton Luske & Bill Roberts (1942)
37) Pocahontas di Mike Gabriel & Eric Goldberg (1995)
38) Alice nel Paese delle Meraviglie di Clyde Geronimi, Hamilton Luske & Wilfred Jackson (1951)
39) Le Avventure di Winnie the Pooh di Wolfgang Reitherman & John Lounsbery (1977)
40) Basil l'Investigatopo di Ron Clements, John Musker, Burny Mattinson & David Michener (1986)

41) Robin Hood di Wolfgang Reitherman (1973)
42) Oliver & Company di George Scribner (1988)
43) Gli Aristogatti di Wolfgang Reitherman (1970)
44) Bongo e i tre avventurieri di Jack Kinney, Bill Roberts, Hamilton Luske & William Morgan (1947)
45) Musica maestro di Jack Kinney, Clyde Geronimi, Hamilton Luske, Robert Cormack & Joshua Meador (1946)
46) Le Avventure di Bianca e Bernie di Wolfgang Reitherman, John Lounsbery & Art Stevens (1977)
47) Winnie the Pooh: Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri di Stephen J. Anderson & Don Hall (2011)
48) Le Follie dell'Imperatore di Mark Dindal (2000)
49) I Robinson: Una famiglia spaziale di Stephen J. Anderson (2007)
50) Fantasia 2000 di James Algar, Gaëtan Brizzi, Paul Brizzi, Hendel Butoy, Francis Glebas, Eric Goldberg, Don Hahn, Pixote Hunt (1999)

51) Dinosauri di Ralph Zondag & Eric Leighton (2000)
52) La Principessa e il Ranocchio di Ron Clements & John Musker (2009)
53) Lo Scrigno delle Sette Perle di Clyde Geronimi, Wilfred Jackson, Hamilton Luske & Jack Kinney (1948)
54) Chicken Little: Amici per le penne di Mark Dindal (2005)
55) I Tre Caballeros di Norman Ferguson, Clyde Geronimi, Jack Kinney, Bill Roberts & Harold Young (1944)
56) Mucche alla riscossa di Will Finn & John Sanford (2004)
 
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view post Posted on 18/7/2018, 18:12     +1   -1
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Se dovessi elencare i miei Classici preferiti direi:

- Robin Hood
- The emperor's new groove
- Il re leone
- The fox and the hound
- Aladdin
- Hercules
- The magic cauldron
- The rescuers
- The great mouse detective
- La bella e la bestia

Il preferito in assoluto? E' variato negli anni, ma probabilmente Aladdin è quello che rientra più spesso al primo posto.
 
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DottorBrand
view post Posted on 22/1/2019, 13:02     +1   -1




Premesso che ho fin da bambina detestato qualsiasi classifica, malgrado diventi grande e continui a vedere film d'animazione sempre nuovi, questi rimangono sul podio allo stesso livello senza nessuna preferenza in più sugli altri. Questi film per me sono tutti amici:

Aladdin di Ron Clements, John Musker
La Principessa e il Ranocchio di John Musker,Ron Clements
Song of the Sea di Tomm Moore
Il Castello Errante di Howl di Hayao Miyazaki
Ratatouille di Brad Bird

Associo questo a questo mio breve post una chicca deliziosa, vi consiglio nel tempo libero se non avete niente da fare di recuperare tutte le altre sedute di doppiaggio che si trovano su The Lion King perchè Jeremy Irons mentre registra la sua voce è ancora più pauroso di Scar

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