Woody Allen, Fino all'anno scorso avevo un solo difetto. Ero presuntuoso

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David Noodles
view post Posted on 24/11/2014, 15:18     +2   +1   -1




Ieri ho potuto visionare in anteprima al Torino Film Festival l'ultima fatica di Allen, Magic in the moonlight.
Sicuramente non passerà alla storia come il miglior Allen, alla fine non dice niente che Allen non abbia già detto in tanti altri suoi film precedenti, la trama ha uno sviluppo anche abbastanza scontato, però Allen riesce sempre a renderlo divertente, interessante e godibile. I due protagonisti Colin Firth e Emma Stone sono in forma smagliante e danno vita a dei duetti fantastici, vi sono delle linee di dialogo estremamente divertenti e delle gag spassosissime. Una nota di merito va alla fotografia di Darius Khondji che esalta parecchio la bellezza naturale dei paesaggi della Costa Azzurra.
Insomma, non certamente un film memorabile, ma, come quasi sempre con Allen, un film più che decoroso che merita di essere visto.
 
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Melvin
view post Posted on 25/11/2014, 22:18     +1   -1




Concordo anche se secondo me Emma Stone non ha reso al massimo non essendo una donna Alleniana per eccellenza e la fotografia mi è piaciuta di più di altri suoi film europei ma l'ho trovata sempre troppo patinata (problema che ha anche Blue Jasmine per assurdo). E come hai detto te è troppo prevedibile, è quasi una riproposizione di pezzi di altri suoi film con un'ambientazione diversa. Credo che fra qualche anno potrò considerare Magic in the Moonlight uno di quei film evitabili di questo periodo :zi:
 
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Melvin
view post Posted on 10/4/2015, 17:26     +1   -1




Ho recentemente recuperato 4 dei pochi film che mi mancano per completare la filmografia del Maestro:

- La rosa purpurea del Cairo
Delizioso e raffinato, non mi ha colpito chissà quanto ma ho trovato la visione piacevolissima e rinfrescante ed è uno dei film di Allen in costume che ho apprezzato di più assieme a Pallottole su Broadway. Magnifica l'idea del personaggio che abbandona il film e si innamora di Mia Farrow e geniale l'idea di far entrare l'attore vero e proprio (un fantastico Jeff Daniels) nel triangolo amoroso; il personaggio di Mia Farrow mi ha ricordato per certi versi quello di Cate Blanchett in Blue Jasmine, per l'illusione costante che entrambe vivono, e i finali di entrambi i film mi sembrano dialogare. Non un grande Allen ma una bella commedia originale e gradevolissima.

- Hannah e le sue sorelle
Un mix perfetto tra dramma e commedia che funziona benissimo, vicenda divisa in epidosi che si intrecciano e cast molto ampio tra cui spicca un disinvolto Michael Caine che interpreta un personaggio ambiguo e poco relazionabile. Funziona benissimo la storia tra Woody Allen e la più giovane delle sorelle ma per il resto è un buon film che non spicca più di tanto all'interno della filmografia del Maestro.

- Melinda e Melinda
Bella l'idea di partenza: raccontare la medesima storia come se fosse prima una commedia e poi un dramma e scoprire quanto in realtà possano essere diverse. Melinda è il personaggio attorno al quale si sviluppano i due intrecci che partendo dallo stesso punto arriveranno a due destinazioni inaspettate. Scorre via che è un piacere e c'è da segnalare il fenomenale Will Ferrell che diretto da Allen funziona alla perfezione; alterna momenti un pò ovvi e in generale se si conosce un minimo Allen è tutto già visto ma merita assolutamente una visione. Stupendo il modo in cui il film termina.

- Accordi e disaccordi
Ahimè quello che ho apprezzato di meno di questa tranche. Non sono riuscito proprio ad entrare nel mood e la storia non mi ha coinvolto quasi per niente, Sean Penn è meraviglioso ma non ho empatizzato con il suo personaggio e l'intero film mi è sembrato traballare. Poi la fotografia mi è parsa troppo patinata ed in generale scenografie e location non funzionano granchè e per quanto voglia essere un film poetico l'ho trovato decisamente meno poetico del solito. Non mi è neanche piaciuta l'idea di alternare il film a scene tipo documentario dove Allen e altri parlano di Emmet Ray. Stupenda la scena finale. Probabilmente è anche un grande film ma non sono riuscito a connettermici e non mi è piaciuto quanto sperassi.
 
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Kabutomaru
view post Posted on 3/8/2015, 23:17     +1   +1   -1




Approfittando della trasmissione in TV, ho visto Io & Annie. A posteriori e sopratutto pensandoci a mente fredda forse non è stato l'ideale conoscere Allen con questo film, che rasenta picchi elevati di cinema, con una regia di stampo psicanalitico dove Allen abbatte qualsiasi barriera tra spettatore e finzione cinematografica, con quei densi quanto complessi monologhi esistenziali, quasi come se stesse in preda ad un flusso di coscienza.
Grandissime le sequenze in classe con i bambini, le scene "oniriche" nel passato e la sequenza della fila al cinema con picchi surreali.
Da vedere più volte, magari insieme ad altre pellicole del regista, per valutarlo come si deve e decidere se capolavoro o meno, perchè comunque bisogna contestualizzarlo all'interno di un qualcosa.
 
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Melvin
view post Posted on 4/8/2015, 00:25     +1   -1




Fa piacere che hai finalmente deciso di approcciarti al cinema di Allen e l'hai fatto sicuramente con une delle sue opere migliori. Tuttavia ne vedrai molte altre allo stesso livello di Io e Annie (soprattutto nei decenni '70 e '80) quindi non ti far frenare da congetture mentali fine a sè stesse e prosegui pure, non te ne pentirai.
Se posso consigliarti dei titoli da vedere adesso ti dico: Amore e guerra, Il dittatore dello stato libero di Bananas, Crimini e misfatti e Broadway Danny Rose, in modo da farti subito un'idea delle mille sfaccettature del cinema di Woody Allen. Manhattan magari tienitelo verso la fine.
 
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Kabutomaru
view post Posted on 19/11/2015, 22:42     +1   -1




Match Point, un ottimo film, quando pensi che sembra la classica storia di corna e tradimenti, per compensare la monotonia dell'esistenza borghese, che il protagonista odia, ma a cui non sa rinunciare, Allen nel terzo atto la trasforma in un noir/thriller puro, con una sequenza d'omicidio girata divinamente (ma nessuno ha sentito l'eco del fucile nel palazzo ?).
Chlo rappresenta una ragazza da vita serena, il premio di una vita di lavoro e dedizione, mentre Nola è la donna da scompare selvaggiamente, dal carattere sbarazzino e libertino (Allen le dà una sensualità super…altro che vedova nera…Wheedon impara!!! Quando gioca a ping pong nella sala te la vorresti fare all'istante e stupr****** sul tavolino).
Finale agghiacciante, alla fine la fortuna ci vuole sempre…e non è mai giusta o sbagliata…agisce second regole tutte sue.
Peccato per delle pecche di scrittura ed un rimo soffio nella parte di tradizione tra quella iniziale e centrale.


Dopo aver liberato le proprie pulsioni…riprendiamo il controllo dei sensi.
 
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David Noodles
view post Posted on 19/11/2015, 23:23     +1   -1




In realtà secondo me più che della condizione borghese Allen ha voluto fare un'opera su ordine e caos, fortuna e talento, la metafora della palla da tennis all'inizio credo sia molto esplicativa a riguardo, come anche il dialogo sull'universo e l'assenza di un Disegno Divino.

Il protagonista è, diciamolo, un buono a nulla. Non ha doti particolari, non è brillante e non eccelle in nessun campo. Anzi proprio con Nola si mette in una situazione a dir poco rischiosa che potrebbe rovinarlo per sempre, ma, grazie alla sua fortuna sfacciata, riesce sempre a venirne fuori pulito. Non ha talento, ma ha fortuna e questo gli permette di cavarsela sempre.

Uno dei suoi film più cupi, cinici e nichilisti che fa il paio con il suo capolavoro Crimini e misfatti datato 1989. Sicuramente tra gli Allen migliori del decennio 2000-2009, insieme a Basta che funzioni e La maledizione dello Scorpione di giada.
 
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Kabutomaru
view post Posted on 2/12/2015, 23:16     +1   -1




Ho visto Midnight in Paris. Un ottimo film, stratosferico nel messaggio che trovo anche universalizzante al di fuori del film in sé, ed adattabile perfettamente in tempi di crisi economica come quelli odierni.
Nel passato si stava meglio…quante volte l'abbiamo sentita questa frase? Penso decide e decine di volte…poi se veramente indagassi su ciò, credo che quelli del passato troverebbero la loro epoca noiosa ed inconcludente (come Adriana), alla fine quindi ci sarebbe un regresso all'infinito. In sostanza, affronta le difficoltà della vita nel presente e vivilo nel modo che ti è più congeniale, perché gli strumenti per creare la magia nella tua vita è nelle tue mani; guardare al passato è una sicurezza ma ti rende incapace di prendere in mano le redini della tua vita, perché fondamentalmente partendo dal presente, puoi creare un futuro che potrebbe risultare infinitamente migliore dei tempo passato.
Il significato del film è tutto qui, un atto d'amore incondizionato verso una città magica come Parigi. Cambiano le persone, gli usi, costumi ed edifici, ma lo spirito della città permane in tutte le "epoche", basta solo cogliere l'amore vivendo secondo coscienza e libertà personale.
Non si capisce quando alcune volte i personaggi "storici" siano per fare fanservice, oppure per effettiva utilità certe volte, oltre al fatto che alcuni risultano un po' tropo sopra le righe (Hemigway parla come un libro stampato). Certe volte tali personaggi storici, sono un po' troppo caricati per far subito esclamare al pubblico "Ecco guarda, è lui quel personaggio storico!!!".
Regia in grande spolvero (rende alla perfezione i voli pindarici della fantasia del protagonista) e fotografia stratosferica. Forse la Parigi del passato è un po' troppo idealizzata, ma essendo l'essenza del film, un messaggio sull'idealizzazione fantastica di un'epoca lontana…ci sta tutto.
 
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Melvin
view post Posted on 2/12/2015, 23:22     +1   -1




Contento che ti sia piaciuto. E' sicuramente uno dei migliori Allen degli ultimi 15 anni. Ora ti consiglio caldamente Io e Annie, Amore e guerra, Bananas, Manhattan, Crimini e misfatti e Basta che funzioni. A mio avviso i film fondamentali del Maestro oltre a Matchpoint.
 
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David Noodles
view post Posted on 3/12/2015, 15:24     +1   -1




Posto che di Allen va visto tutto o quasi, a quelli di Melvin mi permetto di aggiungere Zelig, La Rosa purpurea del Cairo, Hannah e le sue sorelle, Misterioso omicidio a Manhattan e Harry a pezzi.
 
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view post Posted on 3/12/2015, 16:17     +1   -1
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Signore del crimine

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Di Woody ho visto solo due pellicole: Il dittatore dello stato libero di Bananas (forse la trama del gioco Tropico l'hanno presa da li) e Misterioso omicidio a Manhattan, buon omaggio ai generi noir e giallo. Sempre ottima l'accoppiata con Diane Keaton.
 
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view post Posted on 19/8/2018, 21:21     +1   -1
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Leggenda

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Durante lo scorso anno ho avuto modo di recuperare e visionare molti film di cui non avevo però ancora scritto nulla, per tutte le diverse ragioni che mi hanno portato ad essere poco attivo nel corso di questo lungo periodo. Tra questi film c'è stata anche l'intera Filmografia di Woody Allen. Autore di cui avevo visto solo un paio di film in passato, ma di cui ho sempre avuto il desiderio di recuperare i lavori. Ho visto ovviamente anche uno dei film più famosi da lui scritti ed interpretati, ma non diretti, ovvero Provaci ancora, Sam di Herbert Ross, che ho adorato particolarmente, nonchè molti anni fa Edipo Relitto, l'episodio di New York Stories da lui scritto e diretto.

Ne è risultata un'esperienza unica, tra le più interessanti e coinvolgenti della mia vita, al punto da maturare e riconoscere in me, di pellicola in pellicola, una sempre maggior ammirazione ed una sempre maggiore gratitudine nei confronti del regista di New York, che, grazie soprattutto alle sue opere migliori, non poteva che rientrare immediatamente e di diritto nella cerchia più ristretta dei miei registi preferiti. Lo è facilmente diventato soprattutto per via della sua visione del mondo ed il suo rapporto con l'esistenza, che mi trovo a condividere in gran parte con lui. In particolare riguardo l'assenza di giustizia in un mondo pieno di dolore e angoscia, dominato sostanzialmente dal Caso. Un pessimismo di fondo derivante dalla consapevolezza dell'assenza di un Dio e di uno scopo per l'esistenza, nella casualità moralmente neutra dell'universo. Tutto ciò porterebbe come unica conseguenza ad un sostanziale nichilismo, se non fosse per l'esistenza di qualcosa, al tempo stesso estremamente potente e fragile, forse anche solo un'illusione, una bugia che ci raccontiamo per poter affrontare la realtà, ma è comunque l'unica cosa che permette all'essere umano di sopravvivere in questo angosciante ed alienante caos privo di alcuna direzione, concedendo all'uomo di trovare qualcosa per cui valga la pena vivere, o anche solo sopravvivere ad un'esistenza priva di senso e sopportare la realtà. E cioè l'Amore. O anche il suo surrogato, cioè l'Arte.

Eppure... "Amare è soffrire. Se non si vuol soffrire, non si deve amare. Però allora si soffre di non amare. Pertanto amare è soffrire, non amare è soffrire, e soffrire è soffrire. Essere felice è amare: allora essere felice è soffrire. Ma soffrire ci rende infelici. Pertanto per essere infelici si deve amare. O amare e soffrire. O soffrire per troppa felicità. Io spero che tu prenda appunti." :D :B):

Vi lascio perciò qui, anche solo come sempre per mero piacere della condivisione, ma comunque nell'eventualità che si voglia poi parlare di qualche titolo, una mia lista indicativa delle preferenze personali (nonostante pressochè impossibile definirne una che possa essere per me assoluta e definitiva) riguardo le sue pellicole:

01) Match Point (2005)
02) Stardust Memories (1980)
03) La Rosa purpurea del Cairo (1985)
04) Io e Annie (1977)
05) Amore e Guerra (1975)
06) Manhattan (1979)
07) Mariti e mogli (1992)
08) Interiors (1978)
09) Crimini e misfatti (1989)
10) Harry a pezzi (1997)

11) Pallottole su Broadway (1994)
12) Basta che funzioni (2009)
13) Midnight in Paris (2011)
14) Magic in the Moonlight (2014)
15) Vicky Cristina Barcellona (2008)
16) Ombre e Nebbia (1991)
17) Celebrity (1998)
18) Settembre (1987)
19) Hannah e le sue sorelle (1986)
20) Alice (1990)

21) Il Dittatore dello stato libero delle Bananas (1971)
22) Prendi i soldi e scappa (1969)
23) Zelig (1983)
24) Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere) (1972)
25) Il Dormiglione (1973)
26) Misterioso omicidio a Manhattan (1993)
27) Broadway Danny Rose (1984)
28) Radio Days (1987)
29) La Dea dell'Amore (1995)
30) Anything Else (2003)

31) Hollywood Ending (2002)
32) Una commedia sexy in una notte di mezza estate (1982)
33) Cafè Society (2016)
34) Blue Jasmine (2013)
35) Un'altra donna (1988)
36) La Maledizione dello Scorpione di Giada (2001)
37) Accordi e disaccordi (1999)
38) To Rome With Love (2012)
39) Tutti dicono I Love You (1996)
40) Irrational Man (2015)

41) Wonder Wheel (2017)
42) Melinda e Melinda (2004)
43) Scoop (2006)
44) Che fai, rubi? (1966)
45) Sogni e delitti (2007)
46) Criminali da strapazzo (2000)
47) Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni (2010)
 
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