Posts written by Lev Yashin

Bellissimo il trailer di Sicario 2, film da vedere assolutamente.

Un conto è scandalizzare con Salò, un conto fare una pubblicità per invogliare ad arruolarsi volontari per la Patria. Una è provocazione socio-culturale, l'altra è gretta propaganda e becera ideologia. Qui non si parla di destra e sinistra, si parla di portare avanti certi concetti estremi che nel 2017, ormai 2018, non possono nemmeno essere targati come provocazione, ma solo come prova di una senilità che sta arrivando a grandi falcate. Il trailer mostra quasi che arruolarsi è gratificante perché si diventa eroi e questo mi pare un pensierino da terza elementare, per la superficialità con cui è espresso. Comunque si aspetta il film e vedremo.

Boh. Inizia benissimo, poi scade in una retorica militare sconcertante, assurgendo quasi a manifesto per l'arruolamento. Si sente puzza di agiografia di stampo simile ad American Sniper lontano un miglio. Ora come ora Sully sembra molto distante. Tuttavia aspettiamo il film per farci un'idea.

Due trailer di blockbuster stranamente convincenti. Incredibile.

Benvenuto.

Purtroppo e' un autore che non conosco, mi spiace.

Intervista interessante a Nolan in cui si affronta anche il discorso del patriottismo:

Q&A al Toronto Film Festival

Ma infatti va benissimo il parere personale .

Nolan non si contraddistingue per un colpo di scena alla fine dei film. Si contraddistingue per la sua visione personale dello scorrere del tempo, per l'uso del montaggio non-lineare, per la messa in scena essenziale e geometrica, per la riflessione sull'identità dell'uomo e su come l'uomo se ne interroghi. Per me vale molto di più la sequenza dell'atterraggio di Farrier che tutta la sequenza didascalica e ridondante nel Tesseratto, semplicemente perché la prima usa gli strumenti visivi del cinema per comunicare ciò che con le parole sarebbe impossibile. Nolan ha dimostrato di poter fare Cinema con la C maiuscola semplicemente con la forza delle immagini e del suono, liberandosi da certi vincoli che si era lui stesso creato approcciando gli ultimi film.

Onestamente rivedendolo ieri sera non ho trovato così errata la gestione del tempo della spiaggia nè quella nella nave arenata. Ci sono una serie di shot pazzeschi che fanno campo e controcampo che segnano il passare del tempo: è chiaro poi che Nolan decida di accelerare o rallentare il tempo come meglio crede, basti pensare che gestisce tre sistemi di riferimento temporali completamente diversi facendoli collassare l'uno sull'altro. Si potrebbe avanzare la stessa critica all'ora di Tom Hardy che sembra essere molto più lunga: le unità di tempo nelle varie situazioni cambiano fisiologicamente ed è il paradosso che si vuole creare con l'imposizione di questa asincronia. Così come nella nave arenata il segnare del tempo è dato dal flusso d'acqua che entra dai fori e c'è un montaggio molto più convincente rispetto a quello sul Pianeta di Miller in Interstellar.

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Articolo interessantissimo sui VFX di Dunkirk, che si basa sull'intervista al VFX supervisor Andrew Jackson: http://www.artofvfx.com/dunkirk-andrew-jac...ouble-negative/.

Di seguito trovate shot clamorosi in IMAX:

Gran bella rece Lone. Hai in programma una seconda visione o hai abbastanza tutto chiaro. Come ti sono parse le interpretazioni? Hai la sensazione di non aver empatizzato con i personaggi come stanno dicendo in molti per il web? Quali sono i punti deboli di Dunkirk secondo te?

Due video interessanti. Il primo lo definirei quasi fondamentale come analisi sul film:



Il secondo e' un divertissment di un ragazzo che ha riportato lo scorrere delle varie timeline al passare del minutaggio del film:

Scrivi una tua opinione su Dunkirk nel topic del film se ti va .

Dunkirk è un'opera straordinaria. Christopher Nolan decide di andare in controtendenza a quanto fatto negli ultimi 3 suoi film, che eccedevano di passaggi dialogici ridodandanti e a volte calcavano la mano sull'esposizione. Lavora solo di sottrazione abbracciando ripetutamente la sua idea di punto di vista che, stavolta, è declinata in una rilettura del montaggio alternato: non offre più raccordi di montaggio con scene identiche come in Memento, fornendo una mappa per districarsi nella geografia mentale della spiaggia francese, ma sceglie una simultaneità asincrona percepita da diverse soggettive. Il molo diventa un luogo d'assedio carpenteriano dove si è braccati da un nemico imperscrutabile che scatena un istinto di sopravvivenza autodistruttivo proprio come in The Prestige, con cui non a caso condivide uno dei tanti shot giganteschi del film. Il regista londinese porta alle estreme conseguenze la sua visione del Tempo parallelamente alla sua analisi sulla crisi dell'individuo. Gli uomini sono così spersonalizzati e anestetizzati dalla violenza fisica e psicologica della guerra che sembrano tutti uguali e senza nome come figli diseredati o senza padre. Tuttavia stavolta non possono rifugiarsi in una realtà diversa che li possa proteggere, perché un mare invalicabile, che nè offre la vita come in Interstellar nè apre la via verso un limbo eterno come in Inception, li vincola in un'infinita atemporalità spezzata da un atto eroico, suggerito con uno sguardo, non più di un innocente. Il ritorno a casa è mesto per come è avvenuto, le scelte morali sono punite, quelle immorali premiate, quindi forse non resta spazio per l'eroismo, consumato da una fiamma che nemmeno la Patria può estinguere.
Si potrebbe aprire un discorso lunghissimo su tutte le scelte estetiche e di regia che si susseguono vertiginosamente durante tutta la durata, ma aspetto prima che tutti abbiano visto il film per parlarne con dovizia di particolari.

Edited by Lev Yashin - 5/9/2017, 09:05