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recuperati: - WAR FOR THE PLANET OF THE APES di M.Reeves Bellissima conclusione della trilogia (di fatto conclude un ciclo, anche se sicuramente uscirà un quarto film con un nuovo arco narrativo), Reeves qui riprende le cose buone mostrate in Dawn e ricama una pellicola più matura ma senza strafare. Era facile farla fuori dal vaso con ambizioni molto alte verso le quali la saga comunque era protesa, ma alcune scelte coraggiose in sceneggiatura hanno permesso di evitare scivoloni scomodi: le influenze di Apocalypse Now ci sono e non sono certo celate, ma si fermano al punto giusto senza appesantire la storia; inoltre, contrariamente a quanto facevano presagire il titolo e i trailer, il film non si lascia mai realmente andare a battaglioni epici tra umani e scimmie, preferendo un approccio quasi intimista a tratti e certamente più story-driven rispetto ad un epilogo pirotecnico che spesso si predilige in certe produzioni. Serkis monumentale, e l'Academy dovrà farsi un serio esame di coscienza se opterà anche stavolta per il suo snobismo anacronistico e cieco.
Detto questo sono d'accordissimo nel definire War il coronamento di una delle migliori saghe contemporanee, i tre film hanno costruito un crescendo notevole, però noto anche che di questi tempi è fin troppo facile per certi spettatori esaltare pellicole come questa o Logan come fossero capolavori mai visti, quando in realtà sono opere che si "limitano" a raccontare bene grandi storie. I temi trattati in questa saga delle scimmie non sono assolutamente niente di nuovo, sono nuovi i mezzi con cui li si racconta, e in parte anche la prospettiva, ma se bisogna dare meriti a Wyatt e Reeves, diamoglieli perché hanno saputo realizzare tre ottimi film d'intrattenimento - che di questi tempi non è per niente scontata come cosa - e non perché abbiano inventato chissà cosa. Hanno fatto intrattenimento come Dio comanda, che non ti abbandona il giorno dopo la visione ma che ti convince che ancora oggi si può fare grande cinema anche con budget faraonici e produzioni mainstream. - SUSPIRIA di D.Argento approfittando di un cineforum al quale sto collaborando, ho recuperato il mio primo film di Argento, autore al quale ancora non mi ero deciso ad avvicinarmi. Esperienza interessante perché è coincisa con quello che viene definito il suo primo vero horror, che devo dire ho apprezzato nonostante ne riconosca alcune debolezze, forse insite più nell "italianità" della produzione e della narrazione (quindi un limite fittizio dato dalla mia sensibilità lontana a questo tipo di cinema) che non nella fattura tecnica che è indubbiamente di alto livello. L'intro della pellicola è semplicemente spettacolare, un mix di immagini e musiche che costruiscono l'atmosfera perfetta che poi pervaderà il resto del film. Ammetto che non conoscendoli benissimo, i Goblin non mi avevano fatto una buona impressione quando vidi il montaggio argentiano di Dawn Of The Dead (il loro contributo mi è sempre sembrato stonato nella pellicola di Romero), mentre in Suspiria brani e sottofondo spettacolari che come nei migliori casi elevano il film. L'opera si perde in alcuni risvolti e scelte di sceneggiatura, ma compensa con scene di grande impatto che non hanno niente da invidiare a produzioni rinomate dello stesso genere oltreoceano. Mi ha fatto decisamente aumentare la curiosità per il resto della sua filmografia, che prima di questa visione avrei recuperato sicuramente ma senza troppa fretta.
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