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view post Posted: 3/2/2019, 17:14 by: Eru     +1Che film hai visto? - La Cineteca
Visto Il primo re di Matteo Rovere

Fin dai primi minuti capiamo che Il primo re di Matteo Rovere non è un film italiano come tutti gli altri. L'esondazione del Tevere trascina i due protagonisti, Romolo e Remo, e anche noi subito nella storia.

Alessandro Borghi e Alessio Lapice danno il volto rispettivamente a Remo e Romolo, due fratelli che da semplici pastori diventeranno guerrieri. Dovranno combattere contro i soldati di Albalonga per acquistare la loro libertà, ma il vero conflitto avverrà tra i due fratelli.

Rovere sceglie di raccontare il mito della nascita di Roma con crudo realismo. Infatti, i dialoghi sono in proto-latino. Per accentuare ancora questo realismo la stupenda fotografia di Daniele Cipri usa luci naturali. Quella che vediamo è una fotografia sporca, come i protagonisti per tutto il film.

La fondazione di Roma è nata sul sangue. Non mancano scene di combattimento dove il regista non si risparmia al gore. Per via delle atmosfere mi è sembrato di vedere un episodio di Vikings. Chiaramente il regista si è visto anche 300 di Zack Snyder perchè ad un certo punto nel film viene detto con enfasi "Questa è Roma!"

Borghi è riuscito interpretare un uomo che si proclama re e che farebbe di tutto per il fratello. Proprio per proteggere il fratello che ama è disposto a sfidare il volere degli dei. Rovere da a Remo proprio una connotazione shakespiriana: un re dubbioso in conflitto con il fratello.

Il primo re è un chiaro segno di un cinema italiano che non è solo commedie, ma può fare ben altro. In italia il cinema di genere si può fare, come aveva già dimostrato Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Per citare Stanis, Rovere ci dimostra che si può fare un un film italiano che non sia tipicamente italiano.
view post Posted: 26/7/2018, 11:13 by: Bread Pak     +1Batman V Superman: Dawn of Justice (2016) - Progetti nuovi e paralleli
CITAZIONE (MAN of STEEL @ 18/6/2017, 23:45) 
Batman V Superman è una stronzata già solo per il fatto che Batman accende il Batsegnale per chiamare Superman casualmente nella stessa notte in cui Lex Luthor decide di metterlo alla prova. Solo da questo puoi dedurre che la caratterizzazione dei due è stata fraintesa e calata in un contesto stupido. E questo è solo l'inizio di tutti i difetti che conta.

Non avevo colto questa tua disattenzione.

Gli eventi non avvengono come li descrivi, ecco la sequenza corretta:

1) Batman accende il segnale
2) Luthor lo vede dal suo attico, sottolineato dalla linea di dialogo "L'Oscuro è qui" (quindi Luthor aspetta che sia Batman a fare la prima mossa, non c'è casualità)
3) Chiama i suoi scagnozzi e fa rapire Lois, la madre è già stata rapita
4) Superman ritorna per salvare Lois
5) Luthor dice a Superman di andare a picchiare Batman altrimenti gli uccide la madre.

Edited by Bread Pak - 26/7/2018, 16:59
view post Posted: 10/4/2018, 19:44 by: Henry V     +1Che film hai visto? - La Cineteca
CITAZIONE (MAN of STEEL @ 7/4/2018, 04:38) 
È uno Spielberg che non ha assolutamente NIENTE a che vedere con l'estetica di cui parli. E proprio perché ha fatto la storia di quel decennio, contribuendo a costruire l'immaginario pop cinematografico degli anni '80, è uno dei pochi che ha il pieno diritto di scomporlo e ristrutturarlo, avendolo non solo vissuto ma anche plasmato con le proprie creazioni. Considerare questo film un revival è esattamente quello che ho in mente quando parlo di letture superficiali: Ready Player One si svolge per buona parte dentro un universo virtuale fondato su un collage di cultura popolare, quindi come può essere mero revival se parla della retromania come unica via di fuga da un mondo senza futuro? Nella diegesi del film è il calderone visivo di Oasis che incarna il concetto di nostalgia, non Ready Player One stesso. Sarebbe come sostenere che Tarantino ama la violenza contro le donne solo perché in ogni suo film c'è almeno un episodio di femminicidio. Questa flessione nel ruolo del demiurgo dietro la macchina Cinema si riflette anche sul concetto di citazionismo, altro aspetto largamente frainteso e trattato con sufficienza. Le citazioni in questo film non assolvono la funzione di "citazione" ma sono vere e proprie maschere e oggetti virtuali che si fanno veicolo attivo del racconto. La citazione è il Gigante di Ferro che solleva il pollice dalla lava, non il Gigante di Ferro stesso. Sono i personaggi che consapevolmente citano pezzi di cultura pop nella diegesi del racconto, non il regista. E il regista, in questo caso, si rivela capace di cavalcare la moda per la retromania e allo stesso tempo di rimodellarla, criticandone un uso smaccatamente commerciale e inconsapevole, dimostrando per l'ennesima volta di essere un narratore lucido e un autore intelligente. Che la Storia sia piena di personalità brillanti capaci di influenzare i posteri lo so bene, ma in questa discussione è un dato di cui non so che farmene. Stiamo parlando di Cinema, stiamo parlando di Ready Player One e di Spielberg, che spinge il sentimento all'ultima frontiera del virtuale, un dialogo con l'architetto che prende la forma di una pillola madeleine capace di racchiudere il significato di un'esistenza.

Ready Player One diventa revival nel momento in cui trascura il dramma necessario a creare gravitas attorno agli elementi distopici, optando per un escapismo che diventa spettacolo pirotecnico teso a distogliere l'attenzione dalla pochezza dei contenuti, fallendo così nel mostrare le implicazioni di tipo sociale. La forma prevale sulla sostanza, l'estetica diventa l'unico metro di paragone tra un immaginario reale inconsistente e uno virtuale privato del suo spirito del tempo, che attrae fintanto che è riempito solo di modelli poligonali di oggetti e personaggi che richiamano a un'epoca distante. Pertanto l'inclusione del Gigante di Ferro, del Gundam o di qualsiasi altro elemento, sono da considerasi citazioni proprio perché essendo di natura impersonale e disvalorizzati, non vengono trascinati insieme alla loro storia ma vengono solo evocati e consumati per far compiere un'azione che un avatar ha deciso per loro. In questo senso la posizione di Spielberg non è affatto in controtendenza circa l'uso inconsapevole e commerciale della retromania ma anzi, ne è addentro come non mai.

CITAZIONE (MAN of STEEL @ 7/4/2018, 04:38) 
Le parti che provvedono all'intreccio sono presenti tanto nella VR quanto nel mondo reale e coinvolgono principalmente Wade e Samantha. Gli altri personaggi sono tappezzeria mentre Nolan Sorrento è un villain da fumetto, e va bene così. Il film non vuole essere un monito per lo spettatore mettendolo in guardia su foschi scenari futuristici, come vorrebbe il filone della fantascienza distopica adulta, bensì uno sci-fi leggero in salsa young adult che ondeggia tra il tono giocoso e ipercinetico di Oasis e quello concreto e disincantato di Columbus in Ohio, popolato da personaggi che non nutrono né sogni né aspirazioni, ma che recuperano un velo di romanticismo e di sentimento man mano che avanzano nella loro quest, una multimiliardaria caccia al tesoro nella quale chiunque vorrebbe imbarcarsi. Perfino nel bellissimo scontro tra Mechagodzilla e Gundam si può trovare un sottotesto sull'appropriazione culturale.

Il film funziona meglio come un presagio i cui segni premonitori stanno per avverarsi anziché come una sorta di The Goonies del 2045 ampiamente più incoerente e deficitario. Minimizzare la funzione sci-fi prendendo solo una parte della trama significa ignorare il contesto e l'influenza che questo esercita sui personaggi e le azioni che compiono, sarebbe come vedere solo gli effetti dimenticandosi delle cause.

CITAZIONE (MAN of STEEL @ 7/4/2018, 04:38) 
Su quello che è oggettivo in merito alla retromania del film ho già risposto sopra. Lo scenario distopico è un pretesto per parlare di altro, non è la chiave di lettura che sblocca significati di carattere esistenziale come in Blade Runner 2049. Il peso che viene dato al contesto è specifico nella misura in cui viene dedicato più screentime alla scenografia e ai personaggi digitali di Oasis che alle controparti in carne e ossa. Immaturità e infantilismo sono etichette che Spielberg si porta dietro da decenni ma credo che nel 2018 siamo abbastanza esperti e sgamati per fare il secondo giro di boa e capire che non hanno fondamenta solide, altrimenti siamo qui a ripetere sempre le stesse cose che trovo sulla bacheca Facebook di un hater preso a caso dal mucchio. Sulla tecnologia, non me la sentirei di giudicare moralisticamente l'uso che se ne fa nel film dato che nemmeno lo stesso Spielberg lo fa. Si vede un uomo che in preda a un istinto suicida cerca di buttarsi dalla finestra, e allora? Sarebbe come giudicare negativamente chi gioca d'azzardo solo perché esistono persone che hanno perso tutto alle slot machine. Sono scelte personali che nessuno costringe a intraprendere puntando una pistola alla tempia. Oasis non è una catena alle caviglie e ai polsi per Spielberg, è anzi un mondo di conoscenza dove ogni individuo è libero di scegliere per sé stesso.

Al contrario invece, il fattore distopico anche se penalizzato dal tempo conserva una sua importanza specifica, e non resta circoscritto al solo ambito materiale ma si estende nell'immateriale, Oasis non è altro che questo: un incubo totalitario che assorbe le masse facendole divertire fino alla morte mascherato da rassicurante utopia dalla libertà illimitata. Halliday, suo deus ex machina, è uno che ha negato la propria vita e il proprio tempo esistente e che anche dopo la morte continua a vegliare su Oasis, il tempio dove generazioni di persone lo venerano come simbolo inconscio della vacuità delle proprie esistenze. Oasis è un'illusione che aiuta a sopperire alle privazioni che l'individuo subisce nella realtà, una volta abbandonata la realtà è la multinazionale che decide per te. Il conflitto sociale è evidente qui, non capisco perché persisti nel negarlo, tra l'altro ricorrendo a argomenti fantoccio come il femminicidio e il gioco d'azzardo, e fallacie ad hominem come quella dell'hater per screditare le mie considerazioni.

Edited by Henry V - 10/4/2018, 22:06
view post Posted: 6/4/2018, 08:06 by: Henry V     +1Che film hai visto? - La Cineteca
CITAZIONE (MAN of STEEL @ 6/4/2018, 02:58) 
Non che ci volesse molto, ma è il miglior Spielberg "d'evasione" da tanto tempo, almeno da War of the Worlds. È una creazione genuinamente anni '80, nel senso che potrebbe essere un film di quell'epoca e lo è molto più di tutto quel carrozzone di intrattenimento citazionista che viene prodotto oggi, dal cinema alla televisione. Una riflessione a cuore aperto sull'importanza della cultura, che sia pop o meno, come parte fondamentale della formazione personale di ogni individuo, e sul ruolo del creatore-demiurgo, capace di sopravvivere alla sua stessa morte attraverso la scia di creazioni che semina in vita.

È uno Spielberg che arriva terribilmente fuori tempo massimo nel riproporre un film del genere in un periodo (5 anni) arrivato alla fine ipersaturo dall'estetica neon a colori fluo, dal cinema alla televisione, dalla moda a financo alla musica degli anni '80. Ironico, per uno che ha fatto la storia di quel decennio. Più che una riflessione mi sembra mero revival, quindi citazionismo delle forme di un'epoca passata. Ma attenzione, questo non è riportare in auge nella contemporaneità tecniche e concetti avvalendosi della storia, come per l'arte classica per esempio, qui stiamo nel postmoderno. Un'epoca che pretende di dimenticare e modificare il passato, prendendone solo gli orpelli, per fingere innovazione. Nemmeno quello del genio che vive oltre la morte è una novità, mi basta guardare al passato, personaggi che hanno influenzato letteralmente le vite dei posteri per secoli, millenni dalla loro morte, altro che Steve Jobs.

CITAZIONE (MAN of STEEL @ 6/4/2018, 02:58) 
È probabile che della giostra di protagonisti in carne e ossa qualcuno sembri poco approfondito o addirittura bidimensionale, ma non bisogna dimenticarsi delle loro controparti digitali nel mondo di Oasis, che ovviamente hanno la fetta più grossa di screentime.

Certo, però le parti più importanti, quelle che provvedono all'intreccio, sono quelle nella realtà, e se i personaggi si rivelano inconsistenti così come i dialoghi questo rende il recitato in Oasis via via intollerabile perché non poggia su basi adeguate.

CITAZIONE (MAN of STEEL @ 6/4/2018, 02:58) 
Commovente Mark Rylance, ancora una volta custode e volto del personaggio spielberghiano per antonomasia. Come sempre doppiato a culo di scimmia, purtroppo.

Su questo sono d'accordo, spielberghiana in particolare la scena ambientata nella sua casa dove interagisce col protagonista quando completa la quest. Mi chiedo perché non gli abbiano assegnato l'ottimo doppiatore di Dunkirk.


CITAZIONE (MAN of STEEL @ 6/4/2018, 02:58) 
E niente, Spielberg aggiunge un altro tassello fondamentale alla sua filmografia che nel tempo potrebbe lasciare un segno più grande di quanto oggi non ci rendiamo conto. Mutatis mutandis, è il Jurassic Park di questo decennio, almeno nel disegno della sua opera. Fa spavento non solo l'incredibile eclettismo che gli ha permesso di concepire questo film e The Post a così breve distanza, ma anche la straordinaria inventiva che dimostra a 70 anni nelle scene d'azione, come se si fosse sentito minacciato dal Fury Road di George Miller. I meravigliosi omaggi a Kubrick e Zemeckis faranno piacere agli appassionati.

D'accordo anche qui (meno che sugli omaggi), ma d'altronde mi pare di non averlo mai messo in discussione, Spielberg a 71 anni rimane uno dei più grandi del cinema d'intrattenimento, nonostante gli si possano attribuire alcuni scivoloni del tutto connaturati all'ampiezza e alla varietà della sua filmografia.

CITAZIONE (MAN of STEEL @ 6/4/2018, 02:58) 
La critica americana ormai non capisce un c***o, me ne sto convincendo sempre più spesso ormai. Non capiscono cosa guardano, non sanno leggerlo, si fermano alla superficie come bambini che giudicano un libro dalle figure dandogli una rapida sfogliata. È per questo che un ordinario monster movie come A Quiet Place viene scambiato per cinema d’autore mentre Spielberg viene confuso per l’ennesimo carrozzone in CGI che cavalca la moda degli anni ‘80. Non hanno il minimo senso del gusto e non dispongono delle più basilari capacità di lettura di un’opera cinematografica, perciò non fare lo stesso errore nel giudicarlo con leggerezza.

La cultura che Spielberg omaggia più largamente deriva dal cinema e Oasis non è altro che una sublimazione della mente spielberghiana, un luogo dove è possibile riaffacciarsi ai miti del passato, agli archetipi della narrativa coming of age e alla memoria culturale collettiva. Non è certo solo un calderone di cultura pop che si regge in piedi sulle citazioni, che solo in piccola parte derivano dagli anni ‘80, quindi tutte le accuse di retromania eighties che vengono fatte al film crollano facilmente, così come quelle di moralismo spicciolo. Non siamo più nell’era di The Matrix ma in quella di Avatar: il rapporto tra reale e virtuale è simbiotico e non più problematico, la tecnologia non è oppressione e schiavitù ma una via di fuga da una realtà desolante e poco interessante. Fa spavento quanto si faccia fatica a capire veramente questo film, stando a quanto leggo in giro.

No, non la vedo così, penso che tu stia sopravvalutando oltremodo il film. L'accusa di retromania non crolla per niente, a parte che non è un'accusa, non è un demerito, è un riconoscimento, un dato di fatto, perché negarlo? È oggettivo che il film si basa su quell'immaginario. Per non parlare poi della pericolosità o meno della tecnologia. Come può non essere problematica una tecnologia che induce la gente a vivere letteralmente in un surrogato della realtà, dove i poveracci ci campano e se contrattano debiti finiscono davvero in una cella, costretti a passare giorni a lavorare da schiavi nel gioco per ripagare le multinazionali, e dove queste ultime possono far saltare in aria uno slum senza che a nessuno importi nulla. Mentre per i colletti bianchi Oasis è tutt'al più un passatempo in ufficio, dove i più frustrati dal Game Over si suicidano. Mi sembra un incubo tecnofilo o un'utopia liberista. Il problema è che tutto questo è coperto da una coltre di immaturità, infantilismo, boh... chiamiamolo buonismo che disinnesca lo scenario distopico. Quello di Oasis come via di fuga è il più evidente strato di lettura che lo spettatore si trova davanti, riconosciuto questo poi si passa oltre ad esaminarne i pericoli che derivano da quella situazione, queste cose però sono rimaste appena accennate o impresse in una qualche breve sequenza rimanendo un potenziale inespresso. Questo perché il regista, che è oggettivamente, antropologicamente, somaticamente, un grandissimo paraculo, per rendere vendibile il film doveva metterci quella morale zuccherosa fintamente intelligente.

Edited by Henry V - 6/4/2018, 16:39
view post Posted: 29/11/2017, 22:42 by: Bread Pak     +1Zack Snyder - Director's Cut
CITAZIONE (Pessimismo Cosmico @ 29/11/2017, 22:28) 
Sarà, ma é un uso estetico di forma che non mi convince.
Il tutto poi in 300 è unito ad un forte senso di posticcio e patina che mi uccide qualsiasi epica.

Soprattutto al secondo giorno vedi avanzare questi 300 tamarri con uno sfondo palesemente green screen così come tutto il resto. Polvere fatta al PC, addominali di plastica, zero fatica, zero sudore, colonna sonora truzza di sottofondo etc... l'epica dove sta? Tutta estetica di plastica e non c'è mai la forza di elevare una semplice battaglia a un qualcosa di più. Non percepisci mai che questi spartani siano un qualcosa di piccolo contro un qualcosa di molto grande. Non ti sentì mai vicino a loro e né stai dalla loro parte. A momenti ti stanno più simpatici i poveri soldati di Serse.

Beh, se pensi che tutto il film è in effetti un racconto/resoconto dell'unico sopravvissuto. Quel sopravvissuto sta già mitizzando i 300 spartani. Ai suoi occhi i 300 erano così possenti da non sudare; ai suoi occhi senza il tradimento dello spartano deforme avrebbero certamente sbaragliato l'intero esercito di Serse, perché nella sua testa e nei suoi racconti gli spartani sono invincibili.
view post Posted: 28/11/2017, 16:20 by: Bread Pak     +1Batman V Superman: Dawn of Justice (2016) - Progetti nuovi e paralleli
Un film che ho trovato bellissimo sin dalla prima visione al cinema, inoltre la stima verso pellicola è cresciuta visione dopo visione.
Trovo ottima la caratterizzazione dei personaggi, ognuno ha un suo percorso narrativo, mi sono piaciuti i colpi di scena.

Nel giro di un anno e mezzo ha scalato la mia classifica dei cinecomics e al momento penso che sia la cosa migliore uscita in tale ambito, ovviamente parlo in relazione a quelli che ho visto.

Mi ha colpito così tanto che ho deciso di comprare il blue-ray pur non avendo ancora il lettore...

A 34 anni (ora 35) pensavo fosse difficile che un film potesse colpirmi in modo così violento.

La cosa strana è che non ho avuto problemi di comprensione sin dalla prima visione.

Edited by Bread Pak - 28/11/2017, 18:00
view post Posted: 27/11/2017, 22:56 by: MAN of STEEL     -1Warner Bros/DC Comics - Hollywood Reporter
Ho parlato sia qui che su altri lidi, in lungo e in largo, dei non pochi problemi di scrittura di Batman V Superman, proponendo TANTE soluzioni alternative che sarebbero state altrettanto valide. Una cosa che avrebbero potuto fare, ad esempio, è introdurre Aquaman al posto di Wonder Woman attraverso un escamotage narrativo derivante da Man of Steel. Inoltre, Lex Luthor e Bruce Wayne sono due personaggi completamente sbagliati, che hanno in bocca dialoghi atroci, per motivi che sono scritti nell'ABC della sceneggiatura. Esistono REGOLE, e come tali vanno rispettate. O vogliamo far leva su questo aspetto non trascurabilissimo per far passare un baraccone tipicamente hollywoodiano per un alto esempio di film d'autore o come un film difficile da comprendere? Per cortesia, c'è un limite a tutto ed esiste un punto in cui bisognerebbe fare un passo indietro e venire a patti con i propri gusti. Tutto qui.
view post Posted: 27/11/2017, 11:17 by: Bread Pak     +1Warner Bros/DC Comics - Hollywood Reporter
Visto ieri sera.
E' uno dei casi più ecclatanti di stupro di gruppo.
Il branco si è accanito sulla creatura, l'hanno ridotta ad un guscio vuoto, privata di tutti quegli elementi che l'avevano resa pregevole nelle sue due incarnazioni precedenti.

I personaggi apparsi in MoS e BvS risultano irriconoscibili, completamente trasformati Superman, Batman, Lois Lane, Wonder Woman sembrano dei sopravvissuti a sedute di elettroshock/lobotomia (e Superman è l'unico parzialmente giustificato).
Il grosso dei dialoghi sono da strapparsi le orecchie e ficcarsele negli occhi

Errori anche di continuity legato alle scatole madri.

La sceneggiatura è poverissima, il soggetto elementare.

La CGI è decisamente inferiore a BvS, appena superiore al film di WW. Il lavoro fatto sul viso di Cavill in alcune scene è inguardabile e lo trasforma in Super-Hugo Weaving

Pur accreditato come regista ci ho visto pochissimo Snyder, è proprio la costruzione delle scene ad essere cambiata.
Io speravo che l'impronda di Whedon non fosse così evidente, ma in alcune circostanze sono dei cazzotti così forti che è impossibile fare finta di niente

In questo momento mi sento come il comandante Kirk che urla prima:- Whedooooooonnn!!
Poi:- Warneeeerrr!!
Poi ancora:- Whedooooooonnn!!

Per me è un 5, scarso

Per quanto mi riguarda Snyder ha fatto un bi-logia: L'Uomo d'Acciaio e Batman v Superman.
view post Posted: 25/6/2017, 07:06 by: Lone Fire     +1COMUNICAZIONI - Annunci & Comunicazioni
Qui nessuno ha lo scettro del discorso. È colpa di tutti, per una questione di responsabilità collettiva e per non cadere nel vittimismo.
Però l'ambiente è in sinergia, e nella pratica una fabbrica non produce poco per colpa di un solo operaio.
Credo sia anche una questione quantitativa.
view post Posted: 24/6/2017, 22:52 by: Lone Fire     +1COMUNICAZIONI - Annunci & Comunicazioni
Presente, anche in sessione d'esami.
In qualità di un utente qualsiasi credo si possa dire che più silenzio c'è (o più monotema è la discussione) meno c'è voglia di partecipare. L'ambiente mi sembra un po' svogliato, ed è superfluo aggiungere che non è colpa della singola attività/inattività di un utente.
view post Posted: 18/4/2017, 22:46 by: DarthTyranus     +1STAR WARS - Hollywood Reporter
Potevo mancare in questa discussione? :troll:

Trailer che dice poco o niente a livello di trama, eccetto che: l'Ordine dei Jedi non esisterà più. Si attendono quindi nuovi sviluppi narrativi e finalmente un barlume di fantasia dopo la minestra riscaldata di TFA.
Udite udite: non c'è un pianeta clone di Tatooine chiamato con un altro nome e si vedono mezzi nuovi!!!!

Che il plot preveda la "divisione della Compagnia" è nella natura di SW, così fu in Ep.V e II, così sarà in Ep. VIII.
Ep. II del resto ricalcava Ep.V in tantissimi punti.

Discutere adesso di regia è inutile... il Falcon non volteggia?
Per fortuna, mi sono rotto le palle di vederlo volteggiare, anzi sarebbe ora di pensionarlo!
view post Posted: 2/3/2017, 10:00 by: DottorBrand     +1Il topic del cazzeggio - Tutto il resto
Solo per veri intenditori:

Bus Bunny: "Stagione delle anatre!"
Duffy Duck: "Dei conigli..."
BB: "Anatre..."
DD: "Conigli..."
BB: "...Conigli!"
Duffy Duck: "Delle anatre SPARA !!!" :xD:

OscarSeason

Edited by MAN of STEEL - 2/3/2017, 13:22
view post Posted: 15/12/2016, 09:00 by: DottorBrand     +1Discussione generale - DUNKIRK
DETTO DA UNA DONNA: finitela di dire che nei film di Nolan non ci sono donne. Preferisco 10/10.000 volte un personaggio come il Dottor Brand o Murph o la donna di Memento, piuttosto che qualche intrusione forzata di un personaggio femminile e scritto male tanto da diventare una macchietta stereotipata!!!!!!!!!!!

Oh ragazzi: io e Mos siamo d'accordo! Dunkirk ci concilia!!

Edited by MAN of STEEL - 15/12/2016, 14:22
view post Posted: 11/11/2016, 13:12 by: DottorBrand     +1Che film vedrai? - Hollywood Reporter
Ma come si fa a parlare con te se capisci fischi per fiaschi ?
view post Posted: 13/10/2016, 14:13 by: $lask     +1Discussione generale - Serie TV
Finita STRANGER THINGS (bella, molto bella), cominciata SENSE8 (ha del potenziale, ma i primi due episodi secondo me faticano a farlo emergere, spero che ingrani la marcia al più presto).
1774 replies since 27/6/2013