CITAZIONE (Lone Fire @ 3/1/2016, 20:54)
L'analisi la trovo interessante, perché trovare un punto fisso di riferimento e un filo conduttore all'interno di una filmografia un po' scapigliata come quella si Snyder è in un certo senso notevole.
Ma a poco serve per capire il suo modo di fare cinema. Non basta citare la libertà per dire che il film parla di libertà: libero da cosa? E perché?
Certo, in più casi si ha un tiranno malvagio, pronto ad ammazzare e sottomettere. Ma questa è una sinossi comune, non definibile come tematica. Cosa vuol dire uomo libero per Snyder quindi?
Difficile parlare di moralità contro la corruzione di questi quando hai un personaggio militarista in un tuo film, così com'è difficile parlare di lotta per i propri ideali quando in Watchmen il gioco è esattamente opposto.
Difficile parlare di tematica quando si ha un concetto di uomo che nasce e muore libero così labile.
A questo punto mi viene il dubbio che tu non abbia letto veramente il mio post.
Scherzi a parte. Pensavo fosse tutto molto chiaro, invece, a quanto vedo bisogna soffermarsi su qualcosa, dato che ti sorgono questi dubbi.
La libertà che cercano i vari protagonisti dei film di Snyder varia di volta in volta, di film in film, perché oguno di essi si focalizza sulla lotta per una determinata forma di libertà:
- quella più istintiva e primordiale, la libertà di esistere, di vivere come esseri umani, in "Dawn of the Dead";
- quella civile e politica, contrapposta alla schiavitù ed alla dominazione, in "300" (non si tratta di morale, lo dice anche lui che gli spartani non erano campioni di democrazia; il film si focalizza sull'evento in sé, sulla battaglia delle termopili, come esempio di lotta contro la schiavitù e la dominazione);
- quella personale ed esistenziale, contrapposta all'impossibilità di esprimere sé stessi all'interno della società, che può portare ad abbandonare ogni emozione e desiderio umano o a farsi condizionare e ad impazzire (perdendo in ogni caso sé stessi), in "Watchmen";
- tre tipi di libertà per i quali i quali combattono i Guardiani ne "Il Regno di Ga'Hoole - La Leggenda dei Guardiani", oltre a battersi, come Soren, in nome dall'infinita libertà di pensiero e di emozione, di cui si é in possesso grazie alla capacità di farsi ispirare dai (ed al desiderio di seguire i) propri sogni, che nessuno può permetterci di sottrarci;
- il libero arbitrio, la libertà di compiere le proprie scelte e di forgiare il proprio destino, di essere una forza per il Bene o per il Male, in "Man of Steel".
Ognuna di queste forme, confluisce comunque nel concetto assoluto (e volendo anche astratto) di libertà, che muove il Cinema di Snyder ed i suoi personaggi e che trova sintesi totale in "Sucker Punch", nel quale ci si batte per ogni forma di libertà ad ogni costo. Moneta di scambio, ovviamente la verità. Quasi didascalico in questo senso il dialogo con il Giocatore:
CITAZIONE
BD: Mi dispiace. Lei sembra una brava persona. Vuole che le menta?
G: No, affatto. Tutto ciò che voglio da te... é il frammento di un momento. L'averti non con la forza... ma semplicemente come un uomo e una donna. Vedere nei tuoi occhi quella semplice verità... che ti concedi a me liberamente. Non perché sei obbligata a farlo... ma perché lo vuoi. Ora, naturalmente tu sei un tale gioiello... che anch'io ti darò qualcosa. Sono disposto a darti la Libertà. La pura e totale Libertà. La Libertà dal lavoro ingrato della quotidianità. La Libertà come ideale astratto. La Libertà dal dolore. La Libertà dalle responsabilità. La Libertà dai sensi di colpa. Dal rimpianto. Libertà dalla tristezza. Libertà dalla perdità. La Libertà di essere felice... Non chiudere gli occhi, voglio che mi guardi... La Libertà di amare!
Solo essere veri, autentici, con sé stessi in primis e con gli altri di conseguenza, permette di essere non solo liberi, ma anche degni di vivere, perché la vera esistenza, la piena libertà da questa realtà che c'imprigiona, da questo Mondo fatto di menzogne, che cerca di sopprimere ogni libero pensiero ed ogni forma di umanità, ce la siamo conquistata e meritata, vincendo la lotta più grande, quella contro noi stessi.
CITAZIONE (Lone Fire @ 3/1/2016, 20:54)
Conferma la natura del racconto il modo di raccontare, ANARCHICO, libero dal classicismo per fare quello che gli pare.
Inutile dire che gli riesce male, perché la sua estetica è allo stesso tempo personale ma alla moda, come quella di un mestierante post-moderno che fa film commerciali credendoli arte.
L'anarchia - estetica, visiva e narrativa - del Cinema di Snyder é proprio una delle caratteristiche che me lo fa apprezzare così tanto, poiché dà vita al suo stile potente, unico ed inimitabile. Che s'ispira a qualcosa che oggi va molto di moda, come fumetti, animazione e videogiochi (comunque il mondo nerd in generale), ma perché lui li adora da sempre, perché é in prima persona un grande appassionato di tutto questo e desiderava creare (ed ha creato) una commistione perfetta tra tutte queste forme di espressione; non perché queste cose adesso sono di moda ed allora ha scelto di adottare uno stile del genere per fare successo. Tant'è che non l'ha fatto, se non con il suo ultimo film, mentre fino a prima era dato quasi per spacciato con tutti i suoi flop al botteghino. Vedi il contrario di quello che é, perché non ama fare quello che fa, ma fa quello che ama fare.
CITAZIONE (Lone Fire @ 3/1/2016, 20:54)
Parla di Legend of the Guardians: The Owls of Ga'Hoole così:
una straordinaria avventura, epica, romantica, basata sugli archetipi delle grandi storie, quindi trasmette un profondo senso di moralità. E trovo che questa sia una qualità preziosa, vivendo in una società che ha completamente perso il senso, il valore di questo concetto che sta alla base dell’esistenza umana.
per poi fare del cattivo gusto il suo cavallo di battaglia.
Un po' difficile parlare di "lottare per il bene" quando non si ha chiaro cosa sia il bene.
Qui però, perdonami, ma mi sono cascate le braccia e pure le palle.
Ora spiegami cosa cazzo c'entra il voler parlare di moralità e di lotta per il Bene... con il fatto che lui poi, per te, a livello cinematografico si esprima con cattivo gusto!
Perché sa tanto di critica ad cazzum, o vero e proprio troll!
Non c'é contraddizione tra una cosa e l'altra, perché non hanno alcun nesso! Potresti dire che é contradditorio se volesse parlare di moralità e di lotta per il Bene... ed i suoi film invece esaltassero l'amoralità e la lotta per il Male! Se il film per te possiede cattivo gusto, non c'é contraddizione alcuna con il voler esprimere moralità!
No, va be', ma io pure che sto qui come un coglione a risponderti e a cercare di capire il fine di quell'affermazione senza senso!
CITAZIONE (Lone Fire @ 3/1/2016, 20:54)
Nono, non ho nulla contro il genere. Assolutamente.
Solo che la mancanza di originalità e novità applicativa in Legend of the Guardians: The Owls of Ga'Hoole è assoluta.
Il bianco non è mai stato bianco e il nero non è mai stato nero come in questo film.
Ma per l'appunto! E' un racconto archetipale sulla lotta Bene/Male! Cosa volevi!
Esattamente come Star Wars (che scommetto non ti piace per lo stesso identico motivo), al quale il film rimanda, con diversi suoi eventi e personaggi. Il bello del film lo si può trovare in tanto altro, soprattutto nella visionarietà e nella forza con la quale viene raccontata questa bellissima storia, esattamente come avviene per Star Wars, che spesso non piace a chi non ama una contrapposizione così netta tra bianco e nero.
Per focalizzare e comprendere meglio quali sono le tematiche del Cinema di Snyder, ci si può aiutare con quelle che sono le sue ispirazioni principali, i suoi film preferiti, tra i quali ci sono appunto Star Wars, ma anche Excalibur, Robocop e Matrix e tanti altri. Film che non solo lo hanno influenzato a livello narrativo, ma che lui omaggia nei suoi film, come ne ha omaggiati molto di frequente tantissimi altri, essendo un regista che piazza una serie incredibile di citazioni e rimandi visivi a svariati film nelle sue pellicole.
CITAZIONE (Lone Fire @ 3/1/2016, 20:54)
Per quanto riguarda Sucker Punch mi riferivo ai livelli videoludici: non hanno nulla di metaforico e potevano benissimo non avere quei format da videogame per rappresentare la fantasia improbabile di Baby Doll. E' un dato di fatto, quell'atteggiamento è fine a sé stesso.
Ah be', se il suo personale manifesto cinematografico per te non ha finalità espressive ed é fine a sé stesso, c'é ben poco da fare, alzo le mani.