Visioni recenti:
The Little Prince: buon film d'animazione, che ha una prima metà da antalogia per quanto riguarda i concept e il modo di raccontare il libro, nella seconda metà secondo me si perde in un tentativo fiacco di porre i personaggi del libro in un contesto moderno, cercando una forzata critica alla società moderna (più o meno), in particolare al lavoro "in serie" e a mo' di catena di montaggio, che era già riuscita perfettamente con le inquadrature iniziali su come fossero organizzati i quartieri in cui vive la bimba;
The Big Short: l'anno inizia col botto. Per me è un filmone. Oltre al grande cast, ci troviamo di fronte ad una riproposizione contemporaneamente folle e penetrante della crisi del 2008, con uno stile ostile allo spettatore, che cerca il più possibile di "schifarlo" a livello cinematografico con montaggio ipercinetico e frenetico nella prima parte, con errori tecnici voluti come molti fuorifuoco e con attori imbruttiti (dall'occhio di vetro di Bale ai capelli inguardabili di Gosling). Nella seconda parte arrivano vari cazzotti in pancia e i personaggi, più o meno speculatori di vario genere, prendono coscienza di cosa provocherà il loro guadagno, anche se colui che avverte maggiormente il peso della scelta sembra essere Carrell. Pitt non si conta perché nei film che produce è quasi sempre un santone
Boogie Nights: questo lavoro di PTA è anch'esso diviso in due parti. Una prima mostra la sregolatezza e il gusto della vita dei pornoattori e del mondo del porno, con una prima azione di discussione metacinematografica di cosa potrebbe regalare il genere da parte di Reynolds, impersonante un noto regista di film porno. Questo discorso fa da traino alla seconda parte, in cui si approda negli anni '80 e con l'inizio del "direct to Home Video" per il porno, con la conseguente morte del porno al cinema, che secondo me PTA usa come pretesto per dire qualcosa anche sulla pellicola stessa. Cela quasi un manifesto della battaglia sulla pellicola di questi giorni. Questa seconda parte è chiaramente la più decadente, parla del vortice di autodistruzione di persone che hanno sempre lavorato in una bolla di vetro in una società che non li accetterà mai al di fuori di essa. PTA porta casa sequenze molto belle, tra cui il montaggio parallelo dei due pestaggi e i piani sequenza sparsi per il film. Davvero un buon film, ma secondo me rimane molto figlio degli anni '90. La parte a casa di Molina è un misto di Pulp Fiction e de Il Grande Lebowski.
Punch Drunk Love: anche qui PTA tira fuori un buonissimo film con la sua solita regia di classe, condita da qualche piano sequenza e da quel montaggio sublime di Sandler che trova l'harmonium. E' una commedia romantica fuori dagli schemi, molto piacevole soprattutto per la recitazione molto convincete di un Sandler sugli scudi e per il soggetto in sè, che vede un uomo cresciuto in una famiglia composta da sole donne. Molto divertente, ma per quanto mi riguarda non più di questo;
Carol: premetto subito che questo film fa parte di un genere che non mi convince mai troppo. Comunque è un film molto sofisticato, con una regia e una fotografia molto eleganti. Sono molto belle le inquadrature "parallele" di entrambi i personaggi fuori dal taxi, così come l'interporre la finestra tra Carol e una donna random dell'alta borghesia, che ne sottolinea la totale differenza. Risulta notevole la stessa narrazione a ritroso, con il gesto della mano della Blanchett sulla spalla della Mara che assume significati di un peso diverso. Insomma è un film davvero convincente sotto tutti i punti di vista. Peró che due coglioni
. Nel senso che alla fin fine secondo me risulta un classico meló come se ne poteva fare uno identico 20 o 30 anni fa, che dice poco o niente dell'oggi (non che sia un difetto). Tuttavia sono contento non per ragioni voyeuristiche, quanto per ragioni pratiche che in un film del genere si mostrino i corpi e il piacere del contatto dove di solito ci si limita al bacetto vergognoso, perchè certi argomenti sono tabù. Invece qui si prende una via sin dall'inizio e la si rispetta a differenza di film come TIG, che cambiano idea ogni 20 minuti.
Edited by MAN of STEEL - 14/1/2016, 11:02