Posts written by $lask

view post Posted: 15/3/2018, 16:15     +1Home Video - Hollywood Reporter
Visto il modus operandi, CG potrebbe migliorare leggermente l'encoding.

Sì, Akira tra un mesetto al cinema con doppiaggio finalmente fedele ai dialoghi originali (e quindi prossimamente un'edizione blu-ray da comprare).
view post Posted: 13/3/2018, 23:18     Home Video - Hollywood Reporter
Niente, è quella l'unica versione HD esistente al momento. Infatti l'inziativa in sé è lodevole.

Però qualcosa mi dice che forse forse anche quegli sciagurati della Universal potrebbero annunciare il colpaccio, quest'anno il film fa 35 anni... entro la fine dell'anno una bella edizione 4K ci starebbe.
view post Posted: 12/3/2018, 19:36     Home Video - Hollywood Reporter
Sono tentato di partecipare. Il film lo adoro, ma temo che utilizzeranno il master Universal in circolazione da anni (buonino ma ormai obsoleto....)
view post Posted: 7/3/2018, 20:17     +1Home Video - Hollywood Reporter
CITAZIONE (HvsH @ 2/3/2018, 23:07) 
Comunque, anche se l'edizione RaroVideo è tornata disponibile, ho messo nel mirino quella Criterion, dal cui catalogo prenderò anche Easy Rider, 12 Angry Men, The Fisher King e Dr. Strangelove (sono i titoli che ricordo al momento).

Per 12 Angry Men ti confermo che esiste un unico master, utilizzato anche dall'edizione italiana.
Night of the Living Dead della Criterion mi è arrivato oggi, che spettacolo di restauro :wub:
view post Posted: 2/3/2018, 15:38     Home Video - Hollywood Reporter
I blu-ray UK sono quasi tutti region B, quindi il tuo lettore li legge di sicuro.
Per sicurezza comunque, blu-ray.com indica quasi sempre la regione per ogni edizione.

L'edizione RaroVideo è esaurita? Io sapevo che l'avessero ristampato.
view post Posted: 26/2/2018, 16:37     Home Video - Hollywood Reporter
Ladies and gentlemen.. se avete il disco RaroVideo di questo capolavoro, potete disfarvene tranqullamente (a meno che non sia indispensabile la lingua italiana, ma i dialoghi del film sono abbastanza semplici e comprensibili):

http://caps-a-holic.com/c.php?go=1&a=0&d1=...=112323&i=2&l=0

A me lo spediscono a breve. Intanto però devo cominciare a pensare a procurarmi Land Of The Dead della Shout Factory... mi dicono che migliora abbastanza rispetto al disco Universal pubblicato da noi.
view post Posted: 26/2/2018, 15:30     Brian De Palma - Director's Cut
Inizialmente avevo pensato di aprire un topic apposito su Coppola (che comunque vorrei fare più in là), però al momento credo che questo su De Palma vada più che bene per condividere con voi questa preziosissima intervista riscoperta di recente:

Brian De Palma intervista Francis Ford Coppola su uno dei suoi film più personali e rivalutati col tempo

https://cinephiliabeyond.org/francis-ford-...tform=hootsuite
view post Posted: 26/2/2018, 15:27     [SCHEDA] Batman Begins - BATMAN BEGINS
Molto interessante, d'altronde si lega a concetti che Nolan ha illustrato fin dall'inizio, e che anche noi in diverse occasioni abbiamo sviscerato. I villain dei tre film sono utilizzati come motore, non soltanto narrativo, per le sfide di Bruce Wayne, e personificano la tematica principale di ogni capitolo.
view post Posted: 13/2/2018, 14:25     Prossimi Progetti - Progetti nuovi e paralleli
Dalle ultime interviste sembrava che fosse pronto a cambiare direzione e realizzare d'ora in poi film meno "mastodontici", non tanto dal punto di vista tecnico (per dire, anche se facesse un film in costume sulla borghesia inglese, le riprese IMAX ce le metterebbe ugualmente :asd: ) ma del genere.
view post Posted: 13/2/2018, 13:48     Che film hai visto? - La Cineteca
Già, ho pensato subito a quello a fine visione.
view post Posted: 13/2/2018, 13:19     +2Che film hai visto? - La Cineteca
Qualche settimana fa mi sono avventurato nella mia prima esperienza con l'espressionismo. E non potevo che partire da uno dei capisaldi:

IL GABINETTO DEL DOTTOR CALIGARI


Ho avuto la fortuna di rimediare la versione restaurata nel 2014 (dalla Cineteca di Bologna, in collaborazione con la fondazione Murnau), che presenta il film nella sua edizione più completa, perlomeno con il materiale esistente che si è riuscito a recuperare, e con una sontuosa qualità dell'immagine. Il lavoro svolto dai tecnici è stato fenomenale, la splendida e grottesca fotografia dimostra molti meno anni di quanti ne ha il film in realtà.

Le atmosfere della pellicola appaiono fin dall'inizio fosche, e l'alternanza giorno-notte / interni-esterni scandita dai diversi colori contribuisce a immergerti in questo micromondo dalle sembianze di un piccolo paesino tedesco. Le scenografie, per quanto svelate ancora di più nella loro modestia dall'alta definizione, conferiscono quel tono tetro e straniante che permane per gran parte del film, e che è amplificato dai volti spiritati dei protagonisti, opportunamente truccati.
C'è da dire che la trama per spettatori contemporanei come noi risulterà ovviamente già vista, ma questa è un'opera del 1920 pertanto inquadrato in quel contesto temporale questo tipo di narrazione è encomiabile. D'altronde a quanto ho letto uno dei due autori, Carl Mayer, avrebbe in seguito contribuito alla realizzazione di altri titoli della corrente espressionista tedesca. Tra l'altro apprendo anche che prima di finire nelle mani di Robert Wiene (che a dispetto dei suoi lavori precedenti e successivi qui non figura come sceneggiatore), Il Gabinetto Del Dottor Caligari doveva essere diretto da un certo Fritz Lang.

Spiccano nel cast ovviamente i due "antagonisti", se così li si può definire: Werner Krauss è l'interprete che dà vita al mefistofelico dott. Caligari (che credo proprio essere una delle influenze principali sul look del Pinguino burtoniano di Danny DeVito) e inquieta ogni volta che è in scena, tanto nelle inquadrature larghe, dove è affiancato a personaggi "normali", quanto nei primi piani del suo volto incredibilmente espressivo; Conrad Veidt, che conoscevo principalmente per fama, opera con un'espressività più rigorosa per interpretare il sonnambulo Cesare.
La figura che si contrappone ai due, Friedrich Fehér, mi ha impressionato di meno, forse perché a differenza dei due sopracitati la sua carica teatrale è meno giustificata, almeno fino all'atto conclusivo.

Per quel poco che posso dire sul versante tecnico, trovo che i meriti della regia di Wiene siano da ricercare nei modi in cui enfatizza le atmosfere di cui parlavo all'inizio. Gran parte del lavoro però lo fanno appunto le scenografie su tela dipinta, che a dire il vero sono filmate quasi sempre a cinepresa fissa, ma d'altronde non ci si può certo lamentare dell'assenza di carrelli o altro per una produzione dell'epoca.

Che dire, al di là di alcuni film di Chaplin, Il Gabinetto del Dottor Caligari è probabilmente il lungometraggio più vecchio che ho visto, e mettendo in conto questo è una visione che raccomando a chiunque di voi non l'abbia ancora recuperato perché è un tipo di cinema talmente distante dai canoni odierni che non potrà in qualche modo non affascinarvi.
view post Posted: 4/2/2018, 18:59     +2Discussione generale - DUNKIRK
A poco a poco, col contagocce, sto recuperando un po' di cose che volevo pubblicare sul forum da un po'.
Oggi tocca alla mia rece personale di Dunkirk, con solo qualche mese di ritardo :asd:
L'avevo scritta per un sito, ma poi non se n'è fatto più niente, allora l'ho rivista e accorciata un pochino e ve la propongo qui:


CITAZIONE
Il decimo film di Christopher Nolan non è propriamente un film di guerra, come dai più è stato superficialmente etichettato. Il regista ne ha chiarito la natura in più interviste: un thriller di sopravvivenza ambientato durante la battaglia di Dunkerque del 1944, distante dal war-movie di stampo tradizionale in quanto la fazione mostrata in campo è una sola, e uno scontro diretto in realtà non avviene quasi mai: dal punto di vista storico quello di Dunkerque fu uno scontro a senso unico, terminato con una massiccia evacuazione delle forze Alleate; dal punto di vista prettamente narrativo Nolan si è concentrato soprattutto sui frustranti tentativi dei soldati inglesi di lasciare le coste della Francia, enfatizzando la tensione dei momenti di apparente quiete tanto quanto l’adrenalina delle azioni più concitate.
Il risultato è una pellicola atipica ma di indubbio fascino, persino controversa nel suo obiettivo di immergere lo spettatore negli eventi narrati rinunciando allo stesso tempo ad un’immedesimazione diretta con i personaggi. In Dunkirk infatti non vi sono veri e propri protagonisti, e anche le figure che hanno più screentime sono prive di un qualsiasi approfondimento o background che possa in qualche modo avvicinarle di più al pubblico.

Per precisa scelta dell’autore (che aveva persino paventato l’idea di non approntare una sceneggiatura) i soldati e i civili mostrati nel film sono “cristallizzati” nella loro disavventura, non sappiamo niente sul loro passato né ci viene rivelato cosa gli avrebbe riservato il futuro anni dopo la terribile esperienza; di alcuni non viene neanche menzionato il nome e, per quanto bizzarra e rischiosa possa apparire questa soluzione, il perché diviene più chiaro man mano che la pellicola procede.
Il punto non è legarsi emotivamente a questo o a quel personaggio e seguire la storia dal suo punto di vista, quanto piuttosto essere gettati nella mischia e vivere l’esperienza collettiva dei quasi 400mila soldati evacuati durante la cosiddetta Operazione Dynamo. Non a caso nel cast figurano tanti giovanissimi interpreti sconosciuti ai più, alcuni alla loro prima esperienza sul grande schermo, e una delle star più blasonate dell’ensemble (Tom Hardy) recita con il viso coperto per quasi tutto il tempo.
«Teniamo ai personaggi nel film semplicemente perché ci sentiamo immersi nella loro realtà e nelle avversità che affrontano» ha detto Nolan in una rassegna presentando una delle opere che hanno ispirato il suo lavoro (La Battaglia di Algeri), ed è su questo concetto che è stato costruito Dunkirk. Più che una ricostruzione storica dei fatti che accompagna un intreccio di finzione, il film vuole essere un’esperienza cinematografica nel senso più puro, un lungometraggio essenziale nel quale dialoghi ed esposizione sono ridotti al minimo; a parlare sono le immagini, grandiose e spettacolari, e persino i silenzi, portatori di forti suggestioni.

L’impianto tecnico, di altissimo livello, è in questo senso completamente asservito a coinvolgere lo spettatore nell’atmosfera di quelle drammatiche giornate, e il merito principale va ad una regia figlia dei kolossal di altri tempi; il filmmaker inglese non ha mai nascosto l’influenza del cinema classico sull’estetica di alcuni suoi lavori ma in Dunkirk la lezione appresa da illustri colleghi come David Lean e Henri-George Clouzot è finalmente messa su schermo in maniera naturale. Ogni inquadratura denota la padronanza di chi ha compreso le caratteristiche vincenti dei capisaldi di un genere e le ha declinate secondo la sua personale e imponente visione.
Questa visione nel cinema di Nolan è ormai indissolubilmente legata all’utilizzo dell’IMAX, tecnologia da lui stesso sdoganata e ormai sfruttata al suo pieno potenziale. Grazie anche alla durata contenuta del film – con i suoi 106 minuti è il lungometraggio più corto del regista dal 1998 a oggi – è stato possibile infatti impiegare questa pellicola ad altissima risoluzione per girare quasi tutte le scene, conferendo all’opera una portata “larger than life” come si suol dire: dai bombardamenti sul molo all’affondamento delle navi, dai volteggi degli Spitfire alle carrellate sulla spiaggia, lo sguardo della cinepresa cattura la dinamicità del momento con perizia impeccabile.

Particolare è l’incontro tra l’affresco sopracitato e i dettagli più asciutti della messa in scena, come ad esempio l’assenza di momenti “sanguinolenti”. La pellicola non lesina sulla violenza in sé o sulle morti su schermo, ma non affiorano mai fiotti di sangue o resti umani in bella mostra. Nell’ottica di mantenere lo sguardo degli spettatori incollato sullo schermo anziché respingerlo con scene truculente, l’intenzione dell’autore è lodevole ma alla lunga rischia di estraniare dalla vicenda.
L’assenza di un nemico visibile al contrario asseconda ottimamente il tono della storia, e fin dal primo minuto stabilisce un’elevata tensione destinata a incrementare. I proiettili, le bombe e i siluri nazisti sono sparati senza alcun preavviso, da postazioni imprevedibili e irragiungibili, rompendo un silenzio che angoscia i giovani inglesi ancora più degli scontri a fuoco. L’avversario è una costante presenza che fiacca gli Alleati prima di tutto a livello psicologico.

La gestione della suspence va di pari passo con la manipolazione del tempo, che ormai è un tratto distintivo della narrativa nolaniana e in Dunkirk raggiunge nuovi traguardi con una particolarissima tripartizione dei piani narrativi in ora/giorno/settimana.
A parere di chi scrive l’unico reparto di questa produzione che non ha realmente convinto è la colonna sonora, nonostante l’affiatamento tra il regista e Hans Zimmer non aveva dato segni di cedimento per oltre dieci anni. L’approccio del compositore tedesco in questa sede è stato ancora più sperimentale rispetto a quanto fatto su Interstellar, poiché non si limita ad accompagnare le immagini ma in un certo senso scandisce lo scorrere del tempo (cosa peraltro già parzialmente tentata in Inception). Se da una parte la scelta si sposa bene con il carattere della pellicola, dall’altra affiora spesso un senso di ridondanza non proprio piacevole.

In definitiva però l’esperimento melodico/sonoro di Zimmer non inficia l’esperienza generale, che è destinata a fare discutere ancora per molto, e che si spera non passi inosservata alla giuria dei prossimi Oscar.


Edited by $lask - 5/2/2018, 20:09
view post Posted: 3/2/2018, 21:47     COMUNICAZIONI - Annunci & Comunicazioni
Oh sia chiaro, non vogliamo imporre questa idea a tutti :P

Ci stiamo confrontando qui apposta per sentire tutte le campane. Se avete idee o proposte differenti non glissiamo come se niente fosse.

Più che altro l'ideale sarebbe trovare un compromesso che possa soddisfare tutti.
view post Posted: 3/2/2018, 21:38     [BD] Following (Criterion Collection) - FOLLOWING

Following-1998-SamSerial



Film: FOLLOWING (1998)
Girato in: pellicola 16mm, aspect ratio 1.37:1

Supporto: Blu-ray disc (The Criterion Collection, USA, regione A)
Trasferimento: scansione 4K del negativo originale, supervisione di C.Nolan

Visionato su: tv Sony Bravia LED 4K 55" + lettore Toshiba BDX 3300


Per parlare del blu-ray in questione ripropongo lo spezzone dell'intervista realizzata sei anni fa in occasione della presentazione della versione rimasterizzata del film:
CITAZIONE
Hai lavorato da vicino al restauro di quella release?
C.Nolan: In pratica ho passato quasi 2 anni a restaurare il materiale, il che mi fa sentire molto vecchio. Ma non eravamo mai stati in grado di mostrarlo nella maniera in cui era concepito e nel modo in cui erano state proiettate le prime copie in 16mm ai festival di San Francisco e Toronto.
Così siamo finiti con un blow-up in 35mm, ma non ne ero felice. Non sono mai stato in grado di concludere il lavoro nel modo giusto per questo ci abbiamo passato sopra un paio d'anni.
Ho coinvolto i ragazzi della Criterion e la IFC lo ha fatto con me, e la Criterion ha tirato fuori un Blu-ray veramente bellissimo. So che suona come se stessi vendendo il mio blu-ray, ma voglio davvero che le persone gli diano un'occhiata perchè è stupendo ed è stato divertente ottenere delle stampe in 35mm che abbiano l'aspetto con cui furono concepite. Le abbiamo proiettate all'IFC, è stato molto bello.

Come ha affermato il regista quindi (che ricordo si è anche occupato della fotografia in prima persona) il trasferimento che troviamo sul blu-ray statunitense è stato ottenuto operando direttamente sul negativo originale di Following, piuttosto che da una delle copie stampate in 35mm per precedenti proiezioni cinematografiche.
Grazie alle nuove scansioni digitali a 4K distributori come Criterion e Arrow Video hanno estrapolato master di altissima qualità da opere filmate in 16mm. Questo formato infatti si rivela generoso di dettagli se adeguatamente trattato, e per via di una grana più marcata ma mai invadente (perlomeno se sapete cosa aspettarvi da materiale del genere e non siete amanti dei look ultralisci del digitale) restituiscono un quadro che urla "pellicola" da tutti i pori.

Following fortunatamente non fa eccezione, e per tutti i suoi 70 minuti è stato una visione incredibile. Il transfer, che ripropone l'aspect ratio originale, evidenzia chiaramente la natura più che modesta della produzione, ma l'estrema nitidezza e la pulizia impeccabile che ha rimosso eventuali segni di sporcizia o usura del negativo (che fanno capolino saltuariamente sullo schermo) fanno sembrare il film più giovane di quanto sia in realtà: veniva proiettato per la prima volta ben vent'anni fa!
L'utilizzo del bianco e nero mostra tutta la sua forza su questo disco, grazie ad un contrasto bilanciato, e ai dettagli che emergono anche nelle scene con illuminazione più scarsa. I primi piani su mani e oggetti che il 28enne Nolan sperimentava qui per la prima volta, e che avrebbe riproposto anche nei successivi lavori ad alto budget, rappresentano adeguatamente il lavoro svolto dalla Criterion, che come da prassi ha trattato il materiale originale coi guanti evitando accuratamente filtri e "boost" nocivi che avrebbero alterato in peggio la resa delle immagini; a testimoniarlo, ancora una volta, la grana presente e naturalissima in ogni fotogramma.
Altre scene da segnalare che soddisferanno gli amanti della pellicola sono le riprese della folla nella quale si mescolano Bill e Cobb: Nolan si destreggia egregiamente con il focus sui due protagonisti facendoli risaltare in mezzo al traffico londinese, ma al momento del bisogno il blu-ray evidenzia in maniera eccellente volti e tessuti anche delle (involontarie) comparse.

Alcuni screenshot forniti da blu-ray.com dovrebbero darvi un bell'assaggio:



Passando al reparto audio Criterion propone la traccia originale mono e una traccia in DTS-HD Master Audio 5.1. La differenza tra le due è a dir poco abissale, considerata la dinamica eccellente e i dialoghi cristallini sfoggiati dalla traccia lossless; mentre nella traccia compressa le scene con gli attori in primo piano evidenziano notevoli distorsioni. Tuttavia l'inclusione del mix originale costituisce un prezioso extra, e non è difficile immaginare la volontà di Nolan di includerla nel pacchetto.
Presenti i soli sottotitoli in inglese per non udenti, disponibili per il film.

E a proposito degli extra? Una buona dose di chicche:
- Christopher Nolan
Intervista al regista del 2010 sulla lavorazione del film, le scelte stilistiche e le influenze sui suoi lavori successivi (27 min, 1080p).

- The Linear Edit
Come per Memento anche qui abbiamo un "chronological cut" del film, per visionare Following secondo la normale sequenza degli eventi. Anche in questo caso è da considerare un mero contenuto bonus, piuttosto che una versione alternativa del film (70 min, 1080p).

- Script to Film
Spezzoni della pellicola confrontati con le relative parti di sceneggiatura (10 min, 1080p).

- Trailers
1. Theatrical trailer (2 min, 1080i).
2. Rerelease trailer (2 min, 1080i).

- Doodlebug (1997)
Ultimo cortometraggio diretto da Nolan (e unico in circolazione da poter vedere) prima di intraprendere le riprese di Following (3 min, 1080i).


In conclusione, tenuto conto del materiale di partenza, del risultato ottenuto e di tutto ciò che è incluso nell'edizione Criterion, siamo in presenza di un disco da promuovere a pieni voti, e una vera e propria reliquia per chiunque voglia fregiarsi di una collezione nolaniana DOC.

Edited by $lask - 12/8/2021, 18:27
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